Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  febbraio 12 Giovedì calendario

I NEOCROCIATI ALLA DESTRA DEL PAPA


E’ di origine ebraica il sacerdote lefebvriano che ha negato l’Olocausto. Floriano Abrahamowicz, responsabile delle comunità tradizionaliste dei Nord Est, ha scioccato l’Italia affermando che le camere a gas venivano usate dai nazisti solo per «disinfettare». Ma suo padre è un ebreo di famiglia ungherese, che si è convertito al Cristianesimo, diventando pastore protestante. Un fratello di don Floriano invece è sacerdote cattolico fedelissimo al Papa: vive in Austria ed è stato nominato cappellano di Sua Santità. L’altro fratello è pastore protestante.
L’incredibile storia della famiglia Abrahamowicz è solo uno dei paradossi di quella misteriosa e inesplorata galassia di comunità, gruppi e movimenti che si schierano alla destra di Papa Joseph Ratzinger. Costretti a rimanere nell’ombra durante il pontificato di Giovanni Paolo II, ora escono allo scoperto approfittando dell’apertura ai tradizionalisti di Benedetto XVI, culminata con la remissione della scomunica a carico dei quattro vescovi lefebvriani.
Tra questi c’è Richard Williamson, che con le sue dichiarazioni revisioniste ha messo in crisi il dialogo tra il Vaticano e gli ebrei. Il vescovo lefebvriano liquida la Shoah come pura propaganda e sostiene che gli ebrei sterminati nei lager sono stati 300 mila e non 6 milioni.
Ma Floriano Abmharnowicz e Williamson non sono casi isolati. Panorama ha censito almeno una ventina di realtà che gravitano nell’orbita della destra conservatrice, galvanizzata dall’attuale pontificato. Ciò che le unisce è la passione per la messa in latino, celebrata secondo l’antico rito tridentino del XVI secolo. Per il resto sono gruppi eterogenei, alcuni molto vicini al Papa, altri tenuti prudentemente a distanza: tradizionalisti cattolici, lefebvriani e sedevacantisti; creazionisti, fatimisti e neocrociati; negazionisti e revisionisti (schema a destra). Un caleidoscopio di realtà che ingrossano le file della destra ratzingeriana, dove quanti parlano di «complotto giudaico-massonico» convivono con i gruppi filoisraeliani che inneggiano alla nuova crociata contro l’Islam, mentre gli avversari di Charles Darwin si ritrovano con i sostenitori del terzo segreto di Fatima. Tratto distintivo è l’essere anti: anticonciliari, antiabortisti, antigiudaici o antiislamici, antievoluzionisti o anticomunisti.
«Lo scisma progressista, prodotto dal Concilio Vaticano II, ha profondamente indebolito la Chiesa. Bisogna reagire» afferma l’ex giornalista di Avvenire Maurizio Blondet. Dul suo sito (www. effedieffe.com) e con l’omonima casa editrice parla di «continue intimidazioni della lobby giudaico massonica che gestisce i media», come nel caso delle dichiarazioni del vescovo Williamson.
Per Blondet «la paura ha spinto la Chiesa a mettere da parte l’antigiudaismo che invece è fondato nei Vangeli e nelle lettere di San Paolo» ma «il Quarto Reich sono gli ebrei che in queste settimane si sono resi responsabili di un nuovo sterminio nella Striscia di Gaza, contro una popolazione composta per almeno il 50 per cento da bambini». Fra le vittime della propaganda ebraica, secondo il giornalista, c’è l’Islam: «I neocon americani alimentano la paura per la minaccia musulmana. In realtà oggi è l’Isiam a essere aggredito. Dobbiamo difendere i diritti umani delle popolazioni prese di mira da Israele».
Tutto il contrario di ciò che sostiene il Centro culturale Lepanto, fondato nel 1982 in difesa della civiltà cristiana. Fiero avversario del modernismo, il Centro Lepanto appoggia le aperture del Papa ai tradizionalisti e ai lefebvriani. L’obiettivo di Benedetto XVI, sostiene il presidente Fabio Bernabei, è «unificare il mondo cristiano per far fronte con maggiore efficacia al fanatismo islamico che sta assaltando la Chiesa e l’Occidente».
