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 2017  agosto 02 Mercoledì calendario

Grecia, condannato l’economista che nel 2010 svelò il deficit reale

È una pesante sconfitta per l’ex presidente dell’ufficio di statistica greco, Andreas Georgiou. L’uomo che rivelò al mondo e soprattutto a Bruxelles i trucchi contabili con cui Atene era entrata nell’ euro senza averne i requisiti è stato alla fine condannato per aver detto che la Grecia occultava l’entità dei suoi debiti. In realtà non è stato condannato per questo motivo, ma la sostanza non cambia. L’ex responsabile dell’ufficio di statistica della Grecia è stato condannato ieri per aver «violato i suoi doveri» e non aver comunicato regolarmente al consiglio dell’agenzia statistica Elsat di aver inviato i dati di bilancio greci per il 2009 al suo omologo europeo di Eurostat. Georgiou non era presente in aula perché vive da tempo negli Stati Uniti.
Andreas Georgiou, ex economista del Fondo monetario internazionale, è stato dichiarato colpevole da un tribunale di appello a un pena (sospesa) di due anni. L’ex funzionario era stato assolto in precedenza dalle accuse di non aver indetto riunioni del consiglio e di aver lavorato presso il Fmi per alcuni mesi, mentre era anche all’agenzia di statistica Elstat.
Gli avvocati di Georgiou, che ha lasciato il posto di statista nel 2015 dopo cinque anni di attività passati ad Elstat nel pieno della crisi del debito greco e della zona euro, hanno annunciato che faranno appello.
«Andreas Georgiou crede pienamente nella sua innocenza, per la quale combatterà per tutto il tempo necessario fino alla sua definitiva e completa prova di innocenza», hanno detto gli avvocati dell’economista in una dichiarazione.
La sentenza può essere appellata presso la corte suprema. Il pubblico ministero ha dichiarato in tribunale che le azioni di Georgiou hanno mostrato «un sostanziale disprezzo morale».
Secondo il Finalcial Times le riunioni erano state sospese quando la polizia greca aveva scoperto che il computer di Georgiou era stato manomesso dal vicepresidente di Elstat che aveva divulgato agli altri membri le e-mail del presidente.
Alcuni politici greci hanno affermato che il suo ricalcolo delle finanze pubbliche del Paese nel 2009 che mostrò il reale peso del deficit (passato dal 12,5% al 15,4%) ha posto la Grecia nelle mani dei creditori e l’ha danneggiata al punto di dover chiedere di essere salvata per evitare il fallimento.
Le divergenze nel modo in cui il disavanzo di bilancio è stato calcolato prima del 2010 – che secondo i partner della zona euro hanno contribuito a occultare la vera entità del disavanzo – hanno contribuito a innescare la crisi finanziaria che ha successivamente colpito sia la Grecia sia la zona euro.
Georgiou ha negato le accuse di aver gonfiato l’entità del debito della Grecia o di aver aiutato i creditori stranieri di Atene, incluso l’Fmi, suo ex datore di lavoro. Nel 2013 Georgiou era stato accusato, in un altro procedimento giudiziario, di aver gonfiato i dati relativi al disavanzo del bilancio 2009. Queste accuse sono poi cadute nel mese di maggio, ma un procuratore della Corte Suprema ha proposto di riaprire il caso.
Il caso Georgiou ha visto la mobilitazione a suo favore di colleghi economisti e statisti di livello mondiale. Alcuni lo hanno anche aiutano con una colletta a pagare le spese della difesa. I creditori internazionali, che hanno predisposto tre prestiti di salvataggio per un totale di 260 miliardi di euro in Grecia dal 2010, hanno anche espresso preoccupazioni per il caso. Una portavoce della Commissione Ue ieri ha detto nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles dopo la sentenza: «Abbiamo piena fiducia nell’affidabilità e nella precisione dei dati Elstat dal 2010 al 2015 e oltre».