Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  luglio 07 Martedì calendario

Borisov Boyko

• Bankya (Bulgaria) 15 giugno 1959. Politico. Premier bulgaro (dal luglio 2009), già sindaco di Sofia • «[...] un leader dal curriculum anomalo. Ex poliziotto, bodyguard dell’ultimo dittatore comunista, Todor Zhikov, e poi di Simeone II, Borisov venne promosso sottosegretario agli Interni proprio dall’ex monarca, tornato in patria come primo ministro, nel 2001. Nel 2005 però l’ex guardia del corpo si smarca dal suo protettore, reo di essersi alleato con socialisti di Stanishev, e fonda il Gerb, il ”Movimento per lo sviluppo europeo della Bulgaria”. Dopo aver preso il 25 per cento dei voti alle elezioni europee del 7 giugno (che gli fruttano 5 deputati e l’ingresso nel Partito popolare europeo), il 5 luglio 2009 il Gerb ha sfiorato il 37 per cento, contro il 17 per cento dei socialisti e il 3 del partito di Simeone II. [...]» (’La Stampa” 7/7/2009) • «[...] sono tanti i ”ma” che circondano la sua figura. E affondano le radici nel suo passato. Durante il comunismo, Borisov è un campione di karate, poi diventa allenatore della nazionale bulgara e frequenta gli atleti che negli anni successivi affolleranno le fila della criminalità organizzata. Diventa guardia del corpo dell’ultimo leader comunista Teodor Zhivkov e negli anni 90 fonda una società di security, la Ipon, quando il business della sicurezza vuol dire soprattutto racket ed estorsioni. Simeone II, tornato in patria ed eletto primo ministro, lo sceglie come bodyguard personale e in quegli anni Borisov fa anche da guardia del corpo di Giovanni Paolo II durante il viaggio in Bulgaria. La sua ascesa prosegue. Simeone lo nomina capo della polizia e la popolarità di Borisov decolla. Un investigatore europeo che ha lavorato con lui in quegli anni al ministero degli Interni lo descrive come un poliziotto capace ma abilissimo a flirtare con giornali e televisioni: ”Abbiamo realizzato operazioni importanti contro la criminalità organizzata, anche con agenti infiltrati sotto copertura, e dal ministero degli Interni non c’è mai stata una fuga di notizie”. Borisov devolve il suo stipendio all’associazione delle famiglie dei poliziotti uccisi in servizio e quando c’è da organizzare una raccolta di fondi non esita a chiamare i suoi amici del passato divenuti nel frattempo noti criminali. Sollecita contributi e i soldi arrivano. Copiosi. Poi l’elezione a sindaco di Sofia, la nascita del Gerb nel 2006 [...] L’uomo ha carisma, e soprattutto sa di averlo. Sfogliare una vecchia raccolta di giornali può essere istruttivo. Qualche anno fa il quotidiano ”Sega” lo descriveva così: ”L’eroe dei nostri tempi è alto 1,85 centimetri, pesa 92 chili e deborda di muscoli. Le donne che lo ammirano vanno dai 16 ai 66 anni”. E ancora, il ”Douma”: ”L’uomo che porta sempre la barba, dallo sguardo pesante, una mascella importante e il look di un giovane Don Corleone”. Passano gli anni e dalla carta si passa al web, ma la musica è la stessa. Su internet Borisov il macho si trasfigura nella versione bulgara del Texas ranger Chuck Norris, con i suoi calci rotanti: ”Boyko Borisov non è forte come un toro. Sono i tori a essere forti come Boyko Borisov”, e via parafrasando. ”Perché piaccio alla gente? Come poliziotto ho lavorato bene. Come sindaco anche. Ecco perché” [...] è amato dai media perché è capace di trasformare qualsiasi cosa in notizia. un uomo che ”buca” lo schermo. Anche nella fiction. Ha interpretato se stesso in una delle soap opera più popolari della Bulgaria: come sindaco di Sofia celebrava un matrimonio e la puntata segnò il record di ascolti. Quando poi nel 2007 un giornalista dell’’American Congressional Quarterly”, citando un dossier segreto di un’istituzione finanziaria svizzera, lo accusa di essere coinvolto in almeno 28 omicidi mai risolti in Bulgaria, Borisov non si chiude in difesa. Compare nel ”Porta a Porta” bulgaro, lo Slavi Show, e per oltre un’ora e mezza ribatte punto su punto. Poi accusa a sua volta: dietro quel dossier – urla - si nasconde un complotto ordito dai nemici del partito socialista. [...]» (Angelo Mincuzzi, ”Il Sole-24 Ore” 5/7/2009).