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 2010  maggio 18 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Silvio Berlusconi
Il Ministro delle Politiche agricole è Giancarlo Galan
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Altri due soldati italiani sono morti in Afghanistan, in un attentato simile a tanti altri. Una colonna di automezzi, formata da italiani, spagnoli, afgani e americani (400 uomini in tutto), è partita da Herat col compito di bonificare la pista e di portare rinforzi alla base di Columbus. L’esplosione è avvenuta a 25 chilometri da Bala Murghab. Il nostro autoblindo era in quarta posizione. Hanno perso la vita il caporalmaggiore Luigi Pascazio, da Grumo Appula, 25 anni, e il sergente maggiore del Genio Guastatori Massimiliano Ramadù, 33 anni, da Velletri (Roma), sposato dallo scorso luglio con Annamaria Pittelli, di 31 anni, con cui viveva a Torino. Pascazio era alla sua quarta missione, e aveva cominciato come volontario, passando poi a effettivo per meriti conseguiti sul campo. Ramadù aveva saputo che sarebbe partito per l’Afghanistan alla fine dell’anno scorso: poco prima della trasferta aveva portato la moglie a trovare i suoi a Velletri. L’esplosione ha ferito altri due nostri soldati: Gianfranco Scirè, 28 anni, che viene dalla provincia di Palermo, e Cristina Buonacucina, caporale di 27 anni, da Foligno. Non sono in pericolo di vita. Le salme di Pascazio e Ramadù saranno rimpatriate domani. I due feriti, che sono statio ricoverati all’ospedale da campo di Herat, rientreranno in Italia appena possibile.

Avevo capito che i nostri blindati erano stati rinforzati proprio per resistere allo scoppio di questi ordigni non convenzionali (ied).
Quando a settembre ci fu l’ultima strage di italiani, si scatenò un forte dibattito sulla sicurezza dei mezzi Lince, la cui corazzatura blindata pareva ormai inadeguata alla potenza degli attacchi. Commentò un ufficiale: «E’ l’eterna storia degli armamenti: la rincorsa infinita fra la lancia e lo scudo. Quando lo scudo diventa più robusto e protettivo, anche la lancia diventa più pesante, più affilata. Serve una difesa ancora maggiore, che verrà superata poi con un attacco più efficace». Sull’attentato di ieri: «E’ una macchina da sette tonnellate. Hanno usato una quantità di esplosivo abnorme». Secondo un rapporto del Pentagono diffuso agli inizi di marzo, le bombe artigianali preparate dai talebani con fertilizzante arricchito” (sfugge a gran parte degli apparati anti-ordigni ed è facile da trovare) negli ultimi tempi hanno aumentato la loro potenza del 50%: nel solo mese di marzo hanno causato alla coalizione internazionale 22 morti e 241 feriti, e sarebbe andata molto peggio se 989 ordigni non fossero stati scoperti e disinnescati. La vulnerabilità delle truppe alleate è accresciuta dalla scarsità delle strade, che rende prevedibili le rotte delle truppe alleate.

Quanti sono, a questo punto, i nostri morti in Afghanistan?
Venticinque. Diciassette sono rimasti vittime di attentati. Cinque di incidenti. Tre di malori. Con la morte dei due italiani, sono 200 i militari della coalizione internazionale che hanno perso la vita dall’inizio dell’anno. Secondo i dati ufficiali che affluiscono sul sito www.icasualties.org, dall’estate del 2009 ogni giorno vengono uccisi in Afghanistan da uno a due soldati. Ignazio La Russa, il nostro ministro della Difesa, dice che l’Italia «in rapporto al numero dei militari è forse il Paese che ha avuto meno perdite in assoluto». Il nostro ministero della Difesa sottolinea che l’attentato è stato compiuto contro una colonna multinazionale, dunque non era specificatamente diretto contro di noi.

Quali compiti hanno adesso gli italiani?
Gli italiani hanno la responsabilità di un’ampia regione dell’Afghanistan che comprende le province di Herat, Baghdis, Ghowr e Farah. Ci sono adesso 2.800 nostri militari laggiù, che diventeranno 3.800 nel quadro dei rinforzi decisi dalla Nato su impulso di Obama. I nostri vengono da marina, aeronautica, guardia di finanza e carabinieri e dovrebbero rimanere in Afghanistan fino al 2013, però cominciando a ritirarsi fin dall’anno prossimo, nel quadro del disimpegno deciso dalla Casa Bianca a partire dal 2011.

Ha senso restare laggiù fino a quella data? Non sarebbe il caso di ritirarsi prima?
Berlusconi, saputo dell’attentato di ieri, ha subito ribadito la necessità della nostra missione per il mantenimento della pace. Frattini ha detto che non si parla di ritiro, Bossi è d’accordo, ma Calderoli ha dubbi sulla possibilità di esportare la democrazia, Bersani, in una dichiarazione assai prudente, invita a riflettere sul senso della nostra missione, Di Pietro vuole un dibattito in Parlamento e ritiene non più attuale la nostra presenza laggiù.

E’ previsto qualcosa, una controffensiva?
Gli americani hanno rinforzato il contingente a dicembre. Un’offensiva contro Kandahar, santuario dei talebani, è prevista per il prossimo giugno. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 18/5/2010]

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