VARIE 26/7/2015, 26 luglio 2015
APPUNTI PER GAZZETTA - IL VACCINO DELLA MALARIA E OBAMA IN KENIA
REPUBBLICA.IT
ADDIS ABEBA- Barack Obama ha concluso la visita in Kenya, suo Paese d’origine, per affrontare l’Etiopia, seconda tappa del suo viaggio africano. Ma prima di lasciare Nairobi - dopo l’appello per i diritti degli omosessuali, all’origine di momenti di tensione con il presidente del Kenya Uhuru Kenyatta - è sceso in campo anche per quelli delle donne e ha puntato il dito contro "il cancro della corruzione".
"Nel XXI secolo - ha avvertito il presidente americano in un discorso nel padiglione sportivo di Nairobi - non c’è spazio per quelle tradizioni che, in molte parti del mondo, continuano a opprimere le donne, trattandole da cittadine di serie B". L’allusione di Obama fa subito pensare alle mutilazioni genitali femminili, una pratica diffusa in una trentina di Paesi africani tra cui lo stesso Kenya, ma Obama ha ampliato il suo discorso al ruolo della donna in molte società: "Mariti che picchiano le mogli, bambini che non vanno a scuola, matrimoni forzosi... sono tradizioni che devono cambiare", ha osservato il titolare della Casa Bianca. Obama ha aggiunto poi che "le donne istruite hanno maggiori possibilità di educare figli istruiti".
Il presidente Usa ha poi esortato gli africani a ribellarsi contro "il cancro della corruzione" che ha impedito lo sviluppo del continente: "In Africa ci sono molti Paesi che soffrono dello stesso problema, tollerato perché è sempre stato lì", ha detto. "Bisognerà prendere decisioni difficili, ma il progresso richiede di fare i conti con gli angoli più bui del passato", ha aggiunto il capo della Casa Bianca, che ha sollecitato i leader politici, la società civile e i cittadini a lavorare insieme "per invertire la rotta".
Prima di lasciare il Kenya, Obama non si è tirato indietro nemmeno sulle danze. Il presidente degli Stati Uniti compare infatti in un breve video in cui balla su musica afro-pop, a conclusione della cena ieri sera a Nairobi dopo una lunga giornata di incontri, interventi e una conferenza stampa congiunta con il presidente keniano Kenyatta. Le immagini mostrano Obama ballare in pista insieme con i compomenti del gruppo afro-pop ’Sauti Sol’, con accanto la sorella Auma con cui il presidente coordina i passi di danza.
Obama è il primo presidente Usa della storia a visitare l’Etiopia. La scelta di recarsi nel Paese africano in visita di Stato è stata criticata da diversi attivisti per i diritti umani, visto che il governo etiopico da tempo reprime l’opposizione interna in modo violento.
REP.IT DEL 25/7
NAIROBI - Dal ruolo delle donne - necessario a rilanciare l’economia locale - alla difesa dei diritti dei gay. Dalla lotta ai jihadisti di al Shababb all’appello per mettere fine al conflitto in Sud Sudan. Sono questi gli argomenti toccati dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, durante l’inaugurazione del Global Entrepreneurs Summit prima davanti a una platea di imprenditori a Nairobi, poi in conferenza stampa, per la sua prima visita in Kenya da presidente. Una visita - oggi istituzionale - sulla quale ha chiosato: "Di una cosa sono certo,
tornerò. Probabilmente senza questo vestito, ma tornerò. L’ultima volta ero qui in jeans. E torneranno anche Michelle, Malia e Sasha".
Poi, oltre ad avere avuto un colloquio con il numero uno del Paese, Uhuru Kenyatta, dedicato alla sicurezza, Obama ha anche visitato il memoriale dell’attentato all’ambasciata Usa del 1998: fu il peggior attacco nella storia del Paese africano. Obama ha posato una corona di fiori di fronte al muro che ricorda le vittime, in un parco della capitale kenyota. Una folla di persone ha assistito alla cerimonia, restando in attesa per ore prima del suo arrivo.
