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 2010  maggio 18 Martedì calendario

Una nuova casa per i Peanuts - L’americana Iconix Group e i familiari di Charles Schulz sono i nuovi proprietari dei diritti di Charlie Brown e dei suoi piccoli amici

Una nuova casa per i Peanuts - L’americana Iconix Group e i familiari di Charles Schulz sono i nuovi proprietari dei diritti di Charlie Brown e dei suoi piccoli amici. Storia di un affare da 175 milioni di dollari - «È un nome totalmente ridicolo, non ha significato, crea confusione e non ha dignità e io credo che il mio umorismo ne abbia» (Charles Schulz in un’intervista del 1987 a proposito di Peanuts, il nome che la United Feature Syndicate scelse per la sua striscia di fumetti). Peanuts significa noccioline o personcine. La striscia, scritta e illustrata da Schulz, è stata pubblicata ogni giorno dal 2 ottobre 1950 al 13 febbraio 2000 in 2600 giornali di 75 paesi. Tradotta in 21 lingue, ha avuto più di 355 milioni di lettori. Le strisce sono in tutto 17.897. Il numero è così preciso perché furono tutte scritte e disegnate da Schulz che d’accordo con la famiglia pretese che nessun altro le disegnasse o pubblicasse. Charles Monroe Schulz, detto Sparky. Il soprannome glielo aveva dato uno zio ispirandosi al cavallo di un fumetto dell’epoca. Nato nel Minnesota nel 1922, Schulz aveva imparato a disegnare seguendo un corso per corrispondenza. Fino a ora proprietaria dei diritti dei Peanuts è stata la United Media Licensing. La società, controllata dalla conglomerata dei media W. W. Scripps, è passata a un nuovo assetto proprietario. L’80% dell’asset andrà alla Iconix Brand Group, la ditta che produce l’abbigliamento intimo Joe Boxer, il 20% agli eredi di Charles Schulz. L’affare, che sarà formalizzato entro la fine del 2010, è stato concluso per 175 milioni di dollari. Creati 60 anni fa, i Peanuts sono un marchio internazionale diffuso in quaranta paesi. Fatturato: due miliardi di dollari l’anno grazie a più di 1200 accordi con moltissimi gruppi (Universal Picture, H&M, Benetton). Profitti generati dai Peanuts nel 2009 tra fumetti, gadget e relativi diritti: 92 milioni di dollari. «Acquisire il business Peanuts significa fare di Iconix un vero brand globale che spazia dalla moda a un’ampia varietà di accordi con il mondo dei media, dei parchi a tema e delle istituzioni finanziarie… L’impronta davvero globale dei Peanuts ci aprirà inoltre nuove porte all’estero per future acquisizioni» (Neil Cole, presidente e amministratore delegato di Iconix). Con i Peanuts il gruppo si aspetta di realizzare profitti per 75 milioni di dollari l’anno. All’inizio la striscia, una tavola domenicale, si chiamava Li’l Folks. Dal 1947 al 1950 uscì sul St. Paul Pioneer Press, il giornale di Saint Paul, la città natale di Schulz. Il lavoro fu notato dalla United Feature Syndicate, che volle pubblicare le tavole con i nuovi personaggi cui Schulz stava lavorando. Il titolo Li’l Folks, troppo smile a quello di altre famose strisce del tempo, fu cambiato in Peanuts. Quotidiani che dall’ottobre 1950 in poi pubblicarono sei giorni la settimana le strisce da quattro quadretti di Peanuts: Washington Post, Chicago Tribune, Minneapolis Tribune, Allentown Call-Chronicle, Bethlehem Globe-Times, Denver Post, Seattle Times ecc. Le tavole domenicali comparvero nel gennaio 1952. Negli anni Schulz affrontò molti argomenti. Nel 1963 inserì nel cast 5 (nome completo: 555), un bambino le cui sorelle si chiamavano 3 e 4 e il cui padre aveva cambiato il cognome della famiglia in 