
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Domani all’Aquila cominciano i lavori del G8...
• Che sarebbe?
Il G8? Gruppo degli Otto. Gli Otto Paesi più ricchi della Terra, cioè quelli maggiormente industrializzati: Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti d’America, Russia. Al gruppo dei G8 sono aggregati stavolta tanti altri Paesi, anzi, secondo Berlusconi non c’è mai stato un G8 così ricco di rappresentanze internazionali (lui dice: «Il 90% del Pil mondiale»). Il primo giorno si aggiungeranno il presidente della Ue e la delegazione svedese. Il secondo si avvierà un forum G8+G5, cioè un confronto anche con India, Cina, Sudafrica, Messico, Brasile più Australia, Indonesia e Repubblica Coreana. Il terzo giorno arriveranno i Paesi africani – al completo – e sei organizzazioni internazionali, tra cui la Banca Mondiale.
• A che serve un consesso di queste proporzioni?
Ammesso che serva a qualcosa... Si sottoscriveranno 8 o 9 documenti. Poi bisognerà discutere ancora una volta sulla crisi e su come affrontarla. Ci sono segnali molto preoccupanti relativi alle banche e ai famosi asset tossici, che nessuno sa come sistemare. Le ricordo che questa cartaccia è pari a 40 volte il Pil mondiale. Grossi problemi si avvertono dalla parte della Germania e specialmente dal sistema tedesco delle Landesbanken, le banche regionali, tutte pubbliche e tutte nei guai. Non è un caso che, mentre sui giornali appaiono sempre più spesso articoli assai pensosi, le Borse hanno ricominciato ad andar giù. Ma stavamo dicendo del G8: il secondo giorno si parlerà sicuramente di clima. Il terzo di Africa, debiti, aiuti e tutto il resto.
• Utile o no?
Utile intanto a rendere facili incontri importanti. Per esempio quello tra americani e russi o quello tra cinesi e italiani. Obama, prima di sbarcare a Roma, è passato per Mosca. Lui e il presidente Medvedev hanno sottoscritto otto documenti dai quali si evince che i due Paesi procederanno a una diminuzione concordata del numero di ordigni nucleari Tenga conto che Stati Uniti e Russia hanno insieme il 96 per cento delle armi nucleari esistenti al mondo. Entro sette anni gli arsenali atomici saranno ridotti prima a 1500-1675 testate e poi a 500-1100 testate. I russi inoltre permetteranno agli americani di attraversare il loro territorio per portare i rifornimenti in Afghanistan, compreso il materiale militare e compreso, se sarà necessario, il transito di soldati. Che è piuttosto clamoroso: se li immagina i soldati americani che attraverseranno le terre dell’antico nemico? Ci sono ancora problemi con la Georgia e con lo scudo spaziale, quello che Bush voleva ad ogni costo mettere in Cechia e Polonia per tenere a bada l’Iran, e che Putin avversava con ogni mezzo. Alla luce degli accordi di ieri sembrerebbero ostacoli non difficilissimi da superare. Anche Medvedev e Obama l’hanno fatto capire nelle dichiarazioni. A proposito, mosse e frasi degli ultimi giorni sembrano indicare la volontà americana di lavorare sulle divisioni tra Medvedev e Putin, puntando sul primo a discapito del secondo. Tra i due è in corso una guerra sotterranea.
• E l’incontro tra cinesi e italiani?
Hu Jintao è arrivato già domenica, con la moglie. Hanno fatto i turisti. Molto sorridenti, molto amichevoli, il presidente Hu con i suoi bei capelli tinti di nero. Si sono portati dietro trecento imprenditori, guidati dal ministro del Commercio, Chen Deming. Chen ha detto che gli imprenditori cinesi vogliono investire nel manifatturiero: auto, tessile, agroalimentare, energia, tecnologie verdi. Sono già stati, con lo stesso scopo, in Germania, Inghilterra, Spagna e Svizzera dove hanno fatto shopping di aziende per 15 miliardi di dollari. Gli imprenditori cinesi girano con i soldi in mano e non badano a spese. Nel 2003 avevano fatto acquisizioni all’estero per 2,7 miliardi di dollari, l’anno scorso hanno comprato per 52,2 miliardi. Ieri Hu Jintao è stato ricevuto da Napolitano che, pur dichiarando il diritto della Cina a far quello che vuole, ha sottolineato la necessità di garantire i diritti umani. Nelle medesime ore, infatti, le agenzie battevano le notizie degli scontri in Turkmenistan, detto, dopo l’occupazione cinese, Xinjiang.
• Che è successo?
Ci sono state manifestazioni contro gli occupanti e i cinesi hanno sparato: 140 morti. Hu Jintao ha fatto finta di non capire i rimbrotti del nostro Presidente. Poi è andato da Berlusconi e alla presenza del premier è stato firmato l’accordo tra Fiat e Gac per la costituzione di una società mista che produrrà auto Fiat in Cina a partire dal 2011. Questo e altri accordi economici rappresentano un valore di due miliardi. Berlusconi ha detto che i rapporti Italia- Cina valgono oggi 38 miliardi. E ha previsto che cresceranno. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 7/7/2009]
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