Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  agosto 27 Giovedì calendario

MARÒ, L’INDIA SOSPENDE I PROCEDIMENTI

La Corte Suprema indiana ha sospeso tutti i procedimenti giudiziari riguardanti i marò italiani «fino a nuovo ordine». La decisione era attesa dopo la sentenza pronunciata ad Amburgo dal Tribunale internazionale del mare lo scorso 24 agosto, che ha ordinato a India e Italia di astenersi dall’esercizio di qualsiasi forma di giurisdizione sui due fucilieri di Marina, nell’attesa di una determinazione definitiva del caso da parte della Corte arbitrale dell’Aja. L’India ha dunque riconosciuto di non avere giurisdizione sulla questione e non potrà prendere ulteriori misure penalizzanti. Per fare un punto della situazione la Corte ha fissato al 13 gennaio 2016 un’udienza, due giorni prima della scadenza del permesso di sei mesi di permanenza in Italia concesso a Massimiliano Latorre per curarsi. I giudici del Tribunale del mare non avevano accolto la richiesta di Roma in merito al rientro in Italia di Salvatore Girone e alla conferma della permanenza di Massimiliano Latorre in Italia.
Nell’udienza, durata poco più di trenta minuti, i giudici della Corte indiana hanno anche respinto l’iniziativa di un avvocato di far calendarizzare una petizione firmata dai familiari di uno dei pescatori per la reintroduzione nel processo della legge antiterrorismo Sua Act.
«L’Italia ha preso atto della decisione assunta dalla Corte Suprema dell’India», ha sottolineato l’ambasciatore Francesco Azzarello, l’agente del governo italiano che ha esposto in sede Itlos le ragioni che hanno spinto l’Italia a chiedere misure urgenti provvisorie in vista della costituzione della Corte permanente dell’Aja. Per l’ambasciatore «è coerente con l’ordinanza del 24 agosto scorso dell’Itlos che in tale senso si era espresso accogliendo la richiesta italiana». Il procuratore indiano Narasimha ha confermato che «la situazione effettivamente resta ora congelata», e che comunque le disposizioni adottate nei riguardi dei due fucilieri di Marina «restano in vigore».
Prossima scadenza, ora, la data del 24 settembre, entro la quale Italia e India devono presentare un rapporto di ottemperanza con le misure previste.
N.Co., Il Sole 24 Ore 27/8/2015