Wall Street Journal, 12 febbraio 2009, 12 febbraio 2009
Se la crisi sta colpendo la Francia in modo più attenuato rispetto a rivali come la Germania o il Regno Unito è perché Parigi ha per molto tempo resistito ad adattarsi alle regole del libero mercato
Se la crisi sta colpendo la Francia in modo più attenuato rispetto a rivali come la Germania o il Regno Unito è perché Parigi ha per molto tempo resistito ad adattarsi alle regole del libero mercato. L’economia francese è l’unica tra le maggiori economie europee a non essere entrata in recessione nella seconda metà del 2008, dato che nel terzo trimestre dell’anno il suo Pil è cresciuto. Naturalmente il quadro non è roseo: il Pil si è contratto dell’1% nell’ultimo trimestre, la disoccupazione a dicembre è salita del 2,2% fino a 2,1 milioni di persone (il tasso è del 7,9%). Ma tra quest’anno e il prossimo la riduzione del Pil sarà dell’1%, metà del calo previsto per Inghilterra e Germania. Secondo gli analisti i motivi di questa forza sono due elementi che da anni erano considerati un debolezza del sistema francese: una spesa pubblica pesante (al 52,4% del Pil, contro il 44,4% inglese e il 44,1% tedesco) e l’assenza di un settore industriale di riferimento. Difatti la Francia ha tante grandi aziende in comparti diversi, non è specializzata nell’export come la Germania né nella finanza come l’Inghilterra. Ma gli economisti non cambiano la loro idea: se questi elementi difendono la Francia in un momento di crisi, quando il mondo tornerà a crescere Parigi resterà indietro rispetto ai rivali.