Alessandra Farkas, Corriere della sera 7/7/2009, 7 luglio 2009
JACKIE, BOB E IL FANTASMA DI JFK STORIA DI UN AMORE IMPOSSIBILE
Svelata la passione fra la vedova di Kennedy e il cognato
NEW YORK – Si sono amati con passione, sotto l’occhio indulgente di famigliari e consiglieri, senza che – nell’era pre web – una sola indiscrezione sul loro amore proibito trapelasse mai sui media. A raccontare i dettagli anche scabrosi dell’arroventata love story che per ben quattro anni legò Jackie Kennedy al cognato Bobby è adesso un libro: Bobby and Jackie: A Love Story scritto dall’americano David Heymann dopo due decenni spesi a setacciare gli archivi dell’Fbi e del Servizio Segreto, intervistando l’entourage dei Kennedy, tra cui Pierre Salinger, Arthur Schlesinger, Jack Newfield, Gore Vidal, Truman Capote e Morton Downey Jr.
«La loro storia d’amore iniziò dopo l’assassinio di JFK – scrive Heymann nel libro, in uscita a fine mese, di cui il New York Post pubblica alcuni stralci ”. E divenne così intenso che, quando gli spararono, fu Jackie e non la moglie Ethel a ordinare ai medici di staccargli la spina». Secondo Truman Capote, per anni confidente della first lady, il loro amore germogliò «dal condiviso e straziante lutto». «La loro era una passione rovente e senza speranza», spiegava l’autore di «A Sangue Freddo» e «Colazione da Tiffany ». «Robert fu l’unico uomo che Jackie abbia mai amato davvero», lo incalza lo scrittore Gore Vidal, lontano parente di Jackie.
Già sposato e padre di 11 figli, Bobby non fece mai nulla per occultare la tresca. «Tutti ne erano a conoscenza», racconta l’allora vice ministro per il Commercio Franklin Roosevelt Jr. ad Heymann, per ben tre volte in corsa per il Premio Pulitzer. «Si comportavano come due teenager malati d’amore. Sospetto che Bobby volesse mollare Ethel per sposarla – incalza – ma ovviamente non era possibile».
La moglie tollerava il tradimento («Sapeva che lui non l’avrebbe mai lasciata», spiega l’autore) ma ogni volta che la cognata visitava Bobby a Hyannis Port, erano scene di gelosia, peraltro senza effetto. Durante una cena sullo yacht presidenziale USS Sequoia, sei mesi esatti dopo la morte di JFK, nel maggio del 1964, Bobby e Jackie sparirono sottocoperta, lasciando Ethel di sopra con il resto dei commensali. «Quando tornarono erano rilassati e paghi come due gattoni soriani», ironizzava Schlesinger.
Nel Natale di quello stesso anno l’ereditiera Mary Harrington sorprese Jackie mentre prendeva il sole in topless nella villa dei Kennedy a Palm Beach, con RFK inginocchiato al suo fianco. «Quando presero a baciarsi, lui le mise una mano sul seno e l’altra dentro lo slip: ero scioccata», testimonia la donna, reduce a sua volta da una storia passeggera col fratello minore di JFK.
La sfrontatezza del senatore proseguiva dentro ai palazzi del potere. Un giorno il funzionario del Commerce Department Kenneth McKnight giunse ad un meeting serale con Kennedy in Senato, trovandolo sdraiato in poltrona con Jackie seduta sulle sue ginocchia, le braccia avvinghiate al collo. L’unico che cercò di contrastare la relazione fu Aristotele Onassis, che minacciò di rovinare il rivale, rendendo pubblica la vicenda. «Potrei sotterrare quell’energumeno», sbottò l’armatore greco con un amico, anche se poi non mosse mai un dito, nel timore, secondo Heymann di perdere Jackie. Più tardi, quando lei decise di sposarlo, RFK confessò a Pierre Salinger che «dovranno passare sul mio cadavere». Il 16 Marzo 1968 RFK annunciò la sua corsa alla Casa Bianca. L’indomani telefonò all’amico Jack Newfield dall’appartamento di Jackie a New York. «Era depresso ed avvilito – spiega il columnist ”, quello fu il loro ultimo incontro d’amore».
Il 4 giugno, subito dopo aver vinto le primarie in California, RFK cadde sotto i colpi di Sirhan Sirhan all’Ambassador Hotel di Los Angeles. Jackie volò subito al suo fianco e Ethel si fece da parte, permettendole di restare sola con lui fino all’ultimo. Bobby era cerebralmente morto ma la cattolicissima moglie si rifiutava di staccargli la spina e il fratello Ted non era psicologicamente in grado di intervenire. All’1 e 20 di mattina del 6 giugno fu Jackie ad ordinare ai medici di lasciarlo morire, dopo aver firmato l’autorizzazione, come da protocollo ospedaliero.
Nell’ottobre dello stesso anno Jackie Kennedy sposò Onassis.