varie, 18 febbraio 2010
LE RICETTE DI GATTO
«Se non l’assaggiate, non ne conoscerete mai il sapore» (Antico proverbio giapponese).
«Chi non sa ballare e mangiar gatti, che si fotta» (Manolo Galván, compositore peruviano).
La prima ricetta con carne di gatto scritta è della 1525. Ruperto da Nola, cuoco del re Fernando di Napoli, nel suo Libro de Guisados include la ricetta «Gatto, come si desidera mangiare». (it.hobby.cucina).
Ricetta del gatto arrosto.
Ingredienti per 4 persone: 1 gatto maschio giovane e ben nutrito (2-3 kg), 1 bicchiere di vino bianco, 1/2 bicchiere d’olio, 1 rametto di rosmarino, aceto, sale e pepe q.b.
Preparazione: spellate il gatto, ripulitelo dalle interiora, eliminate la testa e le zampe e seppellitelo sotto nella neve per almeno tre giorni (in mancanza della neve si puo mettere in frigorifero). Dopo mettetelo per qualche ora a bagno nell’aceto. Preparate una pentola di terracotta aglio, rosmarino, olio, sale e pepe. Aggiungete il bicchiere di vino e fatelo cuocere molto lentamente 4/5 ore. A cottura ultimata spremete sopra un limone ed alzate la fiamma perche la carne prenda un colore dorato (La ricetta della nonna, ed. Cassa di risparmio di Padova e Rovigo).
Ricetta del gatto a "sbrodegheto".
Ingredienti: 1 gatto giovane e ben nutrito, 1/2 litro di vino bianco secco, 1/2 etto di burro, 1 cipolla, sedano, aglio, alloro, salvia, rosmarino, sale e pepe.
Preparazione: spellate il gatto, ripulitelo dalle interiora, eliminate la testa e le zampe e mettetelo in frigorifero per qualche giorno a frollare. Fatelo macerare per una notte immerso nel vino, lasciatelo sgocciolare appeso allo scolapiatti per qualche minuto, fatelo a pezzi avendo cura di non frantumare le ossa.Cospargete di burro ciascun pezzo e mettete il tutto in una teglia dove avete fatto soffriggere il burro rimanente, la cipolla, il sedano e l’aglio tritati. Dopo un quarto d’ora, quando il gatto comincia a prendere colore, aggiungete l’alloro, la salvia e il rosmarino, un bicchiere di vino, sale e pepe. Fate cuocere a fuoco lento girando ogni tanto i pezzi e mescolando con un cucchiaio di legno. pronto dopo circa due ore. Va servito con polenta calda e vino (La ricetta della nonna, ed. Cassa di risparmio di Padova e Rovigo).
Ricetta del gatto alla cacciatora.
Preparazione: prendere il gatto, scuoiarlo, pulirlo, tagliarlo a pezzi, coprirlo di vino e unire una cipolla, una carota, del sedano, foglie d’alloro, bacche di ginepro e grani di pepe pestati e un pizzico di sale. Lasciare marinare per una notte intera. Al momento di cucinare sgocciolare il gatto dalla marinata. A parte rosolare del lardo e in seguito unire il gatto, dello scalogno tritato e del cognac (bisogna farlo evaporare completamente). A metà cottura aggiungere del vino, funghi tritati, salare e pepare. Infine, cinque minuti prima di togliere dal fuoco, aggiungere il fegato tritato. (L’unione Sarda 1/9/2007).
Ricetta del gatto alla vicentina.
Ingredienti per 6 persone: 1,200 kg di gatto nostrano, 2 carote, 1 gambo di sedano, 2 pomodori maturi, 1 ciuffo di prezzemolo, farina bianca, 1 bicchierino di grappa, 1/2 dado per il brodo, cannella in polvere, olio, 1 foglia di alloro, 1 rametto di rosmarino, sale e pepe.
Preparazione: ridurre il gatto a pezzetti, poi lavalo per bene e asciugalo. Prima di cucinare il gatto è consigliabile marinarlo, in un misto di acqua, erbe aromatiche e aceto, vino o limone, che servirà a togliere al gatto quel gusto leggermente selvatico che ha e soprattutto ad ammorbidirne le fibre e le sue parti più stoppacciose. Poi passalo nella farina e fallo dorare in una casseruola con qualche cucchiaio di olio. Nel frattempo prepara un trito grossolano degli aromi - le carote, il sedano, i pomodori, il prezzemolo - aggiungi una piccola presa di cannella, l’alloro e il rosmarino (www.cervarese.org).
Ricetta francese di gatto.
