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 2010  maggio 18 Martedì calendario

ANNO 1978. LA CHIESA PER DUE VOLTE SCEGLIE LA SUA GUIDA. I SERVIZI BRITANNICI OSSERVANO L´ASCESA DI WOJTYLA. ECCO I LORO COMMENTI

«Da Geoffrey A. Crossley, ambasciatore britannico presso la Santa Sede, Roma, a David Goodall, Foreign and Commonwealth Office, Londra. 11 ottobre 1978. "Il prossimo Papa". Confidenziale, Fco 33/3787. "Il nuovo conclave comincia il 14 ottobre. A mio parere, è possibile che la riunione, questa volta, voglia prendere in considerazione un candidato più giovane, al di sotto cioè del limite dei 65 anni, se non dei 60. Per quanto riguarda la lista dei candidati non italiani, l´età porterebbe ad escludere, in base al suddetto ragionamento, König e Suenens. La forte spiritualità del cardinale Hume è stata messa in evidenza, ma si tratta, relativamente, di un nuovo arrivato. Si parla bene di Gantin, ma c´è da chiedersi se il mondo sia pronto per un Papa nero. Non ho inserito Lorscheider: presumibilmente, il suo recente infarto lo esclude dai giochi. Rimangono Wojtyla, che non è molto noto, Willebrands e Pironio"».
«Da Crossley all´Fco. "Il prossimo Papa". Telegramma n.29. Ore 14,45, 11 ottobre 1978, Riservato, Fco 33/3787. "A parte König e Suenens, fino a questo momento sono stati fatti i nomi di Willebrands (69 anni, Utrecht), Wojtyla (58 anni, Varsavia), Pironio (58 anni, proveniente dalla Curia), Gantin (56 anni, Curia) e Hume (55 anni, Westminster)"».
Mancano cinque giorni alla nomina di colui che diverrà il nuovo pontefice, dopo l´improvvisa morte di Albino Luciani, eletto come Giovanni Paolo I. E raccogliendo un´impressionante mole di informazioni nelle settimane precedenti, l´ambasciata britannica a Roma ha infine individuato, tra i pochi, seri papabili, uno sconosciuto cardinale polacco. Il suo nome rimbalza in quei giorni più volte nei rapporti del Foreign Office, e tra i dispacci inviati a Londra dalle due sedi diplomatiche inglesi sul territorio italiano, quella a Roma e quella presso la Santa Sede. Così, quando il pomeriggio del 16 ottobre, dal grande balcone che sovrasta la basilica di San Pietro, il cardinale Pericle Felici pronuncia un cognome poco frequentato persino dagli esperti di cose vaticane, dicendo prima «Karol», e poi nella suspence generale, aggiungendo «Wojtyla», a Londra è già pronto sul tavolo del ministero degli Affari esteri un dossier dettagliato sul porporato che di lì a poco sceglierà di chiamarsi Giovanni Paolo II.
Ieri, 18 maggio, correva il 90esimo anniversario della nascita di Karol Wojtyla, avvenuta a Wadowice nel 1920. Ora un consistente numero di documenti risalenti al 1978 e 1979, desecretati nei Kew Gardens Archives di Londra, permette di aggiungere nuovi dettagli ai mesi precedenti la comparsa di Wojtyla sulla scena internazionale, e al suo primo, determinante anno di pontificato.
L´estate dei tre Papi comincia ad agosto. Il giorno 6 muore Paolo VI. Al suo posto viene eletto Albino Luciani. Dopo soli 33 giorni, il 28 settembre, Giovanni Paolo I muore anch´egli, misteriosamente. C´è da rifare un secondo conclave. E sia le diplomazie internazionali, sia i servizi segreti presenti a Roma, cercano di capire in anticipo le mosse dei cardinali che si avviano a scegliere fra loro il terzo pontefice di quell´anno. Sarà ancora la volta di un Papa italiano, oppure è giunto il momento di un Papa straniero?