L’arrivo di Obama in Kenya. Per la prima volta da presidente Usa
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Va detto che una parte della capitale del Kenya, colpita negli ultimi anni da numerosi attacchi degli islamisti somali di al Shabaab, è stata completamente bloccata per l’arrivo di Obama. L’ambasciata americana a Nairobi ha stimato che lo stesso vertice sarebbe potuto essere "un obiettivo dei terroristi". Ma Kenyatta ha provato a minimizzare e ha spiegato che l’organizzazione della conferenza mostra un altro volto dell’Africa, diverso da quello solitamente descritto dai media: "Questo discorso sulla disperazione africana è falso, e in effetti, non è mai stato vero", ha affermato. "Dite invece che l’Africa è aperta e pronta per il business", ha aggiunto rivolgendosi alla platea.
Kenya, Obama torna alle "radici": la cena con i familiari
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Lotta a Shabaab. "Gli Stati Uniti - ha poi dichiarato Obama nella conferenza stampa tenuta assieme a Kenyatta - rafforzeranno la propria collaborazione con il Kenya nella lotta ai jihadisti di al Shabaab, perché, seppure "indeboliti, continuano a fare danni. Abbiamo sistematicamente ridotto il territorio controllato dagli Shabaab in Somalia, abbiamo indebolito le reti che operano in Africa orientale, ma il problema non è risolto, perché continuano a fare danni", ha proseguito il presidente annunciando quindi "finanziamenti supplementari a favore delle forze di sicurezza keniote, insieme a maggiore addestramento e assistenza", anche per garantire che le leggi antiterrorismo non favoriscano violazioni dei diritti umani. "E’ importante continuare il lavoro per sradicare la capacità degli Shabaab di operare in Somalia. Dobbiamo continuare a fare pressioni, rafforzando al contempo il governo somalo, che è credibile e che sta collaborando con la comunità internazionale su diverse questioni. E dobbiamo anche rafforzare la collaborazione sul fronte dell’intelligence per scongiurare nuovi attacchi".
"Karibu Obama": il presidente Usa arriva in Kenya tra ricordi di famiglia e affari di stato
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Stop conflitto Sud Sudan. "Occorre che i leader del Sud Sudan mettano al primo posto il Paese" per mettere fine al conflitto in atto dal dicembre 2013. Questo l’appello lanciato da Nairobi da Obama il quale ha poi riferito di aver discusso con Kenyatta della crisi in Sud Sudan. "La situazione è terribile. Occorre che i leader mettano al primo posto il Paese con un accordo di pace che metta fine ai combattimenti".
Difesa omosessualità. "Sono stato coerente in tutta l’Africa: sono convinto che tutte le persone vadano trattate in modo uguale dalla legge. Devono avere la stessa protezione e lo Stato non deve discriminare". Obama ha risposto così a una domanda sulla situazione dei gay in Kenya al termine del colloquio con il presidente Kenyatta. "Quando si inizia a trattare le persone in modo diverso, solo perché sono diverse, quella è il momento in cui si comincia ad erodere la libertà: come afroamericano, so cosa accade quando le persone vengono trattate in modo diverso dalla legge".
Africa e povertà. "L’Africa è in movimento, corre: la povertà diminuisce, i redditi salgono e la classe media è in crescita". Il Kenya - ha continuato Obama dinanzi alla conferenza degli imprenditori locali - ha "fatto progressi incredibili" negli ultimi dieci anni, "sono fiero di voi. Quando sono stato a Nairobi dieci anni fa - ha aggiunto- era una città diversa, ci aspettiamo grandi cose da voi".
Obama a Nairobi: "Sono fiero di voi. L’Africa inizia a correre"
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Slideshow
Il ruolo delle donne. Obama non ha dimenticato di citare il ruolo delle donne per il rilancio dell’economia: "Quando si vuole avviare una attività - ha detto - la sfida è difficile e lo è ancora di più per le donne, spesso marginalizzate nella nostra cultura. C’è sempre l’idea che le donne non hanno la capacità di creare un’impresa. Noi dobbiamo andare oltre i pregiudizi, perché le donne sanno creare con grande entusiasmo". Per queste ragioni, ha aggiunto il presidente Usa, "vogliamo sostenere l’imprenditorialità femminile".
