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 2015  agosto 27 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Ieri s’è saputo che è morta Lady Dust (o Dust Lady), fatto che ci ha ripiombato nel clima tremendo dell’11 settembre.

Chi era Lady Dust?
Marcy Borders, un’impiegata della Bank of America, all’81° piano della Torre Nord. L’avevano assunta da appena un mese. All’epoca aveva 28 anni. «La torre prese a tremare, persi il controllo, ero terrorizzata. Il mio capo mi diceva: “Sta’ calma, resta al tuo posto”, ma io ero nel panico e mi precipitai giù. Uscii dal grattacielo ed entrai in un edificio lì vicino, fermandomi all’ingresso». Lì c’era il fotografo Stan Honda che appena la vide le scattò una foto. Marcy, in stivali, gonna sopra il ginocchio, maglietta, collana e orecchini, era coperta dalla testa ai piedi di una polvere grigia, quella che aveva riempito l’aria intorno alle Twin Towers. Lady Dust, cioè “Signora Polvere”. Nella foto la vediamo un po’ piegata in avanti, forse sta tossendo, tiene la bocca aperta per respirare, gli occhi sono semichiusi. L’immagine fece il giro del mondo, entrò subito nel gruppo delle foto-simbolo di quel giorno. Marcy non s’era neanche resa conto di essere stata fotografata. Glielo disse la madre quando la vide sui giornali. Lunedì scorso è morta.  

Come è morta?
Cancro allo stomaco, che le trovarono l’anno scorso. Nel frattempo aveva avuto due figli. Ma sono stati anni brutti. Alcol, depressione, droga, le hanno tolto la custodia di questi due figli, non ha neanche più trovato un lavoro. Le torri non le sono mai uscite di mente. Si stava riprendendo, dicono. Ad aprile era tornata sobria e le avevano ridato i figli. Dava alle torri anche la colpa del tumore. «Non sono mai stata malata, non ho mai avuto niente, ed ecco, una mattina mi sveglio e c’è il cancro! Come è possibile?».  

Potrebbero essere davvero state le Torri gemelle?
È una vecchia questione. I repubblicani non vollero includere i tumori tra le malattie provocate dall’attacco e che davano quindi diritto al risarcimento. Un’inchiesta di “Lancet” fece cambiare idea a tutti, poi la morte di James Zadroga, un detective che era stato sul luogo dell’attentato per 470 ore respirando tonnellate di polvere, spinse all’approvazione di una legge per i risarcimenti, detta appunto James Zadroga Act, che comprendeva tra le malattie invalidanti provocate dal crollo delle torri anche il cancro. L’anno scorso si scoprì che i casi di tumore tra i soccorritori, o comunque tra quelli che s’erano precipitati sul posto subito dopo (37 mila persone), erano stati 1.350 in solo dodici mesi. E sommando i vigili del fuoco e gli infermieri si arrivava alla cifra impressionante di 2.518 patologie tumorali. Siamo ampiamente oltre la media statistica.

• All’11 settembre mancano un paio di settimane. Il mondo di oggi sarebbe diverso senza quell’attentato?
Questo è sicuro. L’11/9 è al’origine, innanzi tutto, della crisi finanziaria, anche se il cancro dei subprime s’è manifestato solo nel 2007-2008. Il governatore della Federal Reserve, Alan Greenspan, temendo una fuga dalle Borse e dagli investimenti, fece scendere il prezzo del denaro all’1% e questo spinse le banche a cercare impieghi più redditizi per i soldi. Cominciò così la caccia ai mutui, da concedere anche a clientela del tutto priva di garanzie. Gli istituti di credito fidavano nel fatto che il valore delle case negli Stati Uniti era sempre cresciuto, dunque se il mutuatario, a un certo punto, non fosse più stato in grado di restituire, la banca si sarebbe rifatta, guadagnandoci, con l’immobile. Invece, i prezzi delle case crollarono e istituti enormi e che parevano solidissimi saltarono per aria. Quella politica aggressiva è anche all’origine dell’indebitamento mostruoso delle famiglie americane: alla caccia di impieghi redditizi, le banche distribuirono milioni di carte credito, col trucco di far pagare poco o niente di interessi nel primo semestre. Stiamo ancora scontando quelle follie e non si sa quando ne usciremo (anche la politica di indebitamento folle della Cina, che ci tormenta in questi giorni, comincia come una forma di assicurazione contro le conseguenze dei subprime).  

E il conflitto con l’Islam?
Nasce da lì anche quello. Per una parte del mondo musulmano l’11/9 è un grido di trionfo guerresco che si vuole sempre ripetere. E poi Bush andò a invadere l’Iraq con la scusa che Saddam aveva le armi chimiche e che riforniva o finanziava i gruppi terroristici. Balle, ma il clima del momento le rese credibili. Da allora, su questo terreno, le cose non hanno fatto che peggiorare e oggi siamo arrivati all’Isis e alle atrocità dello pseudocaliffo. (leggi)

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