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 2014  settembre 02 Martedì calendario

UNA DANZA DI CAVALLI SBALORDISCE IL MONDO DEGLI SCACCHI

Chessbase, uno dei siti più frequentati, si chiede se sia umano. Sui blog fioriscono i riferimenti al «nuovo Mozart degli scacchi» e sberleffi a Garry Kasparov, che non lo vedeva tra i candidati al titolo mondiale. A 22 anni, Fabiano Caruana sta vivendo la più incredibile delle settimane. Ha vinto cinque partite su cinque nell’andata del torneo di Saint Louis contro cinque dei nove scacchisti più forti al mondo, a un livello in cui la patta è una regola e la vittoria un’eccezione. Ha battuto il n.1 al mondo Carlsen, il n.2 Aronian e domenica anche Hikaru Nakamura, l’unico grande scalpo che gli mancava. È salito a 2826 punti nel ranking virtuale, secondo nella classifica di oggi e quarto in quella all-time, più del massimo raggiunto dall’indiano Anand, iridato per otto anni.
Ma a sbalordire sono la qualità delle sue partite, le innovazioni, l’approccio offensivo. In particolare, sta facendo discutere la vittoria su Levon Aronian. Un gioco di cavalli, condotto in due fasi col Bianco, che ha minato il gioco del Nero mettendo le basi a un attacco solido e originale. Un disegno così sottile che a fine partita l’armeno ha parlato di «piano da extraterrestre». Secondo gli analisti, è una partita destinata a fare scuola e ad aprire nuove strade al gioco. «Di certo verrà rigiocata e in molti ci proveranno – commenta Sabino Brunello, Grande Maestro azzurro –. Prima ha destabilizzato l’avversario, poi ha condotto un attacco esemplare».
Cosa ha fatto Caruana? In sintesi, alla 15 a mossa ha neutralizzato il tradizionale attacco del Nero sul lato di donna, spostando il cavallo a difesa di un pedone-chiave. Idea non inedita, ma singolare – i tre principali computer di analisi in tempo reale non la inserivano tra le quattro migliori alternative – e dal doppio effetto: rompere i piani di Aronian e mettere le basi al proprio attacco. «Questa l’ha preparata con coach Chuchelov» commentavano gli analisti di Cheesbase. Mentre Aronian stentava a trovare un’alternativa, quel cavallo prendeva prima il controllo di una casella chiave come la B3 e poi diventava una micidiale trappola in A5, alla 29esima. Aronian era così costretto a portare i cavalli ai margini, lontano dal fulcro del gioco. Caruana ne avrebbe approfittato per attaccare, con l’altro cavallo, il cuore della difesa dell’armeno, fino alla vittoria. «È l’inizio di un progetto fantastico — spiegava Cheesbase —. Il Nero non ha contromosse, il Bianco ottiene tantissimo». «Di solito i cavalli vanno verso il centro, lui li ha spostati verso il bordo — continua Brunello —. Non so se Caruana avesse architettato tutto, è difficile prevedere l’andamento di una partita. E anche fosse così, non lo dirà mai».