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 2016  giugno 05 Domenica calendario

Con Veneto Banca alcuni giocatori della Juve hanno perso un sacco di soldi

Con cinque scudetti di fila sono entrati nella storia e hanno consentito alla Juventus di conquistare record su record. I giocatori della Signora sono stati i veri padroni del campionato di calcio italiano dal 2011 al 2016. Successi a raffica che hanno portato anche un bel po’ di denaro in più nelle tasche dei bianconeri, sia in termini di premi sia come proventi per lo sfruttamento dell’immagine. Entrate extra che, per qualcuno, soprattutto ex, sono servite a coprire perdite finanziarie, maturate con investimenti sfortunati o sbagliati.
A pesare sul portafoglio dei bianconeri è in particolare Veneto Banca, peraltro sponsor ufficiale della Juve da qualche anno. Un legame che dura da tempo capace di lasciare ancor di più l’amaro in bocca ai calciatori. Vediamo di chi si tratta. Con l’istituto di Montebelluna (che conta 490 soci su quasi 90mila proprio nella provincia di Torino) si è «scottato» un ex di lusso, come Roberto Bettega: l’attaccante della mitica Juventus degli anni ’70 e 80’ (poi superdirigente della squadra guidata in panchina da Marcello Lippi), ha perso oltre un milione e mezzo di euro con le azioni di Veneto Banca. Ma, come riferito giovedì sulla Stampa, anche Andrea Pirlo (oggi al New York City) e Sebastian Giovinco (che da qualche stagione milita nelle file del Toronto) hanno registrato una perdita con quella banca, anche se si tratta di cifre contenute, per chi ha stipendi milionari, ovviamente. Pirlo (ha lasciato la Juve al termine della stagione 2014-2015 dopo la finale di Champions League persa contro il Barcellona) ha «salutato» 60 mila euro, mentre la formica atomica (a Vinovo si è allenato fino al gennaio dello scorso anno) ha detto addio a 20 mila euro.
A scommettere con le imprese e con la finanza, con risultati deludenti, era stato anche Gianluigi Buffon: nel 2009 il portiere della Juve aveva rilevato la Zucchi, marchio storico dell’industria tessile made in Italy. Il capitano bianconero – che ha dichiarato di aver fatto quell’investimento soprattutto per salvare i posti di lavoro – ha partecipato pure a una serie di aumenti di capitale: nel 2011 ha sborsato 6 milioni e altri 13,5 li ha tirati fuori nel 2013, senza dimenticare i 5 milioni andati in fumo come garanzia lo scorso anno. Rafforzamenti patrimoniali che non sono serviti a invertire la rotta dell’azienda. Di qui la scelta, poche settimane fa, di Gigi nazionale di passare la mano a un investitore francaese (il gruppo Astrance), dopo aver chiesto l’accesso al concordato preventivo in bianco. Un accordo, quello tra la Gb Holding di Buffon e i transalpini – che tuttavia non ha consentito al calciatore di coprire le perdite via via accumulate nel corso di sei anni con un passivo di oltre 20 milioni. A consolarlo, c’è una bacheca piena di trofei.