Sara Bennewitz, la Repubblica7/7/2009, 7 luglio 2009
PRADA RINEGOZIA IL DEBITO CON LE BANCHE RIMANDATO AL 2012 LO SBARCO AL LISTINO
Nel 2009 il gruppo intende portare i punti vendita a 250 aprendo a Praga, Honolulu, Istanbul
MILANO - Prada spa rifinanzia i debiti con le banche e prende tempo per gestire con serenità il piano d´investimenti in attesa che si verifichino le condizioni necessarie per quotarsi in Borsa. Stiamo parlando di 450 milioni di linee di credito che scadranno entro il luglio 2010, e che dovrebbero essere prolungate fino al 2012 quando la società avrà i numeri per sbarcare sul mercato, un progetto che Prada ha più volte annunciato e che invece continua a rimandare.
Nell´anno fiscale che termina con il 31 gennaio 2009 il polo del lusso guidato da Patrizio Bertelli aveva 537,4 milioni di debiti, ovvero meno di due volte il suo margine lordo (pari a 282,2 milioni). Tuttavia nel 2007 Prada spa aveva acquistato la proprietà del marchio Miu Miu e il 100% di Church´s dalla holding olandese che controlla il 95% della società (in restante 5% è in mano di Intesa Sanpaolo). Pertanto oltre ai debiti del società di moda, vanno considerati anche i 650 milioni di passività in capo alla Prada Holding Bv, che non ha altri asset, se non la quota di Prada spa, con cui fare fronte agli oneri finanziari. Per Carlo Mazzi, vice presidente esecutivo di Prada spa, il riscadenziamento del debito sarebbe «una normale attività», in attesa che il gruppo riesca ad accedere al mercato dei capitali attraverso la quotazione. «Con le attuali condizioni di mercato non si può fare niente - aveva detto Mazzi un paio di settimane fa -. Certamente, se queste miglioreranno, realizzeremo la nostra Ipo e così finanzieremo la società attraverso la Borsa invece che con le banche».
Entro fine mese, dunque, il neo direttore finanziario di Prada Sebastian Suhl rinegozierà con Unicredit e Intesa Sanpaolo le condizioni e i termini di due prestiti: uno da 100 milioni che è in scadenza, e uno da 350 milioni che invece dovrebbe essere rimborsato nel luglio 2010. L´intenzione della maison è quella di rimandare le due pendenze da 450 milioni all´estate del 2012. Per quella data Prada spa dovrebbe raggiungere infatti un margine lordo doppio rispetto a fine 2008. A quel punto l´intero indebitamento del gruppo che oggi ammonta a 1,18 miliardi, sarebbe sostenuto da un margine lordo di circa mezzo miliardo, per cui la società avrebbe le risorse sia per pagare gli interessi, sia per sostenere importanti piani d´investimento. Solo nel 2008 tra stabilimenti e negozi, Prada spa ha infatti speso 158 milioni (il 60% in più rispetto al 2007). Ugualmente nei primi mesi del 2009 e per il resto dell´anno, la società ha in programma una serie di importanti inaugurazioni, tra cui quelle di Praga, Honolulu e Istanbul, per salire da 238 a circa 250 punti vendita a gestione diretta.