Maurizio Stafanini, Libero 12/02/2009, 12 febbraio 2009
Maurizio Stefanini per Libero Avvocatessa e moglie di un pubblicitario, la cinquantenne Tzipi Livni è una che nelle interviste quando gli chiedi della sua vita privata prima ti dà uno sguardo con i suoi occhi di ghiaccio; poi ti chiede di passare alla domanda successiva
Maurizio Stefanini per Libero Avvocatessa e moglie di un pubblicitario, la cinquantenne Tzipi Livni è una che nelle interviste quando gli chiedi della sua vita privata prima ti dà uno sguardo con i suoi occhi di ghiaccio; poi ti chiede di passare alla domanda successiva. Di lei si sa dunque in realtà poco. Che suo marito si chiama Naftali Spitzer e prima di sposarsi con lei era laburista. Che ha due figli di nome Omri e Yuval: il primo che sta facendo ora il servizio militare in marina. Che vive in uno dei quartieri più snob e europeggianti di Tel Aviv. Che ama i jeans e le scarpe da ginnastica. Che è vegetariana da quando aveva 12 anni. Che nel tempo libero pratica jogging, ma la cosa che la fa rilassare di più è suonare la batteria. Ecco: forse è l’immagine della leader dagli occhi di ghiaccio che nell’intervallo tra un raid a Gaza a uno scontro alla Knesset prende le bacchette in mano e si mette ad armeggiare tra charleston, tom e rullanti, la nota più di colore che trapela della Livni non politica. Anche nell’ultima campagna elettorale la sua passione per la musica ha finito d’altronde per prendere la mano al suo aplomb, quando si è fatta riprendere mentre cantava in duetto col noto artista transessuale Dana International, già vincitrice dell’Eurofestival 1998. Che in effetti fino al 1993 era un maschietto di nome Yaron Cohen, ma che le immagini mostravano molto più femminile e provocante di lei. Figlia di militari sionisti I suoi genitori, oriundi polacchi, furono combattenti dell’Irgun: il gruppo armato di Menahem Begin, protagonista contro inglesi e arabi di azioni indiavolate e attentati sanguinosi. Eitan Livni, il suo papà, era stato addirittura capo operazioni del movimento, e infatti fu arrestato dagli inglesi dopo il famoso attentato al King David Hotel. In seguito sarebbe stato tra 1974 e 1984 deputato del partito di destra Likud, che dell’Irgun è lo storico erede. Proprio quando suo padre stava ancora alla Knesset Tzipi piantò gli studi di legge all’Università Bar Illan di Ramat Gan per diventare tenente del Mossad, al servizio del quale rimase a Parigi per due anni, prima di congedarsi nell’agosto del 1983 per completare gli studi e sposarsi (ma alcune fonti parlano di 4 anni, tra il 1980 e il 1984). Di qui il suo fluente francese, che come l’altrettanto fluente inglese, pur con la marcatissima erre moscia ebraica, ha contribuito non poco alla rapidissima carriera da lei intrapresa a 38 anni, dopo 10 di tranquilla pratica legale: nel 1996 la prima candidatura per Likud, con relativa bocciatura, ma successiva nomina in un’authority governativa; nel 1999 la prima elezione alla Knesset; nel 2001 la nomina a Ministro della Cooperazione Regionale, poi seguita da altri incarichi a Agricoltura e Sviluppo Rurale, Assorbimento degli Immigrati, Edilizia e Costruzione e Giustizia; nel 2005 il passaggio con Sharon al nuovo partito centrista Kadima; nel 2006 la nomina a ministro degli Esteri e a Vice-primo ministro; nel 2007 la leadership di Kadima. Ossessionati da un’immagine internazionale spesso in difficoltà, gli elettori israeliani danno spesso un occhio di riguardo ai politici in grado di spiegare la posizione del loro Paese nelle lingue della grande stampa internazionale. Tzipi Livni e la trans Dana possibile che la riluttanza di Tzipi a parlare di sé sia dovuta a deformazione professionale di ex-agente segreta, nonché figlia di guerriglieri? E che ci faceva esattamente a Parigi? Solo negli ultimissimi giorni lei ha confermato di essere stata "agente operativo" del Mossad, ma sul contenuto concreto del suo incarico circolano due versioni, tra loro pressoché opposte. Teoria numero uno: doveva semplicemente affittare un appartamento come studentessa straniera, e tenerlo a disposizione per ogni volta che il Mossad avesse potuto averne bisogno. Insomma, la metaforica sentinella al bidone di benzina. Teoria numero due: era membro di un’unità speciale che avrebbe agito nel modo più spietato contro le ambizioni nucleari di Saddam Hussein. Un anno prima dell’attacco aereo al reattore nucleare di Osirak, in particolare, sarebbe stato questo nucleo a eliminare prima nel giugno 1980 Yahia El-Meshad: uno scienziato egiziano che lavorava per il programma atomico iracheno, e che fu trovato misteriosamente morto in una stanza d’hotel. E un mese dopo anche la prostituta che era stata vista uscire da quella stanza. Altra azione attribuita al gruppo: l’avvelenamento dello scienziato nucleare iracheno Abdul Rasul sempre a Parigi, nel 1983. Insomma, una via di mezzo tra Mata Hari, Lucrezia Borgia e la Ziva David agente di collegamento del Mossad nella televisiva Ncis. Lo spionaggio a Parigi l’immagine di semplice affittacamere a essere stata creata per proteggere la reputazione di una killer di Stato che però ora si è impegnata nella scena internazionale come leader di una forza politica costruita apposta per arrivare alla pace con i palestinesi? Oppure, al contrario, è stata l’immagine di ammazza-nemici a essere stata creata per rassicurare l’ala più nazionalista dell’elettorato israeliano, e magari anche per controbattere quelle altre chiacchiere secondo le quali "Tzipi non decide"? "Non decide, non guida, non comanda: annusa l’aria e prova ad adattarsi", hanno detto molti di coloro che hanno lavorato con lei. Ma altri osservano invece che quello potrebbe essere il profilo di un terzo tipo di agente del Mossad: l’analista. La mente che esamina freddamente la realtà, soppesa i pro e i contro, per poi fare la sua scelta.