Enrico Lenzi, LཿAvvenire 18/5/2010, 18 maggio 2010
SUL TEMPO PIENO NUOVA GUERRA DI CIFRE
Milano - Sul tempo pieno alla scuola elementare è ancora guerra di cifre. «A settembre aumenteranno» annuncia il ministero della Pubblica Istruzione. «A noi risultano soltanto tagli» replicano all’unisono i sindacati. E da Milano, dove la formula del tempo pieno (due insegnanti titolari per una classe con attività integrate tra mattino e pomeriggio) è nata tra gli anni Settanta e Ottanta, parte un vero e proprio grido d’allarme: «Per la prima volta in vent’anni il numero delle classi a tempo pieno è in calo» denuncia Rita Frigerio segretaria della Cisl-scuola di Milano. Nel mezzo ci sono migliaia di famiglie, che, compiuta la scelta in fase di iscrizione a gennaio-febbraio scorsi, attendono ora di veder confermata la propria indicazione del tempo scuola per i propri figli.
Secondo una nota del ministero di viale Trastevere «nel prossimo anno scolastico saranno attivate ben 782 classi a tempo pieno in più, per un totale complessivo di 37.275 classi». Un incremento che sarà, sempre secondo i dati forniti dal ministero, consistente soprattutto in Puglia (+233 classi), in Lombardia (+162), in Sardegna (+150) e in Veneto (+113). Insomma le proteste di queste settimane sarebbero «strumentali – commenta il ministro Mariastella Gelmini illustrando i dati ”. Al contrario, con l’introduzione del maestro unico prevalente vi è stato l’aumento di quasi tremila classi complessive negli ultimi due anni. un altro impegno che il governo ha mantenuto ». Secca la replica dall’opposizione. «Scambiare il tempo pieno per il tempo lungo a maestro prevalente è come spacciare fondi di bicchiere per diamanti» afferma Francesca Puglisi, responsabile scuola del Partito Democratico. Sulla stessa linea i sindacati che all’unisono, come spiega Francesco Scrima leader nazionale della Cisl-scuola, chiedono al ministro di «venire a confrontarsi al tavolo aperto su questa questione». quanto chiede la Cisl-scuola di Milano e Monza-Brianza, che da mercoledì scorso ha attivato un presidio permanente davanti alla sede della Direzione scolastica regionale della Lombardia proprio per protestare «contro il taglio delle classi a tempo pieno previsto per il prossimo anno – lamenta la segretaria Rita Frigerio ”. Dalle 7105 classi di quest’anno si scenderà a 7059, mentre ad altre 134 classi è stato negato il tempo pieno e sono state previste le 27 ore settimanali invece delle 40 richieste». E «il capitolo docenti è altrettanto negativo: servirebbero 14118 docenti per le 7059 classi autorizzate per il prossimo anno, mentre ce ne saranno 519 in meno». Insomma «meno classi e meno docenti, altro che tempo pieno potenziato. A Milano non si vedrà nessuna delle 162 classi in più annunciate dal ministero per la Lombardia». Ma la protesta della Cislscuola milanese riguarda anche la difesa del modello didattico del tempo pieno: i 2 docenti per classi con una progettualità integrata tra mattino e pomeriggio, come «previsto dallo stesso regolamento del ministro Gelmini». «In realtà con il taglio del personale e la riduzione delle classi, a Milano il tempo pieno avrà una contrazione» sottolinea Rita Frigerio. Uno scenario che, secondo i sindacati, si ripropone anche in altre grandi città, come Torino (-80 classi) e Roma (-97). La parola torna al ministero della Pubblica Istruzione, soprattutto al tavolo di confronto con i sindacati per cercare di fare chiarezza su questa guerra di cifre. E dare risposte certe alle famiglie.