Francesca Bacinotti, Panorama, 12 febbraio 2009, 12 febbraio 2009
FRANCESCA BACINOTTI PER PANORAMA 12 FEBBRAIO 2009
Omicidio di Garlasco Com’è la personalità dell’unico indagato per l’omicidio di Chiara Poggi? Per capirlo i carabinieri hanno interrogato il suo pc. Tra le immagini di cuccioli e quelle hard, hanno scoperto un lato sorprendente. E alcuni orari che non valutano congrui con l’alibi.
Nel processo per l’omicidio di Garlasco (udienza preliminare il 24 febbraio) entra in scena un teste decisivo quanto anomalo. I carabinieri del Ris, infatti, hanno «torchiato» il computer portatile di Alberto Stasi, l’unico indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. Hanno passato al setaccio immagini di cuccioli, delle moto e delle auto preferite, le barche, la casa dei sogni, la spiaggia di Spotorno, le tenerezze con Chiara, ma non solo. Interrogando il pc di Stasi emerge, tassello dopo tassello, cartella dopo cartella, foto dopo foto, una personalità complessa, solare e cupa, dove i contrari diventano speculari. Ai cuccioli si contrappongono immagini pedopornografiche e hard, archiviate sistematicamente, e migliaia di sequenze a luci rosse, specialmente fetish.
Il 24 febbraio si deciderà il destino di Stasi e del processo: rinvio a giudizio o proscioglimento. Chi è veramente il giovane? Nel curriculum, in primo piano, c’è la laurea in economia alla Bocconi a pieni voti; ora Stasi sta svolgendo uno stage nello studio legale dei suoi avvocati difensori. stato definito «il biondino dagli occhi di ghiaccio», sta di fatto che è accurato, tanto da controllare anche le virgole nei verbali degli interrogatori. La sua precisione è confermata anche dall’organizzazione del suo hard disk. E il laptop Compaq, sequestrato ed esaminato dal Ris, racconta molto di lui. Ne esce a prima vista il ritratto di un ragazzo normale. Ci sono immagini pornografiche, ma quanti ragazzi non ne hanno? Nel suo caso, però, sono tantissime e alcune vedono protagonisti minorenni, in altri casi ci sono violenze e perversioni.
Come buona parte dei giovani, Stasi scaricava file dal sistema «pair to pair» eMule. Ma, oltre ai 566 file musicali che ascoltava con iTunes o Media player, con Nero masterizzava i file: in alcuni casi i suoi cd o i dvx sembravano quasi originali, copertine comprese. Però eMule serviva anche per incrementare il suo archivio personale. Stasi è un collezionista di immagini: scattate con la macchina fotografica o con il cellulare, scaricate da internet. Tra queste, 21 foto (in formato jpg) e sette video di carattere pedopornografico per i quali Stasi risulta indagato, insieme con altre 102 persone, in seguito a un’operazione della polizia postale della Lombardia, coordinata dal vicequestore Filippo Ninni, che ha portato alla chiusura del sito R@ygold. Il volto delle piccole vittime è sempre visibile, mentre non si vedono mai completamente gli adulti.
Si tratta, secondo gli inquirenti, di documenti scaricati dopo il 22 ottobre 2006, data in cui fu installato eMule, e copiati su un hard disk esterno non prima del 18 novembre 2006 (data in cui fu acquistato). Secondo l’accusa, questo fatto «evidenzia la volontà – e non la casualità – dell’utente di archiviare il materiale per poterne usufruire in momenti successivi».
Poi ci sono 7.064 immagini pornografiche archiviate e suddivise in 22 sottocartelle. Scaricate e poi salvate secondo criteri precisi, comprendono anche donne violentate, persone anziane sofferenti, caviglie e piedi con o senza scarpe, oggetti fallici stravaganti. Tutte custodite in una «nuova cartella» all’interno del folder «Militare»: 423 foto di aerei e poi quella cartella sconcertante. Alcune immagini provengono dalla navigazione in vari sexshop online.
