27 agosto 2015
Il giornalista che ha sparato ai colleghi in diretta tv • Un’altra strage di migranti nel Mediterraneo • Il ministero si corregge sui posti di lavoro • È morta di tumore Lady Dust • La scienza sdogana le pillole dell’intelligenza
Massacro Ieri la reporter Alison Parker, 24 anni, e il cameraman Adam Ward, 27, della troupe televisiva di Wdbj, affiliata della Cnn e della Cbs, erano in diretta per una trasmissione sul turismo a Moneta, in Virginia - loro ospite era Vicki Gardner, direttrice della Camera di Commercio locale – quando d’un tratto è spuntato un uomo che ha sparato quindici colpi di pistola con la mano destra, mentre con la sinistra filmava tutto con lo smartphone. Gli spettatori hanno visto la Parker che tentava di fuggire urlando «oh mio Dio», poi le immagini si sono fermate per alcuni istanti sull’attentatore, vestito di scuro con in pugno una Glock. Quindi la telecamera è caduta e il video è restato fisso sul pavimento: l’operatore era stato colpito. In studio la conduttrice Kimberly McBroom ha interrotto la diretta sotto choc. La trasmissione è ripresa con il drammatico annuncio: «Alison Parker e Adam Ward sono stati uccisi». A sparare è stato Vester Flanagan, 41 enne afroamericano, ex collega delle due vittime, licenziato da qualche tempo dalla Wdbj e probabilmente in cerca di vendetta, da tutti descritto come «irascibile, collerico, un brutto carattere». Sembra che l’uomo avesse avviato una causa alla tv per discriminazione razziale. Dopo aver ucciso i due colleghi è fuggito a bordo di un’auto, ma la polizia lo ha raggiunto sulla Interstate 66. Durante la fuga è andato fuori strada e per non cadere nelle mani degli agenti si è sparato. Su Twitter, prima di suicidarsi, ha spiegato il suo gesto e ha scritto: «Ho filmato la sparatoria, guardate su Facebook». Immediatamente il suo account è stato sospeso e il video cancellato.
Migranti Cinquantuno migranti, stipati nella stiva di un barcone partito dalla Libia con destinazione l’Italia, sono morti soffocati per mancanza d’aria o per i gas di scarico dei motori. Il giorno di Ferragosto i morti erano stati 49. Lo scenario, sempre uguale: sopra i vivi, ieri 439, sotto i morti; li ha presi tutti a bordo la Poseidon della Guardia costiera svedese, una delle navi inserite nel dispositivo Triton. A stabilire chi finisce sottocoperta sono gli scafisti, in base ai soldi ma anche al razzismo: sopra tunisini, egiziani, siriani, sotto chi arriva dall’Africa nera.
Lavoro Il ministero del Lavoro corregge il dato sui contratti appena diffuso. La tabella pubblicata due giorni fa diceva che i posti di lavoro a tempo indeterminato attivati tra gennaio e luglio di quest’anno erano stati 630.858 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ieri l’ammissione dell’errore: l’aumento c’è ma i posti di lavoro in più sono la metà, 327.758. Dov’è lo sbaglio? La prima tabella, ieri sparita dal sito del ministero, diceva che i contratti cessati sempre nello stesso periodo erano stati quasi 700 mila. Quella pubblicata ieri, invece, ne indica quasi un milione. In realtà ci sono anche altre correzioni, sulle collaborazioni, sull’apprendistato, praticamente su tutto. È vero che non cambia la valutazione generale sugli effetti del Jobs act: già nei mesi scorsi era chiaro che i posti di lavoro non stanno aumentando, quella che sta crescendo è la fetta di contratti a tempo indeterminato, o meglio a tutele crescenti e quindi senza più l’articolo 18. Ma resta il pasticcio dei numeri, un incidente che ha provocato una certa tensione tra il ministero del Lavoro e la presidenza del Consiglio (Salvia, Cds).
