
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Tante questioni intorno a cui ci accapigliamo da una vita vengono risolte di colpo dalla Corte costituzionale o dalla Cassazione. Ieri la Cassazione ha sentenziato sulle scuole paritarie, il 63% delle quali è in mano a religiosi, stabilendo che devono pagare le tasse sugli immobili come qualunque altro esercizio commerciale.
• Non pagavano le tasse sulla casa? E come mai?
Una prima ragione è che le scuole pubbliche non hanno mai pagato né Ici né Imu né Tasi, quindi, se non pagano le scuole pubbliche, come mai dovrebbero pagare le scuole paritarie? La Cassazione ha risposto: se sei organizzato come un esercizio commerciale e fai pagare una retta non insignificante, allora devi pagare, perché è chiaro che hai un fine di lucro. A questo i rappresentanti delle scuole paritarie, e soprattutto quelli della Cei (i vescovi italiani), rispondono che questo fine di lucro è un miraggio perché i bilanci delle scuole paritarie sono tutti in rosso, cioè a far scuola con un obiettivo commerciale ci si rimette. Infatti la Chiesa dà un’enorme importanza alla scuola, indipendentemente dal reddito che produce, perché è con i bambini piccoli e con gli adolescenti che si cresce il popolo nella fede, nella morale e, se vogliamo, nell’ideologia cattolica. Dunque, il sistema delle scuole paritarie cattoliche ha prima di tutto un fine politico, che sarebbe sciocco ignorare. D’altra parte anche nella scuola pubblica lo Stato tende a far passare certe sue idee, se possibile pappagallescamente, vale a dire senza troppo badare che siamo messe al vaglio della critica. La critica dovrebbe essere la materia principale di qualunque scuola - imparare a ragionare con la propria testa e soppesando tutti i fattori di qualunque questione. Sono lussi che non si possono permettere né la Chiesa né lo Stato. Bisognerebbe tornare ad Aristotile e alla scuola peripatetica.
• Stiamo andando fuori tema. Come nasce tutta la faccenda?
A Livorno ci sono due istituti, “Immacolata” e “Santo Spirito”, uno gestito dalle Suore Mantellate Serve di Maria e l’altro dalle Salesiane di Don Bosco. Nel 2010 si presentano alle monache i funzionari del comune (comune rossissimo, a quel tempo: adesso è in mano ai grillini) e chiedono il pagamento dell’Ici per il periodo 2004-2009. Le sorelle rispondono picche e vincono i primi due gradi di giudizio con l’argomento che sono in perdita e questo basta a esentarle dal tributo. Si arriva però in Cassazione e la Cassazione, con due sentenze depositate l’8 luglio e rese note ieri, rovescia il concetto: gli istituti scolastici gestiti da congregazioni e ordini religiosi, quando incassano una retta, e sono dunque organizzati commercialmente, non possono beneficiare di alcuna esenzione e devono pagare.
• Quanto devono pagare a questo punto le due scuole?
422 mila euro, comprese le sanzioni. Il terrore del mondo cattolico è però che facendosi forti di questa sentenza anche gli altri comuni si presentino alle rispettive scuole paritarie e pretendano il saldo di tutti gli arretrati. In Italia ci sono 13 mile scuole parificate, frequentate da un milione e 300 mila studenti.
• Prevedo: i comuni retti da renziani o da giunte di destra filo-cattoliche non faranno nessun ricorso. Gli altri, sì. Sarei curioso di conoscere la posizione di Salvini, che ha sempre fatto il cattolico, e di Grillo che, da questo punto di vista, non so bene che pesce sia.
La Lombardia, attraverso il suo assessore Valentina Aprea, ha già fatto sapere che stanzierà delle somme a sostegno delle scuole paritarie. Questo chiarisce la posizione della Lega, dato che il governatore lombardo è Maroni. A Livorno regna Grillo, che non ha dato inizio al contenzioso, e vedremo come adopererà la pronuncia della Cassazione. Lei dice i renziani? Renzi è stato zitto, il ministro Giannini ha detto che occorre una riflessione, se le paritarie dovessero chiudere si scaricherebbe sullo Stato, pare, un problema enorme. Lo Stato sostiene il sistema con mezzo miliardo l’anno, se dovesse subentrare ai preti e agli altri spenderebbe dieci volte di più. Così sostengono alla Cei.
• Sul serio chiuderebbero?
Nella sua dichiarazione di ieri, monsignor Nunzio Galantino lo promette. Oppure - dice - dovremo aumentare le rette. Secondo Galantino e gli altri rappresentanti ecclesiastici, dietro sentenze come questa ci sono forti componenti ideologiche. Altrimenti, dicono, non sarebbero spiegabili.
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