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 2014  settembre 02 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Federica Mogherini
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Maurizio Lupi
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro degli Affari regionali è Maria Carmela Lanzetta (senza portafoglio)
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Il problema è se Matteo Renzi i mille giorni di cui ha parlato anche ieri ce li ha o non ce li ha. Perché gli attacchi si moltiplicano, il presidente di Confindustria è molto insoddisfatto del cosiddetto Sblocca-Italia, molto severo anche il giornale che lo rappresenta, cioè Il Sole 24 Ore, che ha dedicato un pezzo a smontare i numeri renziani e a dimostrare che la pretesa rivoluzione è poca cosa. Idem da sinistra, dove Eugenio Scalfari («Il cavallo non beve la panna montata») e la Annunziata gli tirano bastonate: la Annunziata ha addirittura riesumato il titolo che l’Economist dedicò a Berlusconi nel 2001 «Renzi è adatto a governare?».

• Argomento di queste contestazioni?Il premier è il campione mondiale della «annuncite» (sì, ieri abbiamo letto anche questo neologismo), ma porta a casa poco o niente. Invece, siamo in deflazione, con l’aggiunta della depressione, con l’aggravante della disoccupazione e il 40% degli under 40 è disoccupato. Forse questo governo mille giorni non ce li ha.


• Qual è il calendario delle prossime settimane?
Intanto il Consiglio dei ministri di domani dovrebbe dedicarsi alla scuola e farci capire se esiste davvero una frattura tra Renzi e la ministra Giannini oppure no. I due ieri si sono incontrati. Alla Festa dell’Unità di Bologna Giannini è apparsa mesta e prudente. Le voci su una sua sostituzione sono insistenti. Renzi anzi starebbe pensando a un rimpasto forte, con l’occasione della partenza per l’Europa della Mogherini. Alfano andrebbe agli Esteri, perché la struttura degli Interni lo detesta, però agli Esteri si fa poco sottogoverno. L’alternativa potrebbe essere la Difesa, con Delrio agli Interni e un Pistelli o una Pinotti agli Esteri. Renzi non si preoccupa minimamente del fatto che, statistiche alla mano, in passato i rimpasti hanno preparato una caduta. Anzi, ieri ha tenuto una conferenza stampa addirittura baldanzosa.


• Parlando di che?
Del nuovo sito passodopopasso.it . È la risposta a quelli che lo accusano di «annuncite»: il sito scadenza i giorni per mettere in condizione i cittadini di verificare se sta succedendo quello che il capo del governo promette. Dei quadrati colorati illustrano i risultati già raggiunti. Per esempio: «Tutti i cantieri dello Sblocca Italia; Istat: occupati in aumento da febbraio; Electrolux: salvati 1.200 posti di lavoro grazie al decreto Poletti». Sembra un altro modo di fare «annuncite». Direi però che è anche troppo presto per attacchi tanto furiosi. Che provengono in genere da persone che Renzi lo hanno sempre attaccato. A parte Giuliano Ferrara, uno che Renzi lo sostiene: sul Foglio di ieri ha scritto «finché non faremo una politica estera ed europea aggressiva e disinibita e un discorso alla nazione sorridente quanto si voglia ma pieno di verità, non ce la caveremo. E Renzi ha già metà del piede nella tagliola. Che in Italia non tarda mai a scattare».


• Quindi comincia a vederlo in caduta anche Giuliano Ferrara.
Io non lo so. Il calendario delle prossime settimane è abbastanza complicato. L’appuntamento principe è al 15 ottobre, quando la Camera comincerà a occuparsi della Legge di stabilità, quella che un tempo si chiamava finanziaria. Bisogna trovare 20 miliardi (cioè: bisogna trovare il modo di toglierci dalle tasche 20 miliardi) e in più i partiti, come al solito, daranno l’assalto alla diligenza per spuntare qualcosa in favore dei propri elettori. Prima di questo si dovranno affrontare tre decreti legge: rifinanziamento delle missioni italiane all’estero, con l’emendamento per mandare armi ai curdi; la riforma della giustizia civile; lo Sblocca Italia. Sulle armi ai curdi è facile prevedere una bagarre, provocata da grillini e Sel. Contrari a qualunque accelerazione del processo sono gli avvocati, che, senza distinzione di schieramento, sono capaci di farsi sentire da qualunque primo ministro. Una scena che si è già vista. Dei dubbi intorno allo Sblocca Italia abbiamo già detto. Domani dovrebbe essere varato il disegno di legge sulla riforma della scuola, giovedì la commissione Lavoro del Senato riprende in mano il disegno di legge sulla riforma del lavoro, o Jobs Act. È una legge delega, cioè le misure vere verranno dopo. Ma intanto ci sono già contrasti sull’articolo 4 che riordina le forme contrattuali e incide in qualche modo sul vecchio articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.


• Che cosa capiamo da questo calendario?
Che Renzi può cadere quasi ogni giorno, ma che difficilmente cadrà perché non ci sono alternative né a destra né a sinistra. Il premier ha realizzato il punto più antico del suo programma: rottamare tutti.

(leggi)

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