95472, il codice postale della città. Motivo: protestare contro i numeri che si stavano sostituendo all’identità delle persone. «Ci sono studiosi e semiologi che in sei decenni hanno analizzato le ragioni del successo di Charlie Brown meglio di quanto potrei fare io. Credo che il punto fondamentale sia stata la capacità, direi istintiva, di comunicare la profondità di ogni singolo aspetto della vita con candore e semplicità» (Jeannie Schulz, seconda moglie di Charles). Schulz disegnò sempre da solo. Piero Zanotto: «Ebbe a confidare che lo assaliva una forma di disagio quando, all’improvviso, entravano nel suo studio i figli o la moglie. E lo coglievano con lo sguardo assente davanti alla finestra, quasi che stesse oziando. In realtà erano quelli i momenti in cui gli balenavano in mente nuove soluzioni per i suoi Peanuts». Dai primi anni Ottanta il tratto di Schultz cominciò a tremare e il tremolio divenne sempre più evidente. L’ultima striscia, completata il 3 gennaio 2000, fu pubblicata il 13 febbraio, il giorno dopo la sua morte. «Non sono più in grado di mantenere il ritmo di lavoro richiesto da una striscia quotidiana» (così Schulz nel suo messaggio d’addio affidato a Snoopy raffigurato sul tetto della sua casetta mentre batte a macchina queste parole). Nel testamento Schulz ha proibito la continuazione della serie dopo la sua morte. Dal 2000 molti giornali statunitensi ripubblicano le vecchie strisce col titolo Classic Peanuts. Charlie Brown, che è sempre chiamato per nome e cognome. Ha la testa rotonda (cosa che tutti i compagni gli fanno notare) e un ciuffo di capelli sulla fronte. Di solito indossa un maglione giallo a zig zag e pantaloni corti. un bambino molto sensibile, si sente stupido, antipatico e imbranato. La sua passione è il baseball: gioca e allena una squadra composta da alcuni amici, non è un campione ma non si abbatte. Non riesce mai a vincere una partita, ma continua a giocare, non riesce mai a far volare un aquilone, ma continua a provarci. Per qualcuno rappresenta il desiderio di dare il meglio di sé nonostante le difficoltà. Personaggio opposto a Charlie Brown è Lucy Van Pelt. Scorbutica, disfattista, egoista, arrogante, Lucy ha un buon senso per gli affari e gioca bene a baseball: quando sfida Charlie Brown riesce sempre a sconfiggerlo. Ha un fratello, Linus. Linus, poco più piccolo di Lucy, veste sempre con una maglietta a righe orizzontali e pantaloni corti. Il primo giugno 1954 compare per la prima volta con il pollice in bocca e con tra le braccia una coperta azzurra, la «coperta di sicurezza» da cui mai si separa. Quando una volta i genitori provano a togliergliela, piange disperato. Quando una volta, su suo incarico, il cane Snoopy la taglia in due per farne due giacche (una per sé, l’altra per l’uccellino Woodstock), la sostituisce con quella identica che Charlie Brown gli regala. Quando una volta decide di regalarla a una compagna di scuola, Eudora, pentitosene, incarica Snoopy agente segreto di recuperarla. Spesso Linus si rifugia in un campo di cocomeri e parla dei suoi dubbi con un’entità invisibile, il Grande Cocomero. Una volta l’anno, la notte d’Ognissanti, il Grande Comero appare nell’orto dei cocomeri più sincero e da lì parte per distribuire doni ai bimbi del mondo. Linus spera sempre che il suo orto sia prescelto ma questo non avviene mai. Sally, sorella minore di Charlie Brown, è innamorata di Linus e lo chiama ”dolce babbino”. Il suo amore non è ricambiato: lui ha una cotta per Miss Othmar, la sua insegnante. Proprio da Linus ha preso nome il