Ci sono foto amatoriali. Molte sono di piedi: Stasi adora le scarpe, ne riprende a decine con il cellulare anche all’interno del London Eye o all’aeroporto durante la sua vacanza a Londra con Chiara. Tre filmati in formato mpg («Primo maggio», «Parte prima» e «Parte terza») riprendono Alberto e Chiara che fanno l’amore.
Il pc non contiene solo questo archivio di immagini e video: la cartella video era vuota, ma tramite Encase nei file scartati sono state trovate altre 6.131 foto pornografiche. Nelle cartelle recuperate, 109 sottocartelle con all’interno 32.130 foto hard. Tramite Photorec, i periti hanno recuperato 7.064 immagini prevalentemente a luci rosse. Ci sono anche sette racconti hard, di cui uno a sfondo omosessuale con un protagonista africano.
Ovviamente il computer non contiene solo pornografia. Tra i documenti ci sono 25 cartelle riguardanti gli esami e la tesi. E poi gli animali: una cartella con 65 foto di varie specie, quasi tutti cani. I cuccioli meritano uno spazio a sé, con 14 immagini scattate nel 2006. Ci sono anche 148 foto di ville e arredamenti d’interni. E, ancora, 209 foto di auto di varie marche e 42 di moto, più altre immagini da utilizzare come sfondo per il desktop o come screensaver. Infine le barche e il Salone nautico di Genova, visitato nel 2005 e nel 2006.
Alberto Stasi, come gran parte dei giovani, utilizza Messenger per parlare con gli amici. Anche con Chiara, la sua «Tatina»: così la chiamava, e con questo nome ha salvato le sue immagini. Di lei sola ci sono 24 foto per quasi quattro anni di fidanzamento. Chiara appare anche insieme ad altri: per esempio con il padre e Alberto nelle 49 «Immagini da stampare». O a Natale, in cinque immagini con gli amici. E ancora in vacanza a Nizza e a Monte-Carlo, il 16 luglio 2005. O nelle 51 foto delle vacanze al mare il 9 settembre 2006. La cartella che le contiene si chiama «Incendio». In quel periodo bruciavano i boschi della Liguria, vicino alla spiaggia. Lui li ha ripresi, come mille altri turisti.
Oltre al fuoco anche tenerezze. Lui che abbraccia lei tra gli ombrelloni della spiaggia di Spotorno, dove Alberto ha casa. Chiara è presente anche al matrimonio dell’amico Vito, il 22 dicembre 2006.
Il computer oltre a fornire il ritratto di Stasi dice cosa fece durante la mattina del 13 agosto, quella del delitto (vedere il riquadro a pagina 69). Quando lavorava alla tesi Stasi salvava le modifiche con cadenza regolare, come dimostra lo storico del laptop. Quella mattina lui dice di avere lavorato alla tesi, ma non ci sono tracce di modifiche sul file «documenti/ tesi/parti del testo/core preventivo.doc». L’ultimo salvataggio risulta effettuato dall’utente alle 18.59 del 12 agosto, giorno in cui c’è anche un trasferimento dati dal pc di Alberto a quello di Chiara, per copiare le foto delle vacanze a Londra e la cartella con la tesi di Alberto. Il trasferimento è avvenuto tra le 22.02 e le 22.03, tramite un supporto informatico non meglio definito.
Ed è qui che l’accusa prova a insinuare un dubbio: Chiara potrebbe essersi imbattuta nel lato oscuro del fidanzato? Nei filmini pedopornografici? Potrebbe essersi scatenato un litigio a causa delle predilezioni di Alberto, scoperte in quel momento o magari solo in parte conosciute ma mai accettate?
Quella sera, inoltre, il pc di Alberto si arresta in modo anomalo. Per l’accusa il giovane avrebbe forse cercato di nascondere così il suo archivio, e ricorda che quel pc quasi mai veniva spento manualmente, più spesso restava in stand-by. su questo spegnimento anomalo che la parte civile vuole capire di più, con una nuova perizia richiesta dall’avvocato Gianluigi Tizzoni.