Stop corruzione. Il Kenya deve rafforzare la lotta alla corruzione che "è il principale impedimento a una crescita ancora più veloce". Obama suggerisce quindi che sono necessari dei "processi visibili" in modo da mostrare ai cittadini che si sta agendo per colpire la corruzione che è presente sia "ad alti sia a bassi livelli. Non bisogna essere un investigatore finanziario per rendersi conto di quello che succede", ha aggiunto Obama indicando il fatto che la gente vede funzionari pubblici guidare auto e vivere in case al di sopra delle possibilità economiche garantite dai loro salari. "La corruzione rende gli investimenti meno attraenti".
Presidenziali "non credibili" in Burundi. Dopo il segretario di Stato americano, John Kerry, anche Obama è tornato sulle contestate presidenziali di martedì scorso nel Burundi, che a suo parere "non sono state credibili". Il presidente Usa si è "appellato al governo e all’opposizione" burundesi affinché "si ritrovino in un dialogo che conduca a una soluzione politica della crisi" in corso da quattro mesi, e che "eviti la perdita di ulteriori vite innocenti". Poco prima Kerry, da Washington, aveva bollato la consultazione come "viziata in profondità", e definito "imperativo" un riavvicinamento tra le parti.
BOKO HARAM
YAOUNDE’ - Almeno 20 persone sono morte e 50 sono rimaste ferite in un attentato avvenuto nella città di Maroua, nel nord del Camerun. Secondo la tv locale a provocare la deflagrazione all’interno di un bar sarebbe stata una bambina di 10 anni imbottita di esplosivo. Ufficialmente l’attacco non è ancora stato rivendicato, ma tutto lascia pensare che sia opera degli estremisti di Boko Haram, che nelle ultime settimane hanno ucciso oltre 500 persone tra Nigeria, Camerun, Ciad e Niger. L’attentato di oggi segue di due giorni il doppio attacco suicida avvenuto nella stessa città e che ha ucciso 15 persone.
Negli ultimi mesi il Camerun settentrionale ha subìto numerosi attacchi terroristici. Lo scorso 12 luglio, infatti, 16 persone erano morte in un attentato suicida nella città di Fotokol, vicino al confine con la Nigeria. Da allora il Paese ha rafforzato le misure di sicurezza e dallo scorso febbraio una coalizione internazionale formata da Nigeria, Niger, Ciad, Camerun
PUBBLICITÀ
e Benin combatte Boko Haram nelle zone di confine. L’offensiva ha compiuto importanti passi in avanti contro il gruppo islamico, ma ora si trova in una fase di stallo e gli estremisti hanno intensificato gli attacchi suicidi, che hanno già ucciso decine di persone.
LA STAMPA DUE GIORNI FA
Ogni settimana oltre 8 mila bambini muoiono per la malaria (quasi uno al minuto), un numero di poco inferiore alle vittime provocate nel mondo dall’ultima epidemia di Ebola. La maggior parte sono bambini africani (circa il 90%) e hanno meno di 5 anni (il totale dei morti all’anno sfiora le 600 mila persone). Ecco perché il via libera dell’Agenzia europea dei farmaci (Ema) al primo vaccino contro la malaria è una grande notizia, «un sogno che si avvera», per dirla con le parole del dottor Ripley Ballou, responsabile della ricerca sui vaccini presso la GlaxoSmithKline (Gsk), la società britannica che, in collaborazione con la Path Malaria Vaccine Initiative e grazie ai finanziamenti della Bill e Melinda Gates Foundation, ha sviluppato Mosquirix (conosciuto anche come vaccino RTS,S).
Il parere dell’Oms
Il farmaco ha superato i test di sicurezza ed efficacia dell’agenzia europea ed è stato approvato per la somministrazione sui bambini fra le 6 settimane e i 17 mesi di età anche al di fuori dell’Ue. «Un grande passo per l’innovazione», commenta Giovanni Rezza, dirigente di ricerca dell’Istituto superiore di sanità ed epidemiologo, il quale ci tiene a sottolineare come la sperimentazione scientifica su un vaccino anti-malaria sia particolarmente complessa, «data l’attitudine del parassita Plasmodium a modificarsi e a resistere ai farmaci».