Bernabei lancia un appello: «Dobbiamo tornare a essere crociati nel vero senso della parola. Il crociato, infatti, è il perfetto cristiano che abbraccia la propria croce e cerca di vivere la fede in pienezza. Vediamo spuntare moschee ovunque, mentre le nostre chiese si svuotano. La fede è la prima arma per difendere le radici cristiane dell’Europa». Il presidente del Centro Lepanto appoggia le ragioni di Israele e condanna ogni forma di revisionismo.
Alla destra dei Centro Lepanto ci sono Militia Christi, il movimento «tradizione, famiglia e proprietà» (vicino a Francesco Maria Sforza Ruspoli con una parte della nobiltà nera romana), e gli Araldi del Vangelo: schierati a difesa dei valori morali e cristiani della società, questi gruppi lottano contro l’aborto, il divorzio, l’eutanasia e le unioni omosessuali.
Alleanza cattolica svolge invece più funzione di cerniera tra il mondo politico (in particolare Alleanza nazionale) e i circoli cattolici di destra. Ne fanno parte il sottosegretario all’Intemo Alfredo Mantovano e l’esperto di sette e religioni Massimo Introvigne. «Non va poi sottovalutata la presenza nelle formazioni di estrema destra di personaggi legati al mondo tradizionalista e lefebvriano» aggiunge Giuseppe Ferrari, segretario del Gris, il Gruppo di ricerca e informazione socioreligiosa. Tra questi emerge il leader di Forza nuova, Roberto Fiore: europarlamentare, padre di 11 figli, Fiore ogni domenica è alla messa celebrata con il rito antico e può contare sull’amicizia dell’erudito sacerdote tradizionalista Curzio Nitoglia, autore di un recente volume sull’ebraismo dal titolo eloquente: Per padre il diavolo.
Niente a che vedere con i Crociati di Fatima e del Santo Rosario che fanno capo al sacerdote tradizionalista canadese Nicolas Gruner. Il movimento dei fatimisti, diffuso in tutto il mondo, accusa Giovanni Paolo II e l’attuale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, di aver impedito la pubblicazione integrale del terzo segreto di Fatima. In particolare in Vaticano sarebbe ancora tenuta nascosta l’ultima parte del terzo segreto che profetizzerebbe una grave apostasia nella Chiesa, conseguenza del Concilio Vaticano II.
Anticomunisti e antimassonici, i fatimisti puntano il dito contro la Russia: « Il regime comunista non è sparito, si è trasformato. La Russia di Vladimir Putin si mostra amica dell’Occidente ma in realtà punta a conquistarlo e a distruggere la Chiesa» ritiene Alessandro Fuligni, responsabile dell’ufficio di Roma dell’Associazione Madonna di Fatima.
Discorso a parte meritano i ercuionisti che nel bicentenario della nascita di Charles Darwin contrappongono il disegno intelligente alla teoria evoluzionista. Secondo l’ipotesi creazionista, assai popolare nell’universo tradizionalista e lefebriano, motore dell’evoluzione non sarebbe il caso bensì «il dito di Dio».
Ma per Benedetto XVI le sorprese non sono ancora finite: deve fare i conti anche con i tradizionalisti che negano la legittimità della sua elezione. Sono i sedevacantisti: riuniti intorno a Hutton Gibson, padre del regista Mel, parlano di un «complotto progressista» che si sarebbe consumato nel conclave dei 1958.
I cardinali avrebbero eletto Papa Giuseppe Siri, ma questo sarebbe stato costretto a rinunciare per far posto ad Angelo Roncalli. Tanto il Concilio Vaticano II quanto i successivi pontefici sarebbero perciò illegittimi e il Vaticano sarebbe ancora sede vacante.
Vicino a queste posizioni è l’Istituto Mater boni consilii, guidato da don Francesco Ricossa in Piemonte, che contesta l’autorità di Benedetto XVI. Così Joseph Ratzinger rischia di essere esposto al fuoco amico.