27 agosto 2015
Vincenzo Solano, 68 anni, meccanico in pensione, e sua moglie Mercedes Ibanez, 70 anni, casalinga, spagnola della provincia di Barcellona
Vincenzo Solano, 68 anni, meccanico in pensione, e sua moglie Mercedes Ibanez, 70 anni, casalinga, spagnola della provincia di Barcellona. Un passato da emigranti in Germania, sabato sera Solano aveva giocato fino alle 20 a briscola nel circolo per gli anziani del paese. Poi era stato in casa della figlia: la nipotina voleva andare a dormire da lui ma ci ripensò proprio all’ultimo minuto. Con la moglie erano andati a letto presto e stavano già dormendo da un po’ quando s’intrufolò in casa loro, passando attraverso una finestra aperta, l’ivoriano Mamadou Kamara, 18 anni, sbarcato l’8 giugno a Catania su un barcone e ospite al Centro di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo di Mineo. Sentirono i rumori e si alzarono, mezzi nudi com’erano, per vedere cosa stesse accadendo. Kamara, sorpreso, a lui fracassò la testa con una tronchese e poi gli tagliò la gola, a lei la riempì di botte e la scaraventò giù dal balcone. Quindi prelevò telefonino, videocamera e qualche gioiello che mise in un borsone, si vestì con gli abiti e le ciabatte di Solano e se ne andò. Fu fermato dagli agenti all’ingresso del Cara di Mineo, incuriositi dal pesante borsone che portava con sé. Provò a giustificarsi: «Non è vero, il cellulare l’ho trovato sotto un albero per strada». Dall’autopsia pare che la signora Mercedes, prima d’essere ammazzata, sia stata violentata. Notte tra sabato 29 e domenica 30 agosto, in una villetta di via Palermo, a Palagonia, provincia di Catania.