Ora manca solo il via libera dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), che dovrebbe esprimersi entro la fine dell’anno. Intanto, in una nota, ha fatto sapere che Mosquirix «è il principale risultato raggiunto finora per lo sviluppo di un vaccino anti-malaria, ma ancora non è stato autorizzato nei Paesi in cui il virus è endemico (il via libera dovrebbe arrivare entro il 2017)». Per aggiungere: «È necessario che i finanziamenti a Mosquirix non distolgano risorse da destinare all’utilizzo di zanzariere, farmaci efficaci e test rapidi per la diagnosi». Insomma, entusiasmo sì, ma con i piedi per terra. D’altronde, anche il professor Adrian Hill dell’Istituto Jenner di Oxford ha spiegato alla «Bbc» che «nonostante il vaccino sia un grande risultato scientifico, una zanzariera resta comunque più efficace». I risultati, infatti, non sono ancora brillantissimi: Mosquirix, sperimentato in 7 Paesi africani (Burkina Faso, Gabon, Ghana, Kenya, Malawi, Mozambico e Tanzania), si è mostrato efficace solo nel 56% dei bambini fra 7 e 17 mesi e nel 31% di quelli fra 6 e 12 settimane. I suoi effetti, inoltre, diminuiscono dopo un anno.
Gli investimenti
Ciononostante, è presto per trarre conclusioni. Il vaccino, dietro al quale ci sono 30 anni di ricerca e 556 milioni di dollari di investimenti, non è ancora completo e Gsk ha riferito che serviranno altri 200-250 milioni di dollari per migliorarlo. Una bella sfida per l’Africa dove il crollo dei sistemi sanitari provocato da Ebola ha suscitato una nuova esplosione dei casi di malaria.
http://www.focus.it/scienza/salute/il-punto-sul-vaccino-anti-malaria
In occasione della Giornata Mondiale della malaria, la rivista Lancet ha pubblicato un documento che fa il punto sui risultati finali dello studio clinico in fase III del vaccino antimalarico RTS, S/AS01, sviluppato dalla casa farmaceutica GlaxoSmithKline. I dati fanno intravedere degli spiragli di ottimismo per il futuro, sebbene ci si potesse ragionevolmente attendere qualcosa di più: tra gli oltre 15mila bambini africani selezionati per i test, meno del 50% ha acquisito immunità nei confronti del parassita Plasmodium.
Quello prodotto dalla GlaxoSmithKline è il primo vaccino antimalarico a raggiungere la cosiddetta fase III, ovvero lo step in cui si valuta su un grande gruppo di pazienti la definitiva efficacia di un farmaco e che, in caso di successo, fa da anticamera all’effettiva immissione sul mercato.
Ogni giorno, nell’Africa subsahariana muoiono circa 1.300 bambini a causa della malaria, una patologia provocata da parassiti protozoi del genere Plasmodium, i cui vettori sono zanzare del genere Anopheles
Metodo di indagine. Il trial clinico è stato condotto nell’Africa subsahariana, coinvolgendo 8.922 bambini (5-17 mesi di vita) e 6.537 neonati (6-12 settimane di vita) provenienti da sette diverse nazioni, Burkina Faso, Gabon, Ghana, Kenya, Malawi, Mozambico e Tanzania. Il vaccino è stato testato nell’arco di 18 mesi, da marzo 2009 a gennaio 2011, eseguendo tre somministrazioni per ciascun soggetto (la seconda e l’ultima rispettivamente a un mese e due mesi di distanza dalla prima). Al ventesimo mese è stata effettuata una dose di richiamo; i bambini sono stati poi monitorati fino a gennaio 2014.
L’incredibile naso della zanzara e altre foto al microscopio
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Numeri in chiaroscuro. Brian Greenwood, autore dello studio e professore di medicina tropicale presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine, ha confessato di essere rimasto «un po’ deluso» dai risultati dei test clinici: «Speravo che il vaccino potesse rivelarsi più efficace, ma non siamo mai riusciti raggiungere il successo osservato nei vaccini contro il morbillo, che hanno il 97% di efficacia».
