26 luglio 2015
Vilelma Pulga, 89 anni. Sarta in pensione, invalida, viveva a Bologna col marito Gino, 94 anni, molto malato, e il figlio Gabriele Galletti, 51 anni, bidello al Dams di Bologna, che li accudiva entrambi con amore
Vilelma Pulga, 89 anni. Sarta in pensione, invalida, viveva a Bologna col marito Gino, 94 anni, molto malato, e il figlio Gabriele Galletti, 51 anni, bidello al Dams di Bologna, che li accudiva entrambi con amore. «Brava gente, nessun problema economico», avevano ottimi rapporti coi parenti e coi vicini. Sabato scorso dopo due mesi di ricovero in ospedale la Pulga era tornata a casa e a detta di un nipote «stava benino, aveva parlato di ricette, di lasagne. Anche Gabriele sembrava sereno». Invece la mattina del lunedì successivo, mentre ilpadre ancora dormiva, l’uomo prese un coltello da cucina e con quello colpì la madre più e più volte in tutto il corpo, anche nel collo. Poi quando la vide in terra in un lago di sangue aprì la finestra della camera da letto e si buttò di sotto, ma non riuscì a morire perché uno stendino della biancheria attutì la caduta (ricoverato in ospedale col bacino e qualche costola fratturata). Poco prima delle 8 e mezza di lunedì 27 luglio in un appartamento al secondo piano in via Koch 10, zona Borgo Panigale, a Bologna.