Corriere della Sera, 5 giugno 2016
La legge sullo ius soli bloccata da 7.000 emendamenti
È ferma al Senato in commissione Affari costituzionali la riforma sul diritto di cittadinanza per gli stranieri. In ottobre la Camera l’aveva approvata, tra molte polemiche, anche se «aggiustata». Lo ius soli (cittadinanza automatica per nascita sul suolo italiano), è diventato così «ius soli temperato». Ora, in Senato, la relatrice del ddl, Doris Lo Moro, ex magistrato, capogruppo pd in commissione, dice di tenere molto a questa legge, e di volere al più presto che Palazzo Madama se ne occupi. «Ci tengo moltissimo – sono le sue parole – Sto facendo pressioni perché venga calendarizzata dopo le amministrative. Purtroppo c’è da considerare che sono stati presentati oltre 7 mila emendamenti». Inoltre, avranno certamente la precedenza la legge sulla concorrenza e quella sulle banche. Lo «ius soli temperato» approvato dalla Camera stabilisce che potrà diventare cittadino italiano, chi è nato in Italia da genitori stranieri di cui almeno uno deve avere un permesso di soggiorno di lungo periodo. A farne richiesta, con una dichiarazione di volontà al Comune di residenza, dovrà essere uno dei genitori, entro la maggiore età del figlio, oppure il ragazzo stesso, non oltre due anni dopo aver compiuto i 18. Importante è anche l’introduzione dello ius culturae: un minore nato o arrivato in Italia, entro i 12 anni può ottenere la cittadinanza se ha frequentato per almeno cinque anni un ciclo di studi. Se si tratta della scuola elementare deve conseguire la licenza.