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 2015  luglio 26 Domenica calendario

NASA, ORA È MARTE LA NUOVA FRONTIERA

NEW YORK
Le ultime settimane sono state esaltanti per la Nasa. La sonda New Horizon ha raggiunto Plutone e ha inviato a terra immagini cristalline, suggestive e ricche di informazioni scientifiche. E mentre questa missione metaforicamente portava l’uomo di fronte alle colonne d’Ercole del sistema solare, un super telescopio della stessa agenzia spaziale americana ci ha fatto sognare un futuro lontano, nel quale potremmo trovare ospitalità su un pianeta cugino del nostro come il Kepler 452B.
Sopraffatti come ancora siamo dallo stupore, è naturale domandarsi: e ora? Quali saranno i prossimi obiettivi, e le scoperte in arrivo? E qui purtroppo bisogna iniziare a fare i conti con la realtà: il bilancio della Nasa è stato duramente colpito dalla crisi economica dell’ultimo decennio, e i programmi sono stati sfrondati per puntare sull’essenziale: la conquista umana di Marte, e il perfezionamento delle operazioni a bordo della Stazione Spaziale. Per compensare la perdita di fondi governativi, la Nasa è stata costretta come qualsiasi debuttante a tentare il crowdfunding, e chiedere offerte ai 16 milioni di utenti del sito freelance.com.
Gli ingegneri dell’agenzia stanno lavorando al progetto più ambizioso finora concepito: la costruzione di un nuovo propulsore: lo Space Launch System, capace di spingere la navicella Orion oltre l’orbita terrestre e quella lunare. La Boeing sta realizzando la parte più delicata: la costruzione dei motori e dei booster del sistema missilistico del propulsore, al costo di 10 miliardi di dollari. Altri contrattisti consegneranno la capsula Orion e una nuova piattaforma di lancio per il Kennedy Space Center in Florida. Le prove sui motori sono iniziate la scorso gennaio, e un documento non ufficiale della Nasa pubblicato quest’anno prevede un costo totale di 41 miliardi per quattro missioni (la prima senza astronauti a bordo, seguita da tre missioni umane), e una data di inizio dei lanci per il 2030.Per prepararsi alla missione marziana il direttore dell’agenzia Charles Bolden ha intanto ordinato un progetto spettacolare, che prevede la realizzazione di una navetta dotata di braccia meccaniche che atterrerà su uno delle migliaia di asteroidi in prossimità della Terra, preleverà una massa rocciosa di alcune tonnellate, e la posizionerà in orbita lunare. A questo punto (nei piani dell’agenzia nel 2020), astronauti saranno inviati a studiare il frammento, e svelare alcuni dei segreti sull’origine del sistema solare e sull’origine della vita nel nostro pianeta. La Asteroid Redirect Mission servirà anche ad addestrarsi per intervenire sulle traiettorie degli asteroidi per evitare rotte di collisione con la Terra, o a catturarli per estrarre i minerali preziosi che contengono.
La Stazione Spaziale sarà parte integrante di questi progetti. La Nasa ambisce ad usarla in futuro come rampa di lancio extra atmosferica, per risparmiare carburante ed energia. Allo stesso tempo è un laboratorio scientifico per sperimentare le condizioni di vita in assenza di atmosfera, e ancora di più la capacità degli umani di lavorare insieme, superando culture e interessi politici contrastanti.
GIRO DI AFFARI
Ma la ricerca non si ferma qui: la Nasa è un volano dell’economia mondiale in grado di muovere ogni anno un giro di affari di diverse centinaia di miliardi di dollari. È anche un magnete per l’invenzione e la tecnologia sperimentale, e come tale attrae i progetti più innovativi del nostro tempo. I suoi scienziati stanno studiando ad esempio la costruzione di capsule spaziali ad “integrità tensionale”: sfere geodesiche capaci di assorbire gli urti, ed atterrare senza bisogno di paracadute. Dall’Università di Miami la Nasa ha raccolto il progetto per un aereo supersonico con ali retrattili, capace al tempo stesso di un decollo sicuro e di un volo ad attrito ridotto. Sulla Stazione Spaziale quest’anno è iniziata la sperimentazione di agricoltura astroponica: la prima lattuga prodotta in microgravità sarà congelata e rispedita sulla Terra per i controlli; se avrà successo arricchirà immensamente la dieta degli astronauti in missione prolungata. I satelliti disegnati dall’agenzia e lanciati nello spazio stanno rimpicciolendo fino alla dimensione del palmo di una mano, e addirittura di un’unghia. Il più ambizioso è uno studio per la produzione di radiazioni a microonda che rimpiazzino i carburanti nella propulsione delle astronavi. Gli esperimenti condotti finora hanno generato la forza dello starnuto di una farfalla, ma la Nasa non demorde: l’impossibile è il suo orizzonte.