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 2014  settembre 02 Martedì calendario

LADY PESC NON PESCA, DRAGHI NON È RAMBO: IL CAOS DI ACRONIMI E METAFORE ECONOMICHE

E pesc int’ o vin’ si chiamman’ percoche”. È una delle battute “pescate” nel web a proposito del nome in codice attribuito alla nuova responsabile Esteri dell’Unione europea, Federica Mogherini. Lo stesso che ha l’attuale “lady Pesc”, l’inglese Cathrine Ashton. Ancora sul web, c’è chi scrive che con un appellativo simile a Napoli si potrebbe andare avanti una vita a fare battute. E, forse, non solo a Napoli.
Nel ginepraio della politica italiana ed europea, mancava solo il rebus degli acronimi trasformati in sostantivi, delle metafore militaresche a dettare la politica economica, delle sigle incomprensibili ma salvifiche.
Un lettore, anche attento, potrebbe far fatica a orientarsi in questa ridda di aggettivi, allusioni e semplificazioni di cui la stampa, noi compresi, fa largo uso. Ecco allora, una piccola guida per orientarsi.
LADY PESC NON SI OCCUPA DI PESCA
L’appellativo con cui nei prossimi cinque anni ci abitueremo a definire Federica Mogherini, non è che l’acronimo di Politica estera e di sicurezza comune. Mogherini svolge la funzione di “Alto Rappresentante” e assicura “la continuità dell’Unione nella politica estera”. Una funzione di mediazione interna e di rappresentanza esterna – insieme al presidente del Consiglio europeo – che non le assicura i poteri che, ad esempio, ha il Segretario di Stato degli Usa, un vero plenipotenziario. Un incarico di prestigio e di autorevolezza ma, come sanno i diplomatici, con scarsi poteri effettivi.
ATTENZIONE CHE DRAGHI SPARA CON IL BAZOOKA
Il presidente della Bce è descritto da tempo come un Rambo pronto a usare un’arma potentissima, il “bazooka”. L’espressione guerresca serve a designare il volume di fuoco che la Banca centrale può scatenare inondando di liquidità monetaria il sistema economico. Gli strumenti, come vedremo fra poco, sono diversi ma vanno tutti nella stessa direzione: favorire il credito alle banche perché, a loro volta, lo garantiscano alle imprese; garantire il riacquisto di titoli pubblici, ridurre i tassi di interesse. Misure avviate già nel 2012, data da cui decorre il termine “bazooka” e che non hanno finora impedito che l’Europa tornasse in recessione.
LE BANCHE ALLA BCE: PORTACI UN ALTRO LTRO
Tra le armi di Draghi, ampiamente utilizzata già dal 2012, c’è quella del rifinanziamento delle banche. La prima di queste è stata la Ltro, acronimo di Long Term Refinancing Operations. Si tratta du operazioni di rifinanziamento a lungo termine. In pratica, soldi a bassissimo costo da prestare alle banche – dall’iniziale 1% si è poi scesi allo 0,25% – che, però, in larga parte li hanno utilizzati per acquistare titoli di Stato con margini di guadagno molto alti. Quei prestiti, pari a circa mille miliardi di euro, non sono serviti a rianimare l’economia europea e allora, dallo scorso luglio, sono nati i Tltro dove la T aggiuntiva sta per Targeted, cioè mirati “a migliorare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria sostenendo l’erogazione di prestiti all’economia reale”. Stavolta, è il messaggio di Draghi, ve li prestiamo ma dovete girarli alle imprese.
QUANTITATIVE EASING, “TU VUO’ FA L’AMERICANO”
Sulla scia di quanto fatto dalla Federal Reserve statunitense, si fa strada anche in Europa l’idea del Quantitative Easing, letteramente Facilitazione quantitativa. Si tratta, anche qui, di immettere liquidità nel sistema tramite l’acquisto diretto da parte delle banche centrali, in questo caso la Bce, di attività finanziarie delle banche, compresi titoli di dubbia qualità oppure titoli di Stato. Politiche di Quantitativeeasing sono state già attivate da Draghi, sia con i due sistemi di Ltro e Tltro descritti sopra che con il semplice annuncio “anti-spread” fatto due anni fa con il quale il presidente italiano annunciò l’intenzione della Bce di intervenire con qualsiasi mezzo e vantando disponibilità liquide illimitate. Ma non prevedevano acquisti fatti direttamente dalla Bce, solo prestiti (pronti contro termine). Dopo tutti questi interventi, quindi, per Qesi deve intendere una capacità ancora maggiore di intervento finanziario. Di fatto, un bazooka all’ennesima potenza. Dopo il quale, però, non resterebbe che la resa.
Salvatore Cannavò, il Fatto Quotidiano 2/9/2014