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 2016  aprile 27 Mercoledì calendario

Duemila euro a ogni profugo che se ne torna a casa. L’ultima trovata di Oslo per risolvere il problema degli immigrati

Con un’offerta da ipermercato la Norvegia ha trovato la quadra per levarsi di torno gli immigrati. Il governo di destra, guidato da Erna Solberg, ha proposto ai migranti che se ne andranno spontaneamente via dal Paese 10.000 corone, circa mille euro. Ma c’è di meglio nel pacchetto, è una sorta di corsa «a li mejo posti» per i primi 500 richiedenti ci sono a disposizione altri 1.000 euro. E siccome proprio non vogliono vederli tornare ad Oslo e sperano che la forma sia un incentivo per allontanare non solo coloro che non hanno diritto all’asilo ma anche quelli che vivono in modo illegale, Oslo offre altri mille euro per le spese di viaggio. In tutto ben 3mila euro di bonus per andarsene. Una misura, ha spiegato il ministro per l’Integrazione Sylvi Listhaug, che si è resa necessaria per contenere il fenomeno dell’immigrazione e per risparmiare. «Abbiamo bisogno di convincere più migranti possibile a tornare a casa volontariamente, dandogli dei soldi in cambio della partenza. Questo ci farà risparmiare un sacco di soldi perché mantenere i rifugiati nei centri d’asilo è molto costoso», ha detto alla tv pubblica Nrk. La Direzione norvegese dell’Immigrazione ha spiegato che l’iniziativa è stata lanciata martedì e avrà una durata di 6 settimane. Se avrà successo potrebbe essere ampliata. «Molti finiranno ugualmente per essere respinti. È meglio per noi incentivare il loro ritorno a casa», ha aggiunto Listhaug. Le 10.000 corone di bonus andranno ad aggiungersi alle 20.000 corone che già vengono assegnate di diritto ai profughi che vogliono tornare volontariamente nel loro Paese d’origine. E l’Italia quanto spende ogni giorno per gli immigrati? Stando all’ultimo Rapporto del ministero dell’Interno, nel 2014 la gestione dei 170mila migranti dei centri (Cara, Cda, Cpsa e Cie), è costata circa 139 milioni di euro. Le strutture temporanee invece, che al 31 dicembre 2014 accoglievano 35.562 persone, hanno comportato una spesa di circa 277 milioni. A queste spese bisogna aggiungere i costi per il trasporto versi i centri, i contributi erogati ai Comuni per l’accoglienza dei minori, le spese per utenze e gli interventi straordinari (altri 20 milioni circa). Calcolatrice alla mano abbiamo stimato che ogni clandestino costa all’Italia 2.564 euro all’anno. Nel 2014 la spesa complessiva per i migranti accolti nelle strutture di accoglienza si è attestata su 436 milioni complessivi, con un costo medio giornaliero pari a euro 26,51. Considerato che l’accoglienza è stata garantita in relazione agli sbarchi registratisi tutto l’anno, il costo medio giornaliero per migrante a cui far riferimento è pari a 30 euro più Iva. Pertanto i costi della gestione ordinaria dell’accoglienza si attestano nel range di 30-35 euro per gli adulti e di 45 euro per i minori accolti dai Comuni. Poi bisogna considerare il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Questa gestione ha avuto nel 2014 un costo di euro 197.499.225,63, per ben 22.961 persone accolte. I costi giornalieri nei progetti Sprar sono diversificati in relazione al grado di vulnerabilità delle persone. Si passa da una spesa media di euro 32,40 per i posti ordinari, di euro 61,30 per i posti riservati ai minori, di euro 73,04 per i posti riservati a persone con disagio mentale. Il valore medio ponderato dei costi giornalieri di accoglienza nello Sprar è pari a 35 euro. Ogni rifugiato costa 8.601 euro all’anno. riproduzione riservata