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 2016  aprile 27 Mercoledì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Sono arrivati i dati dell’Osservasalute 2015, una marea di numeri leggendo i quali dovremmo sapere come stiamo. E però la percentuale che più mi impressiona, e intorno alla quale vorrei saperne di più dagli scienziati, riguarda i suicidi: su cento persone che si tolgono la vita, il 78,4 per cento è un uomo. Ma non vivevamo in un mondo in cui i maschi hanno tutto e le femmine non hanno nulla, vengono di continuo ammazzate, guadagnano di meno, sono discriminate e insultate su internet, e sono anche le vittime ampiamente preferiti dei delitti di famiglia? La tendenza a uccidersi aumenta con l’età. Il suicida tipico, oltre ad essere maschio, ha più di cinquant’anni e vive al Nord. La tendenza a togliersi la vita è in leggero aumento (mentre il numero degli omicidi è in costante diminuzione): nel biennio 2008-2009 si sono registrati 7,23 casi su centomila, nel biennio 2011-2012 7,99. Va detto però che l’aumento dei suicidi e la diminuzione degli omicidi sono una tendenza mondiale.

Che altro dice questo rapporto? Per favore cominciamo dalle buone notizie.
La notizia migliore è che si fuma sempre di meno. Nel 2014 i fumatori italiani erano poco più di dieci milioni, il 19,5 per cento della popolazione italiana sopra i 14 anni, cioè in tutto poco meno di 6 milioni e 200 mila uomini e poco più di 4 milioni di donne. La tendenza è in continua discesa: nel 2010 fumava il 22,8%; nel 2011 il 22,3%; nel 2012 il 21,9%, nel 2013 il 20,9 per cento. Il numero medio di sigarette fumate diminuisce, anche se il dato del 2014 – 12,1 sigarette fumate - è uguale a quello dell’anno precedente. I fumatori più accaniti sono gli over 50. La prevalenza è più alta nei Comuni più grandi e in alcune regioni come la Campania (22,1 per cento). La regione dove si fuma meno è la Calabria (16,2 per cento). Altre buone notizie non ce n’è.  

Come sarebbe? Non siamo uno dei popoli con la speranza di vita più lunga?
Sì, ma questa speranza di vita è leggermente diminuita, come avevamo già scritto qualche giorno fa. Un dato che il rapporto conferma: 80,3 anni nel 2014  per gli uomini e 85 per le donne, scesi nel 2015 a 80,1 e 84,7. L’aspettativa di vita non è uguale dappertutto: chi vive nelle Marche o nel Trentino ha un’aspettativa di vita superiore di quattro anni a chi vive in Campania o in Sicilia. Quello che il rapporto dice nelle sue altre parti ci può forse dare qualche lume su questo risultato poco simpatico.  

Perché che cosa dice?
Che siamo tra gli ultimi in Europa per i soldi destinati alla prevenzione (4,1% della spesa sanitaria totale), non siamo ancora alla percentuale del 95% per tutte le vaccinazioni, sono in aumento i tumori prevedibili (soprattutto mammella e polmone per le donne e colon retto per gli uomini), anche qui con divari notevoli tra una regione e l’altra e col Sud, come sempre, che sta peggio del Nord. E infine sono in aumento gli obesi, nonostante la pubblicità martellante e la cultura prevalente in televisione e sui giornali.  

Come si spiega?
Nel periodo 2001-2014 le persone in sovrappeso sono passate dal 33,9 al 36,2 per cento, gli obesi dall’8,5 al 10,2 per cento. Questo vuol dire che – tra sovrappeso e obesità – nel 2014 ben il 46,4 per cento della popolazione non manteneva il suo peso forma. Quasi la metà. Anche qui spaccatura tra il Nord, mediamente più magro, e il Sud. I dati però dimostrano che l’eccesso di peso comincia a diventare un problema anche al Nord.  Più i genitori sono istruiti e meno i figli sono grassi, mentre nelle famiglie con un genitore obeso la prevalenza di bambini in sovrappeso è maggiore. Il fatto che mangiamo tanto dovrebbe almeno renderci meno infelici, ma non è vero neanche questo.  

Siamo depressi?
Sempre di più, si direbbe. I consumi di alti depressivi sono in aumento, 39,30 dosi giornaliere ogni giorno ogni mille abitanti, dato del 2014. Quelli più tristi stanno in Toscana (59,50 dosi). I meno infelici in Basilicata (30,30). (leggi)

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