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 2010  maggio 18 Martedì calendario

I BOND PUBBLICI DEI PAESI EMERGENTI SPAVENTANO MENO - ROMA

Ricordate i tempi in cui i bond - per esempio - argentini venivano guardati con risolini di scherno e quelli - per dire - inglesi accolti, invece, con rispetto e attenzione? Bene, il mondo, secondo Fitch, si è rovesciato. O sta per rovesciarsi. L´ultimo Credit Outlook della grande agenzia di rating segna il punto di svolta al primo trimestre 2010. E´ il momento in cui l´affidabilità e la solidità (in ascesa) dei titoli dei paesi emergenti Fitch segue ha raggiunto l´affidabilità e la solidità (in rapida diminuzione) dei bond pubblici dei paesi ricchi. Il sorpasso, storico, probabilmente, è avvenuto questa primavera. Il problema, secondo l´agenzia di rating, non è la quasi-implosione del debito greco. «Il fabbisogno di 53 miliardi di euro della Grecia per il 2010 - rileva l´Outlook - svanisce nell´irrilevanza, rispetto al totale di debiti che i governi europei dovranno sottoscrivere quest´anno»: secondo i calcoli di Fitch, 2.200 miliardi di euro, un po´ più della cifra record del 2009. «Il brusco incremento di debiti a breve da parte di molti governi - continua Fitch - è fonte di preoccupazione, per la maggiore esposizione a shock sul fronte dei tassi d´interesse o a crisi finanziarie».
Non è solo un problema dell´eurozona, sottolinea l´agenzia di rating. Il grosso dei paesi ricchi deve varare manovre fiscali, pari a mezzo punto di Pil, o anche più, solo per stabilizzare il debito pubblico agli alti livelli già previsti per il 2011. Da questo punto di vista, i rischi sono soprattutto a medio termine. Per quali paesi? Secondo la lista di Fitch, i paesi che hanno di fronte le sfide più difficili a medio termine sono, nell´ordine: Giappone, Irlanda, Gran Bretagna, Spagna, Usa e, in misura minore, la Francia.