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 2009  luglio 07 Martedì calendario

L’ULTIMA IDEA DI RYANAIR: I PASSEGGERI STANNO IN PIEDI


Il piano della compagnia: la sicurezza sarà garantita

LONDRA – In piedi fra le nuvole: l’ultima trovata di Ryanair è talmente originale e controcorrente che verrebbe voglia di non crederci.

Invece, i portavoce della compagnia irlandese confer­mano di avere chiesto l’auto­rizzazione a inaugurare una nuova classe di viaggiatori: al­tro che economy, qui siamo al­la ultra-economy. Niente po­sto a sedere ma, opportuna­mente allacciati a speciali cin­ture di sicurezza, si potrà vola­re in posizione verticale, pian­tati sui due piedi. Siamo ai preliminari ma il progetto esi­ste ed è stato sottoposto alle autorità responsabili della si­curezza aerea. Michael O’Le­ary, l’amministratore delega­to di Ryanair, è alle prese con qualche problema di bilancio: la low cost funziona, i biglietti si esauriscono in un batter d’occhio, ma i costi di gestio­ne stanno crescendo oltre ogni ragionevole previsione. Nel 2008 la società aveva inca­merato profitti per oltre 400 milioni di euro. Nel 2009 il trend si è rovesciato e per la prima volta i conti, chiusi il 31 luglio, hanno segnalato un rosso di 169 milioni di euro.

Per forza di cose, di fronte alle difficoltà del momento, occorre dare sfoggio di fanta­sia. E di certo a Michael O’Le­ary e al suo staff questa virtù non fa difetto. già da qual­che mese che Ryanair, gira e rigira, sta cercando il modo migliore di recuperare fino al­l’ultimo penny e di sistemare così le casse. Prima la storia della toilette a pagamento: se ti vuoi rinfrescare o liberare devi pagare una sterlina. Poi si è pensato a una tassa per ta­glie extralarge. In pratica chi ha qualche chilo di troppo, an­zi molti chili di troppo, po­trebbe pagare una fat tax. Oc­casione da non perdere per co­minciare a mettersi a dieta. Idea che è rimasta chiusa in un cassetto perché rischia di apparire come una violazione dei sacri diritti di uguaglianza fra magri e grassi. Adesso sia­mo al terzo capitolo: il posto in piedi.

Le grandi società non si fer­mano davanti alla crisi. Prova­no ad aggirarla. Ciascuna a proprio modo. La British Ai­rways, uno dei giganti del­l’aviazione, transita in allar­mante tempesta e dopo avere perso in dodici mesi qualcosa come 800 milioni di euro sta definendo un piano di ristut­turazione lacrime e sangue, dunque ha proposto ai dipen­denti di lavorare gratis, con la garanzia di mantenere il po­sto di lavoro. La Ryanair ha preferito scegliere un’altra rot­ta.

Le proiezioni per i prossimi anni indicano che le low cost vedranno incrementare sensi­bilmente le loro quote di mer­cato per cui si stanno attrez­zando. Il boss della compa­gnia irlandese il mese scorso ha aperto una trattativa serra­ta con la Boeing e con l’Airbus per un ordine di 300 vettori. Business da leccarsi i baffi. Ryanair intende raddoppiare la sua flotta. E, se le discussio­ni andassero a lieto fine, di­verrebbe la più potente al mondo, contando gli apparec­chi parcheggiati sulle piste.

Ma non basta. La novità del­l’ultima ora è lo «standing room», l’area di fusoliera de­stinata ai passeggeri in piedi. A dire il vero già quattro anni fa si sparse la voce secondo cui alcune compagnie asiati­che si erano rivolte all’Airbus per capire se si stava corren­do troppo in là con la fantasia e la fantascienza. L’Airbus smentì con un sorriso. Oggi pare che la situazione sia mu­tata. Alla Ryanair hanno spie­gato che, naturalmente, la si­curezza viene prima di ogni considerazione e che, di con­seguenza, se si parla di posti in piedi, adeguatamente pro­tetti, è perché non vi sarebbe pericolo alcuno. poi chiaro che di fronte a un contratto per la consegna di 300 velivo­li sia la Boeing sia l’Airbus, vo­lendolo, potrebbero inventar­si qualsiasi diavoleria tecnolo­gica.

Comunque, il progetto c’è: per chi vuole viaggiare a prez­zi ancora più stracciati niente posto a sedere. Idea supporta­ta, per altro, da due numeri: i biglietti staccati e venduti au­menterebbero del 20 per cen­to e i costi scenderebbero del 30. Mica male. Resta un dub­bio, se mai la «rivoluzione ae­rea », andasse in porto: una o due ore, piantati su due piedi, si riescono a sopportare. Ma nelle tratte lunghe chi avrà tanta stoica resistenza?