Lo ricerca ha dimostrato però che al termine dei 18 mesi, il 46% dei bambini tra i 5 e i 17 mesi era diventato immune alla malaria, mentre nei bimbi sottoposti al trattamento tra le 6 e le 12 settimane l’immunizzazione era del 27%. Sono dati molto confortanti, per una patologia che registra circa 200 milioni di casi all’anno e che muoiono di più i bambini. Un’efficacia anche del 30% salva milioni di vite.
Il successivo monitoraggio ha rivelato due punti deboli: l’efficacia del vaccino tende a calare nel tempo e il richiamo, pur utile, non permette di raggiungere i livelli di protezione iniziali. Il motivo di questi dati ondivaghi è noto agli scienziati da tempo: il parassita della malaria ha un ciclo di vita molto complesso, e nell’arco dell’evoluzione ha sviluppato svariati meccanismi per eludere il sistema immunitario dell’uomo.
La zanzara Anopheles, vettore principale del plasmodio della malaria. | Courtesy Everett Collection/Contrasto
Tutto da rifare? Il vaccino della GlaxoSmithKline è frutto di studi ultraventennali, motivo per cui di fronte a certi dati statistici e alle complicanze annesse viene naturale rimanere un po’ perplessi. Tuttavia, secondo Greenwood il vaccino RTS, S/AS01 potrebbe ancora ridurre gli attacchi di malaria di circa il 30%, che è più di qualunque altro potenziale vaccino mai progettato finora. La European Medicines Agency rivedrà ora attentamente i dati raccolti per decidere se rilasciare la licenza: solo a quel punto la World Health Organization potrebbe decidere di autorizzare l’utilizzo del prodotto sul larga scala a partire dal prossimo ottobre.
Qualunque sia il destino di questo vaccino, diversi esperti sottolineano comunque che l’enorme mole di informazioni raccolte servirà per tracciare la strada a cure future ancora più incisive e adeguate.
http://www.farmacoecura.it/malattie/malaria-sintomi-profilassi-e-trasmissione/
La malaria è una malattia infettiva diffusa nelle zone calde e tropicali, ma può anche verificarsi (molto di rado) nelle zone a clima temperato.
Diffusione malaria (http://it.wikipedia.org/wiki/File:Paludisme_-_Frequence_statistique.png)
Diffusione malaria (http://it.wikipedia.org/wiki/File:Paludisme_-_Frequence_statistique.png)
Ogni anno, in tutto il mondo, si ammalano di malaria da 300 a 500 milioni di persone. La maggior parte dei casi si verifica nell’Africa subsahariana, dove muoiono circa 2 milioni di persone all’anno. Nei paesi occidentali invece la malaria è molto più rara: nell’ultimo decennio sono stati riportati circa 1.300 casi all’anno negli Stati Uniti: la maggior parte di essi si è verificata in persone che hanno intrapreso viaggi o militari ed immigrati che hanno contratto l’infezione fuori dagli Stati Uniti.
Cause
È causata da uno dei quattro ceppi principali di parassiti monocellulari (protozoi) del genere Plasmodio.
Sintomi
I sintomi e la loro gravità possono variare in relazione alla specie di plasmodio causa della parassitosi: in generale il paziente colpito dalla malaria potrebbe essere inizialmente irritabile e stanco, potrebbe avere poco appetito e problemi di sonno. A questi sintomi, di solito, seguono i brividi, poi la febbre si alza e il respiro diventa affannoso. La febbre può alzarsi gradualmente in uno o due giorni, oppure l’aumento di temperatura può essere improvviso, fino ad arrivare a 40° e oltre. In seguito, quando la febbre si abbassa e la temperatura corporea ritorna velocemente alla normalità, il malato iniziera a sudare copiosamente.
