Laura Maragnani, Panorama, 12 febbraio 2009, 12 febbraio 2009
Partiti disperati. Il socialista Riccardo Nencini prova a fare il duro: «Tranquilli, non ci ammazzano
Partiti disperati. Il socialista Riccardo Nencini prova a fare il duro: «Tranquilli, non ci ammazzano. Solo col tesseramento mettiamo in cassa 1 milione di euro l’anno. Anche senza i rimborsi elettorali per le europee sopravviviamo tranquillamente». Ma tranquilli ora non sono affatto i tesorieri dei «nanetti», i partiti che rischiano di non superare la soglia del 4 per cento alle europee. Nel 2004 7,5 milioni di elettori avevano scelto sigle che ora vedono sfumare non solo i seggi ma anche i rimborsi (250 milioni in totale). Una batosta finanziaria, oltre che politica, a vantaggio dell’accoppiata Pd-Pdl. «Si spartiscono il bottino di democrazia e di finanza» accusa Nencini. E non è l’unico a fare conti amari. Dall’Udeur al Prc, dai pensionati ai verdi, sono 9 su 15 i partiti oggi presenti a Bruxelles che rischiano l’estinzione politico-economica. Fino al 2010 conteranno sui rimborsi per le politiche 2006, compresa l’Udeur, che alle ultime elezioni non si è nemmeno presentata (1,091 milioni di euro l’anno). Fino al 2012 arriveranno i rimborsi delle politiche 2008, ossigeno anche per chi, come la Sinistra arcobaleno (1,858 milioni) o i socialisti (498 mila euro), non ha avuto seggi ma ha superato l’1 per cento. Per le europee 2009 però anche la soglia per i rimborsi è al 4. Il 2012 è un incubo. E le regionali del 2010 per molti rischiano di essere l’ultima occasione.