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 2017  agosto 02 Mercoledì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Paolo Gentiloni
Il Ministro dell’ Interno è Marco Minniti
Il Ministro degli Affari Esteri è Angelino Alfano
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Valeria Fedeli
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Anna Finocchiaro (senza portafoglio)
Il Ministro dello Sport è Luca Lotti (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale e Mezzogiorno è Claudio De Vincenti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Donald Trump
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Emmanuel Macron
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Édouard Philippe
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Ram Nath Kovind
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Nulla di fatto con i francesi per Stx

Con la venuta a Roma del ministro Le Maire, si sperava in un qualche spiraglio sull’intrigo Stx e, più in generale, su un qualche miglioramento dei rapporti tra Italia e Francia, ridotti ai minimi termini dalle nostre prudenze e dal napoleonismo del nuovo presidente francese. Invece niente, in assoluto.  

Questo Le Maire... Chi è?
Quarantotto anni, alto e snello, un figurino. Un ex gollista, di idee assolutamente liberali, saltato all’ultimo momento sul carro del vincitore pseudosocialista, che lo ha ricompensato con un dicastero-chiave. Si dice che abbia dubbi sulla strada scelta dal suo presidente relativamente a Stx. Ma non può evidentemente prendere iniziative personali. Dice di continuo - e ancora ieri in un’intervista a Stefano Montefiori del Corriere - «gli amici italiani, gli amici italiani». Un’espressione piuttosto menzognera, si direbbe.  

Lo so che dell’affare Stx abbiamo parlato l’altro giorno, e tuttavia...
Stx è una società alla foce della Loira. Costruisce navi, con il bacino più grande d’Europa, quindi con un bel potenziale. Ma ha poche commesse, e i coreani,  che ne possedevano il 66%, l’hanno messa in vendita. La nostra Fincantieri, dopo aver chiesto il permesso a Hollande, ha comprato per poco meno di 80 milioni questo 66%. Ma i francesi avevano un diritto di opzione, da esercitarsi entro sabato scorso, e l’hanno esercitato, nazionalizzandola. Il nuovo presidente Macron ha in pratica stracciato il precedente accordo sottoscritto da Hollande, annunciando che si trattava dell’interesse nazionale.

Come mai l’interesse nazionale non era in gioco quando il 66% era in mano coreana?
A questa domanda nessuno sa rispondere. I francesi non vogliono che gli italiani abbiano il 66%, e propongono di fare ai mezzi: 50 a noi e 50 a loro, col presidente e l’amministratore delegato in mano italiana e voto doppio del presidente in caso di parità nel consiglio d’amministrazione. I nostri non ne vogliono sapere e i due ministri della partita, cioè Padoan e Calenda, hanno detto chiaro che se non si dà all’Italia almeno il 50% più una azione non c’è possibilità di accordo. Le Maire s’è fatto un viaggio a Roma per verificare di persona la solidità di queste posizioni, l’ha verificata e se n’è tornato a casa con un nulla di fatto. L’eventualità di un’intesa è stata rinviata al 27 settembre, quando Macron e Gentiloni si incontreranno in un vertice già in calendario. A quel punto si sarà appena votato in Germania e forse avranno tutti le idee più chiare.  

Conviene ai nostri rinunciare a Stx? In fondo, a quanto pare, ci farebbero comandare lo stesso.
Non so. L’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha scritto un lungo articolo per la rivista Airpress, in cui esalta la forza della Francia («con l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, oggi la potenza industriale più importante è diventata la Francia») e le possibilità di questa e di altre alleanze. Temo che abbia consegnato il testo prima del voltafaccia di Macron, il quale con questa mossa non si sa nemmeno se persegua davvero gli interessi del suo Paese. Tutti gli esperti dicono che Fincantieri, anche senza Stx, resta una realtà di primo piano a livello mondiale, mentre Stx, nelle condizioni attuali, è per le finanze francesi un vero problema. Il debito transalpino - Stato + famiglie + imprese non finanziarie - è peggiore del nostro (282% del Pil contro il 251% italiano), negli ultimi vent’anni il governo di Parigi ha chiuso in media il bilancio in disavanzo dell’1,1% del Pil prima di pagare gli interessi sul debito. Come la Grecia, mentre Italia e Germania risultano in suprlus rispettivamente del 2,1% e dello 0,2%. Diciamo che con i dati della bilancia pubblica in mano, Macron non può permettersi Stx. A meno che non voglia girarla ai tedeschi di Meyer Werft, oggi i veri concorrenti di Fincantieri. Possibile, forse addirittura probabile.  

Ma perché ce l’avrebbe tanto con noi?
Vuole essere il partner degli americani nelle politiche di sicurezza e questo è un terreno in cui diamo molto fastidio, perché sia Bruxelles che Trump ci hanno sempre considerato l’interlocutore privilegiato per esempio sulla Libia. L’altro giorno Claudio Descalzi, amministratore delegato dell’Eni, è volato a Tripoli dove ha incontrato il premier Al Sarraj e il capo della National Oil Corporation libica, Mustafa Sanalla, uomo in rapporti assai stretti con l’altro leader libico, il generale Haftar. È una mossa che vuole neutralizzare il vertice organizzato l’altro giorno da Macron proprio con Sarraj e Haftar. È una partita lunga e difficile contro di loro, che non vinceremo facilmente. (leggi)

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