La stessa sequenza di sintomi
brividi,
febbre,
sudorazione
può ripetersi a intervalli di 2 o 3 giorni e durare di volta in volta da 4 a 6 ore, a seconda del tipo di parassita che ha causato l’infezione. Poiché questi primi sintomi non sono specifici e possono essere scambiati per altre patologie, la diagnosi della malaria può essere difficile. Nei paesi dove la malattia è molto diffusa, spesso i medici curano per la malaria anche coloro che hanno una semplice febbre di origine ignota, senza neppure attendere la conferma data dagli esami di laboratorio.
Tra gli altri sintomi della malaria troviamo:
mal di testa,
nausea,
dolori in tutto il corpo (soprattutto mal di schiena e mal di pancia),
ingrossamento anomalo della milza,
se la malaria arriva a colpire il cervello, si possono avere le convulsioni o perdita di conoscenza,
se la malaria colpisce i reni la quantità di urina prodotta potrebbe essere insolitamente scarsa.
Nella malaria causata dal Plasmodio falciparum l’episodio di febbre e brividi è particolarmente intenso e questo tipo di infezione è fatale nel 20 per cento dei casi.
La diagnosi avviene mediante analisi del sangue specifiche: un campione viene mandato in laboratorio e controllato al microscopio per individuare i parassiti della malaria che si insediano all’interno dei globuli rossi.
Trasmissione
E’ la zanzara il vettore principale della malaria
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Aedes_aegypti_biting_human.jpg
La malaria si trasmette tramite punture d’insetto: se un insetto punge una persona malata e poi un’altra persona, anche la seconda viene contagiata. Più raramente la malattia si trasmette da persona a persona: dalla madre al bambino (in questo caso si parla di malaria congenita), oppure attraverso le trasfusioni di sangue, la donazione di organi o la condivisione di siringhe infette.
Una volta che i parassiti sono entrati nel sangue raggiungono il fegato e si moltiplicano. Nel giro di pochi giorni migliaia di parassiti vengono rilasciati dal fegato nel sangue, dove distruggono i globuli rossi, ed il processo si ripete più volte. Alcuni di essi rimangono nel fegato e continuano a moltiplicarsi, rilasciando a loro volta altri parassiti nel sangue, a cicli di pochi giorni.
Il periodo di incubazione della malaria è il lasso di tempo che intercorre tra la puntura dell’insetto e il rilascio dei parassiti da parte del fegato: può variare, a seconda del tipo di parassita che causa la malattia, da 10 giorni a un mese.
Pericoli
Con i farmaci appositi la malaria di solito può essere curata in due settimane. Se non si assumono farmaci, invece, può essere letale, soprattutto nel caso dei bambini già indeboliti dalla malnutrizione.
Cura e terapia
A disposizione della medicina ci sono alcuni farmaci antimalarici, come ad esempio la clorochina o il chinino, somministrati per via orale, con un’iniezione o per endovena.
A seconda del parassita che provoca la malaria il paziente può essere curato in ambulatorio per alcuni giorni oppure può essere ricoverato, se necessita di farmaci somministrati per via endovenosa. I medici controllano anche i sintomi di disidratazione, convulsioni, anemia e altre complicazioni a carico del cervello, dei reni o della milza. Il malato potrebbe aver bisogno di integrazione di liquidi, trasfusioni di sangue o ausili alla respirazione.
La malaria è una delle prime cause di morte in tutto il mondo. Se diagnosticata e trattata quando ancora è nei primi stadi, può essere curata; tuttavia molte persone che vivono nelle aree più soggette alla malaria soffrono di episodi ripetuti e non guariscono mai completamente tra uno e l’altro.
Prevenzione
Le autorità sanitarie cercano di prevenire la malaria usando programmi per il controllo degli insetti: in questo modo si cerca di uccidere i vettori della malattia. Se vi recate in viaggio in una zona ad alto rischio di contagio, potete usare zanzariere alle finestre, utilizzare prodotti repellenti e mettere le zanzariere intorno al letto. Le zanzariere trattate con insetticida collocate intorno al letto si sono dimostrate efficaci, riducendo tra l’altro il numero di morti per malaria tra i bambini africani.