mensile fondato da Giovanni Gandini che dal 1965 in poi ha pubblicato in Italia le strisce dei Peanuts. Charlie Brown e i suoi amici fecero la prima comparsa nel nostro paese sul Corriere dei Piccoli. Poi però l’età dei lettori, la loro incapacità di cogliere le sfumature nascoste nei discorsi dei Penauts fecero sì che Linus e i suoi amici trovassero spazio altrove. Oltre a presentare molti fumetti statunitensi ed europei, il mensile di Gandini negli anni ha portato avanti, sulle sue pagine, discussioni sull’atmosfera politica. Tra i fumetti pubblicati da Linus: Calvin & Hobbes, Corto Maltese, Il Mago Wiz, Valentina, Andrea Pazienza ecc., di certo riservati a un pubblico diverso da quello del Corriere dei Piccoli. Snoopy, il cane di Charlie Brown. Attorno alle sue vicende ruotano gli episodi degli anni Sessanta. Vive sopra il tetto della sua cuccia: lì dorme, pensa e scrive romanzi con la macchina da scrivere. Non parla (la sua lingua è fatta da barrette verticali) ma capisce ciò che dice chi lo circonda e riesce a farsi comprendere. È spesso accompagnato da Woodstok. Negli anni interpreta oltre 150 diversi personaggi: Joe Falchetto, Topolino, l’avvoltoio, l’avvocato ecc. Schroeder, il pianista. un bimbo biondo appassionato di musica e di Beethoven in particolare. Passa il tempo a suonare un piccolo pianoforte. Spesso Lucy, che di lui è innamorata, cerca invano di distrarlo dalla musica. Quando si piega sul pianoforte, i suoi occhi diventano due fessure perché cade in trance. Studiando centinaia di strisce dei Peanuts dedicate a Beethoven, alcuni musicologi si sono accorti che le note che girano sulla sua testa non sono messe a caso, sono veri spartiti. Schroeder: «Sh! Sto ascoltando la Nona di Beethown”». Charlie Brown: «Con un cappotto addosso?» Schroeder: «Il primo movimento è talmente bello da farmi venire i brividi» (striscia degli anni Cinquanta). Altri personaggi: Pig Pen, il bimbo sempre sporco; Spike, fratello di Snoopy che vive nel deserto ecc. Charlie Brown è innamorato della ragazzina dai capelli rossi, personaggio sempre fuori campo, mai disegnato. In passato s’era preso una cotta per Peggy Jaen, la ragazzina conosciuta al campeggio. Emozionato, le aveva detto di chiamarsi Browny Charles: per questo motivo non ha mai ricevuto le sue lettere. Patricia Reichardt, meglio nota come Piperita Patty. È una bimba decisa, atletica, fa la corte a Charlie Brown e lo chiama Ciccio. A volte si addormenta in classe. Alcune delle prime strisce raccontano dell’attrazione che Charlie Brown provava per Violet Grey, personaggio che poi comparirà sempre meno. I personaggi dei Penauts non invecchiano. Charlie Brown debutta come un bimbo di quattro anni. In vent’anni raggiunge gli otto. Linus nasce nei primi anni della pubblicazione, impara a parlare e a camminare con l’aiuto di Charlie Brown e di Lucy, e raggiunge i sette anni. Nelle strisce le voci degli adulti non si sentono mai, le loro domande si capiscono dalle risposte dei protagonisti. Negli anni le strisce dei Peanuts sono state ristampate in libri. Il primo volume della collezione, The Complete Peanuts 1950 to 1952, fu pubblicato nell’aprile 2004. In Italia i libri dei Peanuts sono stati pubblicati da Milano Libri, da Rizzoli e da Baldini Castoldi Dalai. Fra i traduttori anche Umberto Eco. «I Peanuts hanno conquistato il mondo grazie all’universalità dell’infanzia, la divina età, insieme fragile e megalomane, in cui l’uomo non ha mai secondi fini, essendo troppo urgente il primo: quello di esistere e di essere felici» (Michele Serra).