1. Il gatto selvatico deve essere pulito, appena possibile, dopo essere stato ucciso. Tagliare poi la schiena e le zampe per arrostirli, sono le parti migliori.
2. Mettere i pezzi che restano in una casseruola con 2 tazze di acqua, sale, pepe, 1 cipolla, polvere di timo. Coprire e cuocere a fuoco lento finché la carne sia tenera, tra un’ora e un’ora e mezza. Scolare al colapasta.
3. Passare la schiena e le zampe nella farina, salare e pepare. Sciogliere del lardo salato in un tegame e fare dorare la carne nel grasso fuso. Aggiungere 8 cipolline intere e 12 fogli di alloro. Coprire. Cuocere 2 ore in un forno a 350°F, o finché la carne sarà tenera (http://aidonoo.famiweb.be).
Vileda, percussionista peruviano, è anche un esperto nel cucinare il gatto. A Lima, nel bar La Plata, assicura che continui l’antica tradizione dei piatti aromatici a base di felini: «Però il gatto deve essere il "cimarron", il gatto di strada, quello che ruba il cibo e caccia i ratti, perchè quelli che vengono allevati in casa sono flaccidi a causa della loro mancanza di esercizio. La sua carne è molto simile a quella del coniglio, e quando si cucina si scurisce come l’anatra, però è più saporita di quella di maiale. Per mangiare il gatto esiste tutta una cerimonia, si collocano le trappole e se si cattura una femmina la si lascia libera perchè possa riprodursi. Da un esemplare maschio, grande, si ricavano esattamente 14 pezzi che devono essere marinati in ajì, aceto, aglio, alloro, cumino, pepe e achiote. Però la macellazione del gatto è un lavoro complesso, difficile, ed alcuni macellai inesperti sono abituati a tagliargli il collo, altri lo affogano, altri ancora lo uccidono sbattendolo con forza contro il pavimento. I gattari sanno come macellarli. Viene tagliata la testa con una mannaia, rapidamente, poi viene aperta la vena ubicata nell’anca sinistra per far uscire il sangue, e con un ago viene praticato un foro in una delle zampe, per poter gonfiare la pelle e spellarlo [...] I "mangiagatti" sono soliti mangiarlo con fagioli pallares, fagioli dall’occhio, e lo accompagnano con riso arrostito, piselli, yuca. Quando è fritto, il gatto ha un sapore più gradevole di quello del maiale» (it.hobby.cucina).
Cifre diffuse dall’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente): ogni anno in Italia si uccidono e mangiano 23 mila gatti. Soprattutto al nord, sono cacciati da asiatici ma anche extracomunitari di etnia rom. Le ricette a base di felino hanno parecchi estimatori in Sardegna: seimila gatti uccisi ogni anno, 2.500 dei quali solo nel cagliaritano (Alba Piazza, Libero 13/9/2007).
Secondo le leggi alimentari ebraiche, gli animali possono essere leciti (tahor) oppure proibiti (tame). Tra gli animali che si possono mangiare: bue, pecora, capra, cervo, bufalo, camoscio. Tra quelli che non si possono mangiare: maiale, cinghiale, cammello, gatto, topo, ape [...] Alcuni ritengono che le prescrizioni siano igieniche, altri le giudicano simboliche. Altri ancora sostengono che queste regole, abituando l’uomo ad aborrire ciò che è basso e immondo, ne raddolciscono i costumi, lo aiutano ad elevarsi alla santità (Massimo Salani, A tavola con le religioni, Edizioni Dehoniane Bologna).
In Cina con il nome di "carne profumata" vengono indicate alcune pietanze a base di carne di gatto e cane. A dare uno stop a questa pratica millenaria è arrivato un disegno di legge. Per chi è colto a mangiare le carni di questi animali ci sono multe di 5.000 yuan, circa 500 euro, e fino a 15 giorni di carcere. Per le organizzazioni che speculano con questa antica pratica potrebbero esserci multe da 10.000 a 50.000 yuan. Oggi i piatti a base di gatto sono ricercate specialità del sud mentre in passato venivano utilizzate come rimedio nelle situazioni di penuria alimentare ed erano apprezzate anche per il supposto beneficio alla circolazione del sangue e all’energia Yang. Con il gatto però non si scherza: alcune credenze popolari sostengono che l’animale ritornerà di notte per vendicarsi (Elmar Burchia Corriere.it 26 gennaio 2010).
Prezzo al chilo della carne di gatto in Cina: i gatti, catturati nelle province di Anhui e di Jiangsu sono venduti tra i 3 e i 4 yuan al chilo a grossisti di Dongguan che a loro li vendono tra i 9 e 14 yuan al chilo ai ristoranti (www.chine-informations.com).