Prima di visitare qualsiasi zona tropicale o subtropicale ad alto rischio di contagio parlate con il vostro medico, che potrà prescrivere a tutta la famiglia farmaci efficaci nella profilassi della malaria. Diversi vaccini contro la malaria sono in via di sviluppo e di test in tutto il mondo ma, poiché il parassita ha un ciclo vitale complicato, si tratta di un vaccino difficile da sviluppare.
Revisione scientifica e correzione a cura del Dr. Guido Cimurro (farmacista) Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.
BBC NEWS
US President Barack Obama has praised Kenya’s economic and political advances, but also warned of challenges ahead.
In a speech in Nairobi, he said his father’s homeland had "come so far in just my lifetime".
But he also said corruption, terrorism and tribal or ethnic division were threats to its future.
"Kenya is at a crossroads, a moment filled with peril but enormous promise," he said.
Young Kenyans nowadays did not have to serve a colonial master or leave the country - like his grandfather and father had had to, Mr Obama said.
"Because of Kenya’s progress, because of your potential, you can build your future right here, right now," he said to applause from a huge audience at a sports stadium in the capital, Nairobi.
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Media caption
Some young people who had attended the event said they found Obama’s words "inspirational"
But he warned that despite the country’s political stability, tribal and ethnic divisions could be stirred up.
"A politics that’s based on only tribe and ethnicity is doomed to tear a country apart. It is a failure - a failure of imagination," he said.
However, he praised the country for emerging from the ethnic violence that erupted after the disputed 2007 election.
President Obama also warned that the "cancer" of corruption was costing the country 250,000 jobs.
And he condemned the repression of women - including female genital mutilation and forced marriage, which he said did not belong in the 21st Century - adding that the best use of development aid was to spend it on girls’ education.
He also urged Kenya to "embrace diversity", a clear reference to gay rights.
’Historic visit’
Security has been tight for Mr Obama’s two-day visit to Kenya.
The trip, which began on Friday, is his first visit as president to the land where his father was born.
Mr Obama has now flown to Ethiopia, the first US president to visit the country. He will also become the first US leader to address the 54-member African Union (AU) on Tuesday.
AU Commission chief Nkosazana Dlamini-Zuma described the trip to Ethiopia as a "historic visit" that would "broaden and deepen the relationship between the AU and the US".
On Saturday, Mr Obama praised Africa’s economic and business potential in a speech at a business summit.
He also visited a memorial for those killed in the 1998 US embassy bombing in Nairobi.
After holding bilateral talks, President Obama and President Kenyatta said they were "united against terrorism".
But they differed sharply in their positions on gay rights. While Mr Obama spoke strongly against discrimination, Mr Kenyatta said Kenya did not share the same values.
OBAMA IN AFRICA Il presidente degli Stati Uniti sta per concludere la sua visita in Kenya: prima di recarsi in Etiopia, terrà un discorso in diretta tv dallo stadio Kasarani, dove lo scorso anno furono imprigionati centinaia di somali nel corso di una controversa operazione contro al-Shabab (Bbc).
Il Kenya che vorrei Ieri il faccia a faccia con il presidente Uhuru Kenyatta: Obama ha promesso maggiore impegno nella lotta contro il terrorismo in Africa orientale (Washington Post), ha lodato la crescita economica dei Paesi emergenti (annunciando un piano di investimenti da 1 miliardo), ma ha insistito sulla necessità di garantire la democrazia e il rispetto dei diritti umani, eliminando la discriminazione nei confronti degli omosessuali. Dura la reazione kenyota: "Ci sono cose che la nostra cultura non accetta" (Nyt).
La diplomazia del pallone Intanto la Cina ha promesso 17 milioni di dollari per ristrutturare quello stesso stadio dove Obama parlerà oggi, come segno di amicizia e delle strette relazioni (anche economiche) tra Nairobi e Pechino (Quartz).
Silicon Savana La quinta maggiore economia dell’Africa è anche terreno fertile per le startup, ma più che tecnologiche si tratta di imprese concentrate sulle sfide imminenti: poche infrastrutture, carenze nel sistema sanitario, mancanza di un sistema finanziario (TechCrunch).