Lady Dust È morta di tumore, a 42 anni, Marcy Borders, nota come Lady Dust perché la sua foto in cui era sepolta dalla cenere diventò un simbolo dell’11 settembre. Quando l’aereo colpì il World Trade Center, il capoufficio le gridò «resta al tuo posto, è più sicuro» ma lei fuggì ricordando poi: «Ero folle di paura, scappai, le scale erano distrutte, volai giù da un’altra rampa, c’erano sangue, feriti e ustionati ovunque. Pensai “Signore Mio Dio questo è il giorno della mia morte”». Uscì dalla Torre negli istanti precedenti il crollo, poi una nuvola di polvere e cenere trasformò New York in Pompei e il reporter Stan Honda dell’agenzia Afp le scattò la famosa foto in cui pare una mummia. Dopo l’11 settembre, la depressione l’aveva spinta verso il crack, la cocaina, gli psicofarmaci, e nonostante l’aiuto di amici e familiari aveva perso la custodia delle figlie. Ora è morta, uccisa da un cancro allo stomaco che l’aveva fatta piangere il giorno della diagnosi: «Come puoi passare in un giorno da essere sana, ed ero sanissima, alla malattia mortale? Secondo me le polveri che ho respirato sono la ragione». Una commissione sanitaria dirà di no, molti siti web diranno di sì, tanti altri sopravvissuti, soprattutto pompieri e poliziotti, contraggono tumori e malattie polmonari per aver inalato le sostanze tossiche liberate nel crollo. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Pillole dell’intelligenza 1 Con un articolo appena pubblicato sulla rivista di neuroscienze European Neuropsychopharmacology la medicina ufficiale apre le porte al modafinil, la pillola nata per combattere la sonnolenza nei malati di narcolessia e oggi diventata una delle più gettonate tra le smart drugs, le “pasticche dell’intelligenza” che promettono di migliorare attenzione, memoria, motivazione e intelligenza. Nell’articolo si dice che la pillola migliora davvero l’attenzione, le funzioni esecutive e l’apprendimento: «Non abbiamo osservato effetti collaterali rilevanti». Il farmaco «può meritare il titolo di primo tra gli agenti capaci di aumentare le capacità cognitive che sia stato ben studiato e controllato». Ancor prima che la scienza si sbilanciasse, al cosiddetto “viagra del cervello” o “doping cognitivo” ricorreva uno studente su quattro tra gli iscritti a Oxford, secondo un sondaggio dell’università inglese. In Italia l’uso di questi farmaci al di fuori delle prescrizioni mediche è stato censito da Sabrina Molinaro, ricercatrice dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa. Oltre al modafinil, il bouquet delle sostanze per il potenziamento cognitivo comprende Ritalin (il farmaco che dilaga soprattutto negli Stati Uniti per il disturbo da deficit di attenzione e iperattività), Adderral (composto da sali di anfetamina) e altre molecole in sperimentazione contro Parkinson o Alzheimer. Il rapporto Espad del 2014, curato dalla Molinaro, calcola che circa 120mila studenti tra i 15 e i 19 anni hanno provato almeno una volta un farmaco per aumentare le proprie prestazioni cognitive, oltre 70mila dei quali nell’anno precedente alla rilevazione. «Il consumo di queste sostanze fra i giovani è in lenta e costante crescita, soprattutto tra le ragazze» spiega Molinaro. «La severità delle regole nelle prescrizioni fa sì che i canali di accesso privilegiati restino il mercato illegale e Internet» (Dusi, Rep)
Pillole dell’intelligenza 2 Stefano Sensi, neurologo dell’università di Chieti-Pescara e dell’università della California a Irvine, nel 2013 e 2014 ha confermato con due studi sulla rivista Plos One l’efficacia di una singola dose di modafinil nell’aumentare le connessioni fra i neuroni e l’intelligenza fluida. Ma sulla mancanza di effetti collaterali lo scienziato è scettico. «Queste pillole sono sostanze affini alle anfetamine. Agiscono sulla dopamina, il neurotrasmettitore che potenzia attenzione e memorizzazione, e sull’orexina, alterando il ciclo fisiologico di sonno e veglia». Un uso continuativo di questi farmaci è insostenibile per un organismo umano. «Gli effetti potenzialmente positivi su memoria e attenzione — spiega Sensi — verrebbero annullati dalla cronica alterazione del sonno. Vorrei proprio vedere come riesce a ragionare una persona dopo varie notti insonni». (ibidem)
(a cura di Roberta Mercuri)