la Repubblica, 2 agosto 2017
Cetrioli sulla Stazione spaziale. La Nasa sogna l’uva
ROMA Il giardino dello spazio si è arricchito di una nuova specie. Dopo la lattuga, i girasoli e i fiori di zinnia, sulla Stazione internazionale sono cresciuti oggi dei cetrioli. Le piante non hanno ancora dato frutti, ma sono germinate e si sono sviluppate regolarmente. I ricercatori giapponesi che hanno portato i semi a bordo della Iss non erano in realtà interessati ad ampliare il menù degli astronauti, ma volevano capire in quale direzione crescono le radici quando non c’è la forza di gravità a guidarle. A dare il giusto orientamento nello spazio – scrivono gli studiosi su New Phytologist – è la presenza di umidità.
Se e quando anche i frutti arriveranno a maturazione, gli astronauti potranno arricchire l’insalata che per la prima volta è arrivata nei loro piatti nel 2015 (un po’ amara e simile a rucola, la giudicarono gli ospiti della Stazione). Le piante spaziali crescono grazie a un sistema messo a punto dalla Nasa che si chiama Veggie. All’interno di alcune vaschette vengono messi un tipo di argilla, fertilizzante e semi. L’acqua, che sulla Stazione è una risorsa preziosa, viene iniettata con delle siringhe. Nel 2018 dovrebbe toccare anche ai pomodori, in una versione mignon, mentre sulla Terra sono in corso esperimenti simili a quelli del film The Martian per provare a far crescere le patate su un suolo che simula quello di Marte.
Ma la sfida più difficile potrebbe essere quella annunciata a giugno a metà fra il serio e il faceto da Gioia Massa, la ricercatrice della Nasa che dalla Terra è responsabile di Veggie. «Un esperimento interessante potrebbe essere quello di far crescere uva nello spazio». Quanto alla fermentazione per produrre il vino, la Nasa oggi non ha nulla di simile in programma. Ma in futuro, chissà. «È molto difficile, ma non impossibile» ha aggiunto Massa.