Antonio Pitoni, La Stampa 26/7/2015, 26 luglio 2015
ALL’ESTERO VIA LIBERA AI MICROFONI NASCOSTI SE SVELANO NOTIZIE DI INTERESSE PUBBLICO
Il tema è delicato e, al netto delle polemiche e delle possibili retromarce peraltro già annunciate, non solo italiano. Certo, la norma partorita alla Camera che prevede il carcere da 6 mesi a 4 anni per «chiunque diffonda, al fine di recare danno alla reputazione o all’immagine altrui, riprese o registrazioni di conversazioni svolte in sua presenza e fraudolentemente effettuate», fa discutere. Ma cosa succede fuori dall’Italia?
FRANCIA
Oltralpe il faro è quello dell’interesse pubblico. Utilizzare lo strumento della registrazione, audio o video, realizzata all’insaputa dell’interlocutore non è la regola ma l’eccezione. Ma la sua divulgazione è consentita se la notizia ottenuta attraverso la registrazione fatta di nascosto non può essere reperita in altro modo. Così come, d’altra parte, molto più di rado rispetto all’Italia finiscono sui giornali i contenuti delle intercettazioni disposte dalla magistratura che da noi sono molto più frequenti per non dire la regola.
OLANDA
Da sempre ai primi posti in tutte le classifiche internazionali sulla libertà di stampa, anche in Olanda le registrazioni con microfoni e telecamere nascoste sono consentite purché, fermo restando l’interesse pubblico, la notizia non poteva essere scoperta in altra maniera. E per i politici, anche gli “inganni” dei giornalisti possono costare caro. «Ricordo il caso di un collega che aveva inventato di sana pianta un personaggio inesistente, arrestato per reati gravi. Un parlamentare abboccò e iniziò a commentare il caso come se fosse vero. Una figuraccia che lo spinse alle dimissioni», racconta Marteen van Aalderen ex presidente dell’Associazione Stampa Estera.
STATI UNITI
Le comunicazioni tra privati sono regolate da una legislazione federale e da quelle dei singoli Stati. In molti dei quali è consentito a chi intrattiene una conversazione registrarla purché sia parte della conversazione stessa. In ambito giornalistico, tutto ciò che riguarda un personaggio pubblico è divulgabile: anche una semplice battuta carpita. Per l’uso delle telecamere nascoste si segue un principio deontologico: la notizia svelata deve essere di rilevanza tale da giustificare l’eventuale danno arrecato alle singole persone.
GRAN BRETAGNA
Anche nel Regno Unito, le telecamere nascoste possono essere essenziali per la riuscita di un’inchiesta giornalistica. Come quella dello scorso marzo realizzata da Channel 4 che è riuscita a denunciare maltrattamenti e umiliazioni nel centro di detenzione di Yarl’s Wood, a Nord di Londra, dove erano ospitati circa 400 profughi. Un’inchiesta dalla quale emerge l’indiscusso interesse oltre che la rilevanza pubblica della notizia. Come dire: il fine giustifica i mezzi.
Antonio Pitoni, La Stampa 26/7/2015