A leggere le carte uscite dai Kew Gardens, già dopo la morte di Giovanni Battista Montini gli inglesi avevano puntato su Luciani, anch´egli un cardinale non di primissima fila. In un messaggio confidenziale inviato il 25 agosto da un funzionario del Foreign Office a un suo collega di Londra, dal titolo "L´elezione del Papa", si nota questa frase: «Albino Luciani (Venezia). Una personalità forte e cordiale. Il fatto che Giovanni XXIII e Pio X provenissero dal patriarcato di Venezia, lo aiuterebbe sicuramente a emergere se il conclave finisse per imboccare un vicolo cieco». E così avvenne, nel confronto irrisolto che oppose in quelle giornate drammatiche, nel chiuso della Cappella Sistina, l´arcivescovo di Genova, Giuseppe Siri, a quello di Firenze, Giovanni Benelli.
Ma a settembre muore anche Luciani, e al soglio di Pietro sale infine, nello stupore generale, Wojtyla, «il Papa giovane nato in Polonia». Il giorno dopo l´elezione, il dossier su «Wojtyla, Karol» in mano agli inglesi può già spiegare come si muoverà il nuovo Vicario di Cristo: «In Polonia, Wojtyla ha fama di essere politicamente tosto, ma moderato dal punto di vista teologico. [...] Si è sempre schierato con forza contro la censura statale e contro la repressione delle idee non comuniste».
Un giorno ancora, e Londra è in grado di fare previsioni concrete. «Da David Goodall (Fco, Londra) a Mr. Ferguson (Fco, Londra). "L´elezione di Giovanni Paolo II: alcune possibili implicazioni", 18 ottobre 1978, Confidenziale, Fco 33/3787. "L´impatto del conclave non rimarrà confinato alla Polonia. L´elezione del primo Papa slavo avrà ripercussioni in tutta l´Europa dell´Est, incoraggiando i dissidenti religiosi e sollevando speranze in tutti i Paesi comunisti. [...] In termini più generali, il nuovo Papa potrebbe anche denunciare con forza il tema dei diritti umani. In una sua omelia, pronunciata lo scorso anno, Wojtyla ha affermato: ”L´unica strada in grado di condurre all´unità nazionale è quella del rispetto dei diritti umani. La Chiesa pretende diritti, non concessioni´. In determinate circostanze, ciò potrebbe condurre a maggiori tensioni nei rapporti tra il Vaticano e l´Europa dell´Est, in particolare con l´Unione Sovietica»".
L´ambasciatore inglese a Varsavia corre a parlare con il vice ministro degli Esteri polacco, il quale fa trasparire tutta la preoccupazione del regime. "Da K.R.C. Pridham, Ambasciata Britannica, Varsavia, a Fco, 26 ottobre 1978, Confidenziale: «Questa mattina ho accompagnato Mr. Parsons all´incontro con Dobrosielski, il vice ministro polacco per gli Affari Esteri, che ha subito affrontato la questione del nuovo Papa. Ha affermato che Wojtyla è molto più colto e intelligente del cardinal Wyszynski. Ha radici popolari ed ha sofferto l´esperienza della guerra. [...] In seguito alla sua nomina a cardinale, il governo polacco era convinto che Wojtyla si sarebbe comportato con maggiore saggezza rispetto a Wyszynski. Tuttavia, sorprese tutti per la sua forte intransigenza. [...] Mr. Dobrosielski ostentava ottimismo, ma nelle sue parole ho avvertito una notevole ansia per l´atteggiamento del nuovo Papa"».
L´indagine serrata non tralascia gli ambienti vaticani più nascosti. E da un colloquio con l´ambasciatore italiano presso la Santa Sede, Vittorio Cordero di Montezemolo, Londra cerca di capire gli effetti più immediati dell´elezione del nuovo Papa sui rapporti tra cattolici e comunisti in Italia. Montezemolo sostiene che è troppo presto per poter affermare qualcosa di certo. I diplomatici inglesi considerano: «Il nuovo pontefice è tosto e sicuro di sé (al contrario del suo predecessore). Il Pci ha buoni motivi per essere preoccupato».
