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 2016  giugno 05 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Oggi si vota per eleggere i sindaci e i consigli comunali di 1.342 città grandi e piccole. Gli italiani chiamati al voto sono più di 13 milioni. Urne aperte solo oggi dalle 7 alle 23, tranne in Friuli-Venezia Giulia, dove si adotterà un orario più corto: 8-22. Chiusi i seggi, si darà inizio allo spoglio. Dopo qualche incertezza, infatti, è stato deciso di non prolungare a domani la tornata elettorale.

Prima di tutto spieghiamo come si vota.
La faccenda è complicata dal fatto che dovremo scegliere tre cose: un sindaco, una lista per il consiglio comunale, uno o due consiglieri di quella medesima lista. Se si scelgono due consiglieri, bisogna che il secondo sia di sesso diverso dal primo. Il voto per un secondo consigliere che fosse dello stesso sesso del primo sarà annullato, passerà cioè solo il consigliere votato per primo. Vicino al simbolo della lista, appariranno due spazi bianchi: è in questi spazi, stampati uno sotto l’altro, che si potranno scrivere i nomi dei due consiglieri prescelti, di sesso diverso.  

Come si sceglie la lista?
Si fa una X sul simbolo della lista. Non è obbligatorio scrivere i nomi dei due consiglieri. Non è obbligatorio barrare la casella col nome del candidato sindaco: ogni lista è collegata al nome di un candidato sindaco, se si barra solo la lista, il voto verrà automaticamente trasferito anche al candidato sindaco collegato. Ma c’è un «ma»: è possibile votare una certa lista, e poi dare il voto a un candidato sindaco collegato a un altro gruppo di liste. Si chiama «voto disgiunto». Non è possibile però votare per due liste diverse. Se qualcuno vota per due liste diverse, il suo voto viene annullato.  

Veniamo al sindaco.
È la parte più semplice: si barra la casella corrispondente al nome di un candidato sindaco e, naturalmente, non è possibile votare per due candidati sindaci.  Se si barrano due caselle, il voto viene annullato. Per risultare eletto, bisogna che un candidato sindaco prenda la metà dei voti più uno. Se nessun candidato sindaco raccoglie la metà dei voti più uno, i due candidati sindaco più votati andranno a un ballottaggio. Questo ballottaggio si disputerà tra due settimane, domenica 19 giugno. A quel punto il candidato che avrà raccolto più voti sarà proclamato sindaco. Solo allora sapremo con certezza i nomi dei consiglieri eletti. Per garantire una maggioranza al sindaco eletto, infatti, alle liste collegate al sindaco eletto sarà assegnato il 60% dei seggi, alle altre liste il 40%, con metodo proporzionale. In Friuli-Venezia Giulia, nei comuni con meno di 15 mila abitanti, non viene ammesso il voto disgiunto (nel caso, il voto si considera valido solo per il sindaco). Nei comuni con meno di cinquemila abitanti, è in genere ammessa una sola preferenza, tranne che in Sicilia e in Friuli-Venezia Giulia, dove le preferenze sono sempre due.  

Bene. Quali sono le città più importanti chiamate al voto?
Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna.  

Che cosa si prevede in queste città?
Il record è a Torino, dove si candidano alla carica di sindaco in 17. Ma tutti i sondaggi dànno vincente Fassino, però non al primo turno, ma al secondo. Sua avversaria sarà la grillina Chiara Appendino, per quello che s’è sentito in campagna elettorale la più convincente dei candidati del Movimento 5 Stelle in corsa nelle varie città. Essendo il centro-destra diviso, non ha chance il candidato forzista Osvaldo Napoli. C’è curiosità per il risultato del candidato di sinistra Giorgio Airaudo, famoso sindacalista dei metalmeccanici. Un’affluenza inferiore al 60% potrebbe favorire la vittoria immediata di Fassino. A Roma si andrà sicuramente al ballottaggio, nessun candidato riscuotendo nei sondaggi un consenso superiore al 30%. I più accreditati per l’accesso al secondo turno sono la grillina Virginia Raggi, il renziano Giachetti e Giorgia Meloni, sostenuta da Lega e Fratelli d’Italia. I sondaggisti dànno poche chances ad Alfio Marchini, sceso in campo da solo e poi adottato da Berlusconi: non prenderebbe più del 13%. Curiosità, anche qui, per il risultato di Stefano Fassina, in corsa per la sinistra. A Milano, ballottaggio sicuro tra il renziano Beppe Sala, forte del successo dell’Expo, e il moderato Stefano Parisi, sostenuto da un centrodestra stavolta unito. Molta incertezza sull’esito finale. A Napoli dovrebbero finire al ballottaggio il sindaco uscente De Magistris (accreditato nei sondaggi della vittoria finale, e candidato leader della sinistra antirenziana) e Gianni Lettieri, indipendente sostenuto dai partiti di destra e già battuto da De Magistris nelle elezioni di cinque anni fa. A Bologna, il sindaco uscente Virgino Merola (Pd) potrebbe risultare eletto al primo turno. Altrimenti, si disputeranno l’onore del ballottaggio il grillino Massimo Bugani e la leghista Lucia Borgonzoni. (leggi)

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