Marco Valsania, ཿIl Sole-24 Ore 7/7/2009;, 7 luglio 2009
NASCE LA NUOVA GM. IL TESORO USA AL TIMONE
La nascita della nuova General
Motors ha ricevuto il via libera dal tribunale fallimentare. Il giudice Robert Gerber, con una decisione di 87 pagine annunciata nella notte tra domenica e lunedì, ha approvato i piani dell’azienda e del governo americano per la rapida cessione delle migliori attività targate Gm ad una società che sarà controllata dal Tesoro e vedrà il sindacato ricevere una quota di minoranza.
Gm, se non vi saranno ritardi, potrebbe emergere dall’amministrazione controllata entro fine mese: secondo il Ceo Fritz Henderson l’uscita formale dalla bancarotta potrebbe avvenire addirittura entro la fine della settimana. Una rapida uscita dallo stato formale di crisi che rappresenterebbe un significativo successo per le strategie di risanamento messe a punto dall’amministrazione di Barack Obama. Nelle scorse settimane, infatti, il Tesoro aveva già orchestrato in tribunale il salvataggio della Chrysler grazie a un accordo con l’italiana Fiat . Ma il risanamento di General Motors, per le sue vaste dimensioni, è considerato il vero test per la Casa Bianca.
«Nessuno può seriamente mettere in dubbio che l’unica alternativa a una veloce vendita sia la liquidazione», ha indicato ieri il giudice nel motivare il proprio "verdetto". E questo, ha continuato, «sarebbe un risultato disastroso per i creditori, per i dipendenti, per i fornitori che dipendono dall’azienda per la loro stessa esistenza e per le comunità dove la Gm opera».
Gerber ha bocciato ben 850 obiezioni avanzate da creditori dissidenti - che vedranno cancellati debiti Gm per oltre 27 miliardi - e da associazioni per la difesa dei consumatori - preoccupati perchè la nuova società dovrebbe essere al riparo da cause per danni provocati da vecchi veicoli. Gli oppositori dell’operazione stanno considerando ricorsi in appello, un’ipotesi che potrebbe ritardare il varo finale della ristrutturazione. Una simile battaglia legale aveva allungato i tempi nel caso Chrysler. Il tempo però ormai stringe: la scadenza per presentare ricorsi è fissata per giovedì.
I vertici di Gm si sono detti pronti a procedere senza ulteriori indugi. «Abbiamo attraversato un periodo particolarmente difficile – ha detto il Ceo Fritz Henderson, che rimarrà alla guida della nuova società – Adesso sarà nostro compito riparare il business e rimettere l’azienda in carreggiata affinchè abbia successo».
Il via libera del giudice è arrivato al termine di tre giorni di udienze al tribunale fallimentare di New York e dopo un vero e proprio ultimatum lanciato dall’amministrazione Obama: esponenti della sua task force sulla crisi dell’auto avevano testimoniato che in assenza del sì alla cessione entro il 10 luglio avrebbero tagliato ogni aiuto finanziario all’azienda.Il Tesoro, nel nuovo assetto, dovrebbe ricevere una quota del 61% in Gm in cambio degli oltre 50 miliardi di dollari concessi in aiuti, affiancato dal governo canadese, a sua volta impegnato nei soccorsi, che avrà quasi il 12 per cento. Il sindacato United Auto Workers riceverà una quota del 17,5% come contropartita di concessioni sul costo del lavoro e sugli oneri sanitari mentre i creditori dovranno accontentarsi del 10 per cento. L’amministrazione Obama ha in programma di completare l’ambiziosa ristrutturazione quotando la " New Gm" sul mercato azionario l’anno prossimo.
Il gruppo farà leva su soli quattro marchi (Chevrolet, Cadillac, Buick e Gmc), su un numero di impianti ridotto e su una rete di concessionari ridimensionata del 40 per cento. In liquidazione sotto la supervisione del tribunale finiranno invece attività considerate non più strategiche a cominciare da altri marchi dell’azienda (Hummer, Saturn e Saab). Nella vecchia Gm rimarranno 16 stabilimenti e immobili in sette stati. Il governo finanzierà anche la liquidazione di questi asset, mettendo a disposizione 1,18 miliardi di dollari.