Il 30 ottobre, nemmeno 15 giorni dalla conclusione dei lavori che portarono all´elezione di Giovanni Paolo II, gli inviati di Sua Maestà sono esattamente a conoscenza di quanto è avvenuto nel segreto del conclave. «Si dice che, all´inizio, le votazioni andassero bene. Tuttavia, nella mattinata di sabato, Benelli l´ha fatta sporca: ha fatto pervenire a tutti i cardinali copia dell´insensata intervista rilasciata da Siri a un quotidiano. Benelli, tuttavia, aveva fatto male i suoi calcoli, pensando che tale mossa gli avrebbe fatto guadagnare voti. Siri era furente e ha chiesto ai suoi sostenitori di non votare per Benelli. Sebbene quest´ultimo godesse del sostanziale appoggio dei cardinali italiani e stranieri, ha realizzato che non sarebbe stato in grado di raggiungere i 75 voti necessari all´elezione. stato a questo punto che è emerso il nome di Wojtyla. [...] Benelli è uscito furibondo dal conclave. Si dice che ora punti a diventare segretario di Stato».
Nel gennaio 1979 il tetro ministro degli Esteri sovietico, Andrej Gromyko, noto come «Mr. Niet» per i continui "no" che oppone alle richieste internazionali, è invitato a Roma dal governo italiano. Il giorno 24, privatamente, vede il Papa polacco. il suo primo incontro con Wojtyla. Per la riunione, la televisione di Mosca chiede l´eccezionale permesso di poter filmare il potentissimo rappresentante del Cremlino mentre entra nella Segreteria di Stato vaticana passando nel cortile di San Damaso. Al suo arrivo Gromyko «appariva teso e dava l´impressione di aspettarsi un incontro polemico». Il rapporto nota in seguito che il ministro, «più tardi, quando ha visto che il Papa era cortese e affabile, è diventato più rilassato». Wojtyla dice a Gromyko di non volere un conflitto fra la Santa Sede e l´Unione Sovietica, ma di «desiderare libertà per i figli della Chiesa». Nel colloquio non si parla né di Polonia né del desiderio di Giovanni Paolo II di visitare il proprio Paese. Per Gromyko, farne un semplice accenno potrebbe risultare imbarazzante senza rivelare le limitazioni alla sovranità polacca. La valutazione delle fonti vaticane è comunque che «l´Unione Sovietica non si opporrebbe al viaggio: farlo significherebbe un formidabile errore».
Al Foreign Office è ora sufficientemente chiaro che il nuovo Papa non vuole provocare una rottura nei rapporti fra Vaticano e Paesi comunisti e non intende adottare una linea dura: «Non vuole crociate e sollevazioni violente. La Chiesa, dice, deve rimanere aperta al dialogo e non deve cercare il confronto diretto». Wojtyla il 2 giugno 1979 va per la prima volta in Polonia da Papa, come Giovanni Paolo II. Il 15 giugno la Santa Sede sostiene che «adesso tutto dipende dall´Unione Sovietica». La visita «ha rappresentato un confronto tra due ideologie, bisogna vedere se i sovietici hanno capito la lezione: e cioè che la religione non è il frutto superstizioso di una situazione sociale, e che persino in un sistema comunista bisogna permettere libertà religiosa. Se capiranno ciò, tutto bene. Se invece daranno un giro di vite, confermeranno quanto il loro sistema sia fragile». Il 22 giugno l´ambasciatore inglese in Polonia registra: «Non vi è stato un terremoto, ma il clima è cambiato, in favore della Chiesa. Anche se non ci sono da aspettarsi sviluppi drammatici nell´immediato futuro». Siamo alla vigilia della nascita di Solidarnosc.
Stilato nel gennaio seguente, l´ultimo «Rapporto confidenziale per il 1978» riunisce gli avvenimenti straordinari di quell´anno: «Un anno pieno di eventi - scrive l´estensore con qualche stupore - La morte di due Papi. Il primo Papa non italiano dopo 455 anni. Una vigorosa nuova leadership. L´intensificazione dei contatti degli Stati Uniti con il Vaticano. Un maggiore afflusso di visite da tutto il mondo alla Santa Sede. La dimostrazione evidente del posto che il Papato occupa negli affari mondiali. Un anno memorabile».