vanity, 7 luglio 2009
La stampa internazionale contro Berlusconi
• Alla vigilia il G8 aquilano è servito alla stampa internazionale per bersagliare Berlusconi con una tale intensità da far pensare effettivamente a un piano preordinato (i giornali italiani, sensibili all’appello di Napolitano di non far chiasso durante il vertice per il bene del Paese, avevano leggermente abbassato i toni). Il Guardian scrisse che i preparativi per il G8 erano stati così caotici, che gli Stati Uniti erano silenziosamente subentrati all’Italia per rimettere le cose a posto. Il nostro Paese sarebbe inoltre stato presto allontanato dall’illustre consesso e sostituito dalla Spagna. Stesso discorso, con accenti ancora più allarmati, da parte del New York Times. Mentre il Sunday Times annunciava foto compromettenti per il premier in cui si sarebbe visto un bacio lesbico e un matrimonio blasfemo celebrato a Villa Certosa, i vescovi italiani lanciavano l’anatema contro il libertinaggio, Paris Match intervistava la escort di Palazzo Grazioli Patrizia D’Addario, L’Express usciva con una copertina in cui la faccia di Berlusconi era presentata col titolo “Il buffone d’Europa” e il press-book fornito ai giornalisti americani dall’ufficio stampa della Casa Bianca riassumeva la vita di Berlusconi in solo sette righe, data e luogo di nascita, ultima vittoria elettorale, data d’inizio del nuovo governo. Questo mentre a qualunque capo africano non si dedicava meno di una cartella e mezza. E Berlusconi era il presidente del G8! Questo fuoco di fila ha avuto alla fine il risultato di rafforzare il nostro premier: il vertice è andato bene, non ci sono stati intoppi di sorta e Berlusconi ha incassato gli elogi di tutti, Obama compreso, per la forza e l’equilibro con cui ha guidato i lavori. [Giorgio Dell’Arti]