(c. l.), la Repubblica 18/5/2010, 18 maggio 2010
PALAZZO MADAMA, SPESE UGUALI AL 2009 MA I GRUPPI AUMENTANO LA LORO "FETTA" - ROMA
«Forse non lavoriamo tantissimo, ma ormai costiamo anche meno» ironizza il senatore questore Benedetto Adragna dopo l´approvazione in Consiglio di presidenza del bilancio 2010 di Palazzo Madama. Si canta vittoria, al Senato, dove per il terzo anno consecutivo i conti interni fanno registrare un aumento della spesa pari a zero. Sull´onda dell´austerity, il presidente Schifani annuncia a breve «l´adozione di misure necessarie, sia per i parlamentari che per l´amministrazione, per rispondere a una situazione che richiede sacrifici per tutti, sobrietà e rigore».
Intanto, passa il bilancio di previsione per l´anno in corso che comporterà una spesa pari a 208 milioni di euro. I primi a subire il colpo di forbici sono stati gli ex senatori: 215 mila euro in meno per le spese che fino allo scorso anno si sostenevano per garantire i loro trasporti. Per la prima volta fa registrare il segno meno anche una delle voci più discusse, quella relativa alla ristorazione (buvette e ristorante) degli inquilini di Palazzo Madama e dei dipendenti. Grazie alla privatizzazione del servizio si passerà da 3 a 2,5 milioni di euro, meno 14 per cento. In compenso, costeranno di più i gruppi parlamentari. Ormai sono solo sei ma le spese lievitano, si passa dai 37 milioni 350 mila del 2009 ai 38 milioni destinati al funzionamento, al personale e alle «attività di supporto ai senatori»: 750 mila euro in più, dunque. La Presidenza ha ridotto di 83 mila euro le spese di rappresentanza, ma crescono quelle finalizzate a iniziative culturali, istituzionali e sociali del Palazzo (da 475 mila a 635 mila euro). Mentre si continuano a spendere 75 mila euro per «medagliette parlamentari» da cerimoniale. Dettagli, come certo lo sono i 62 mila euro per il «lavaggio auto» del parco macchine o i 55 mila per la «lavanderia» di Palazzo Madama. Quel che è certo è che al Senato si spende sempre più per l´igiene. La voce «pulizia» lievita da 3,5 a 3,7 milioni di euro e per l´acquisto di prodotti igienici non si sborserà più 147 mila, ma 168 mila euro. Se è per questo, l´acquisto di «arredi e tappezzeria» fa registrare un balzo in avanti, da 500 a 600 mila euro. Al confronto, sono davvero poca cosa i 40 mila euro (anziché 32 mila del 2009) che si spenderanno per comprare nuove posate.
Ma le maxi cifre sono altre, com´è facile immaginare. Gli affitti, tanto per cominciare, della decina di immobili. «Locazioni e utenze» assorbiranno 9 milioni 660 mila euro anziché 9 milioni 638 mila dello scorso anno. Oppure gli 80 milioni di euro destinati al «trattamento» degli ex senatori, i 49,5 milioni per le indennità (rimaste invariate) dei senatori in carica o i 23,6 per diarie e rimborsi spese degli stessi parlamentari. Costano un po´ meno, ma pur sempre 8,1 milioni i loro servizi di trasporto. Aumentano gli stanziamenti per il personale in servizio (143 milioni, più 1,2 per cento) e di quello in quiescenza (92,6 milioni, più 3,75 per cento). Ma, come dice Schifani annunciando a breve un nuovo Consiglio di presidenza, «la pubblica opinione ci chiede uno sforzo in più». Lacrime e sangue anche dentro il Palazzo, si fa per dire.