Libero 26/07/2015, 26 luglio 2015
MASSACRO DI ISMAELE, SUICIDA LO ZIO DI UNO DEGLI ALBANESI
Lo zio di Marjo Mema, il complice di Igli Meta nel delitto di Ismaele Lulli, si sarebbe tolto la vita in Albania «per la vergogna di quanto accaduto a Marjo». Lo ha rivelato a Tgcom24/NewsMediaset la mamma del ragazzo, Vera Mema. «Marjo è un bravo ragazzo - ha detto - e questo cose non si fanno. Mio fratello si è ammazzato da solo, oggi». A trovarlo impiccato sarebbe stato il figlio di 12 anni. La donna non crede alla versione di Igli: «Dopo una settimana ha cambiato idea, Marjo è una vittima. Igli aveva preparato tutto da solo. Perché incolpare mio figlio?». E proprio Igli, durante l’interrogatorio del gip (che ha ascoltato anche Marjo) ha mostrato segni di pentimento: «Era un ragazzo come me, vorrei chiedere perdono per ciò che ho fatto», ha detto il ragazzo. Ieri intanto i carabinieri del comando provinciale di Pesaro-Urbino hanno ritrovato il coltello con il quale il 20enne ha ucciso, domenica scorsa, Ismaele. La battuta decisiva è iniziata ieri mattina alle 4 ed ha coinvolto anche il nucleo cinofili dell’arma e diversi volontari, dotati di apparecchi metal-detector. È confermato che l’arma del delitto è un coltello a serramanico, con una lama di 15 cm. Nel corso delle perlustrazioni è stato recuperato anche il telefono cellulare della vittima. Erano stati proprio Igli Meta e il suo connazionale Marjo Mema, in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato in concorso, a indicare agli inquirenti i luoghi dove avevano occultato coltello e cellulare. In particolare, il coltello è stato rinvenuto presso un viadotto stradale, nel territorio del comune di Sestino (Arezzo), mentre il telefono cellulare di Ismaele è stato trovato sulla sponda del fiume Auro, nel comune pesarese di Borgo Pace, nei pressi del luogo denominato “La Gorga dei Mortì”, dove i due albanesi erano andati a fare il bagno dopo il delitto. Il materiale è stato repertato e sarà inviato al Ris di Roma per l’esecuzione dei rilievi. L’iPhone della vittima è ritenuto importante dagli investigatori perché potrebbe contenere messaggi tra Ismaele e il suo presunto killer, o tra la vittima e Ambera, la giovane macedone fidanzata di Meta, a causa della quale sarebbe scattata la follia omicida dell’albanese.