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 2010  febbraio 18 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Partendo dal caso della Protezione civile (ancora tutto da dimostrare) e passando a quello del consigliere milanese Pennisi (reo confesso) ci si potrebbe chiedere il livello reale della corruzione italiana, vale a dire se i fatti di cui si parla adesso siano comunque fenomeni isolati o se la criminalità bianca della pubblica amministrazione sia ormai un cancro diffuso e che prima o poi ci porterà a un qualche esito fatale. Ieri hanno dato l’ennesima risposta certificata a questa domanda il procuratore generale e il presidente della Corte dei Conti, rispettivamente Mario Ristuccia e Tullio Lazzaro.

Situazione grave?
Molto grave. Certo quei magistrati non adoperano espressioni colorite come “cancro diffuso” eccetera. Ma le percentuali che forniscono sono molto preoccupanti: Ristuccia ha detto che i comandanti dei carabinieri e della Guardia di Finanza, nel periodo gennaio-novembre 2009, hanno denunciato 221 reati di corruzione, 219 di concussione e 1.714 reati di abuso d’ufficio. L’incremento rispetto all’anno precedente viene definito “vertiginoso”. Le denunce alla Guardia di Finanza relative a reati di corruzione sono aumentate, rispetto all’anno scorso, del 229%, quelle relative a reati di concussione del 153%. Lazzaro ha aggiunto che mancano nella pubblica amministrazione anticorpi contro le condotte illecite individuali che causano «offuscamento dell’immagine dello Stato e flessione della fiducia che la collettività ripone nelle amministrazioni e nelle stesse istituzioni del Paese».

Cioè, al di là del danno materiale che i comportamenti criminosi provocano, c’è poi l’immissione nel popolo italiano di un sentimento velenoso, quello secondo cui «lo Stato è ladro», «tutti rubano» eccetera?
Esattamente. Ogni volta che si fa un sondaggio sulla corruzione percepita, i risultati sono sconfortanti. La grande maggioranza degli italiani pensa, più o meno, che tutti gli statali – e specialmente quelli che stanno ai vertici dell’Amministrazione – siano corrotti e vivano di bustarelle e favori. Non è vero e se ci pensa non può essere vero. Però come dar torto a Lazzaro quando dice che «il Codice penale non basta più, ci vuole un ritorno all’etica da parte di tutti. Ritorno che io, purtroppo, non vedo». Del resto l’anno scorso la medesima Corte dei Conti aveva quantificato in 60 miliardi di euro il costo della corruzione sopportato dagli italiani.

Ristuccia e Lazzaro hanno detto qualcosa sugli ultimi casi clamorosi, quello del consigliere comunale di Milano e quello relativo alla Protezione civile?
Lazzaro ha parlato della Protezione civile, senza però entrare nel merito dell’inchiesta, ma solo avvertendo che, a parer suo, «ci dovrebbe essere un controllo reale, che servirebba a far funzionare meglio la stessa Protezione civile. Se non c’è controllo si può dire qualsiasi cosa. Invece più si allarga l’area del controllo, più si restringe il campo del giudizio penale». Sulla Maddalena, ha aggiunto, «era stato richiesto il controllo della Corte dei Conti su due soli contratti iniziali. Ora il controllo è possibile a cose fatte, invece ci dovrebbe essere un controllo reale sia nell’interesse del cittadino che del potere politico». Il procuratore generale e il presidente non si sono addentrati nella grande questione che i due casi recenti – Milano e Firenze – hanno posto. E cioè di come la lungaggine dei controlli sia a sua volta generatrice di corruzione, oltre che di inefficienza. Mentre la rapidità di esecuzione e l’ossessione efficientista rendono l’eventuale malversazione, per la facilità con cui può essere compiuta, addirittura ovvia.

C’è stata la denuncia di qualche caso concreto di malcostume?
I due non hanno potuto che tenersi sulle generali. Si sono soffermati sul caso delle consulenze conferite all’esterno della pubblica amministrazione o che vengono affidate agli stessi dipendenti in cambio di maggiorazioni salariali. Lazzaro ha spiegato che si tratta «non tanto di episodici accadimenti di mala gestione quanto piuttosto di fenomeni vasti che non possono non allarmare per l’impatto negativo che producono sugli squilibri di bilancio». stata fatta poi la classifica delle Regioni in cui la Corte dei Conti ha emesso il maggior numero di citazioni in giudizio per danno erariale. In testa c’è la Toscana (21 citazioni su un totale nazionale di 92), seguita da Lombardia (18), Puglia (11), Sicilia (10), Umbria (7), Piemonte (7), Trento (5), Calabria (4), Lazio (3), Abruzzo ed Emilia-Romagna (2), Friuli-Venezia Giulia e Liguria (1).

Berlusconi che ha detto?
C’erano Napolitano, Schifani, Fini, Alfano, Matteoli, Letta oltre a molti alti funzionari dello Stato. Ma il presidente del Consiglio non s’è visto. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 18/2/2010]

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