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 2016  aprile 27 Mercoledì calendario

Domande e risposte per far chiarezza sulla busta arancione dell’Inps

1- Arriva la «busta arancione» dell’Inps. C’è da preoccuparsi?
No, niente affatto. Si tratta di un documento che serve solo a dare un’informazione generale sulla pensione che si prenderà a tempo debito. La stima si basa su ipotesi sull’andamento dello stipendio (stimando una progressione di carriera continua e graduale) e di crescita dell’economia (stimata in media a un +1,5% l’anno). E naturalmente, si prevede che le regole previdenziali non vengano modificate.

2- La «busta» arriverà solo a me, o anche al datore di lavoro?
Solo al lavoratore. Peraltro il datore di lavoro quei dati già li ha, e se volesse potrebbe immaginare che pensione avrà il suo dipendente.

3- A chi verrà recapitata? A tutti? Se non l’ho ricevuta quanto dovrò aspettare?
Arriverà a circa 7 milioni di italiani. Si tratta di tutti i lavoratori dipendenti del settore privato (dunque non i pubblici), dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti e imprenditori) e dei cosiddetti parasubordinati (co.co.pro e così via), quelli che aderiscono alla «gestione separata». L’Inps ha detto che spedirà la busta a blocchi di 150 mila cittadini, scelti casualmente. In teoria i primi 150 mila destinatari la stanno per trovare nella posta.

4- Cosa si troverà dentro la lettera?
Una simulazione dell’assegno di pensione che si riceverà, sulla base delle ipotesi di base. Ma anche il «tasso di sostituzione», cioè a quale percentuale dell’ultimo stipendio arriverà la futura pensione. 

5- Se la pensione che prenderò in futuro mi pare troppo bassa che devo fare?
Dipende. Se ci sono degli errori – ad esempio mancano dei periodi lavorativi o sono sbagliati i redditi indicati – bisogna segnalare l’errore all’Inps. Altrimenti bisogna cominciare a pensare al proprio futuro: con pensioni integrative, altre forme di risparmio, o chiedendo modifiche legislative. È ragionevole pensare che gli assegni ipotizzati per i parasubordinati o per chi ha una carriera discontinua saranno molto bassi.
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6- Le cifre e gli importi della pensione indicati sono «garantiti»?
Assolutamente no. Il documento ha puramente carattere informativo, è sottoposto a ipotesi «tipo». 

7- Come si segnalano gli errori all’Inps?
Per segnalare errori si può andare a una sede Inps, chiamare un call center a un numero verde, oppure accedere al servizio Spid per avere accesso online ai propri dati.

8- C’è modo di avere una previsione più sofisticata?
Sì, attraverso il servizio online Spid. Si può avere la possibile data futura di pensionamento, il livello della pensione (stimato) a prezzi 2015. E si possono modificare alcuni dei parametri della simulazione (stipendio, carriera, data di pensionamento, ecc) e vedere che accade. Saranno sempre e comunque stime solo informative.

9- Si possono definire attendibili queste stime?
Fino a un certo punto. Dal 2000 al 2012 ci sono state almeno otto o nove riforme previdenziali, altre possono arrivare. Certo, la «busta» di un lavoratore vicino alla pensione conterrà una previsione ragionevolmente attendibile.