La Stampa, 2 agosto 2017
Massimo Giletti: «Porto L’Arena su La 7. Sarà una sfida nella sfida»
«Sì, farò l’Arena su La 7. Sarà una sfida nella sfida». L’Arena, proprio l’Arena? «Proprio l’Arena. È per quello che sono andato a La 7»: Massimo Giletti conferma. Lascia la Rai, la ferita brucia troppo per essere medicata.
Niente più pomeriggi domenicali sulla rete ammiraglia della tv di Stato, ma un salto tra le braccia di Urbano Cairo. Quanto accoglienti saranno, chi lo sa: sta di fatto che il conduttore torinese, offeso per la soppressione improvvisa del suo programma, uno di quelli con maggiore ascolto di tutta la tv generalista, ha fatto la sua scelta. La campagna acquisti dell’editore del Corriere della Sera continua, e ha messo a segno questo che con tutta evidenza è un colpo mirante a rendere la rete ancora più generalista e trasversale. Nicchia, addio.
E pensare che Giletti aveva detto, proprio in un’intervista a La Stampa: «Con gli ascolti che faccio, è difficile che alla Rai non mi lascino lavorare». E «quegli ascolti lì» erano quattro milioni di spettatori in media a puntata, il 20 per cento di share garantito, la concorrenza diretta di Canale 5 regolarmente battuta. Invece, il nuovo direttore generale Mario Orfeo ha deciso di fare a meno della sua gallina dalle uova dorate. Pare che avessero offerto alcune prime serate, a Giletti. Poteva fare informazione qualche volta, qualche altra intrattenimento, il sabato sera. Se gli avessero dato il Festival di Sanremo, da condurre magari con Piero Chiambretti, come desiderato, magari si sarebbe fermato. Gli ascolti non erano mancati, quando in prima serata si era occupato di musica leggera. Ma era difficile.
«Poiché non mi ha messo lì nessuno – diceva Giletti – sono ecumenicamente attaccato da destra e da sinistra. E a me va bene così. Una volta un ex direttore generale, stufo delle pressioni che gli arrivavano contro di me, mi chiese: ma lei da che parte sta? Da nessuna, è ovvio». Evidentemente questo ostacola, e l’accordo con la Rai non è stato raggiunto: d’altronde, vigendo il libero mercato, è anche normale che ci sia un cambiamento. Rai 1 ha tutto il diritto di avere, nella linea editoriale della domenica, un programma non spinoso come l’Arena. E l’inventore, colui che ha portato al successo il programma, ha diritto di continuare a farlo dove gli danno lo spazio acconcio.
I maligni dicono che l’Arena su Rai 1 avrebbe potuto disturbare la nuova serata di Fazio, pure lei su Rai 1, chissà. Di certo, dovrebbe ritrovare il suo maestro Minoli. Scopriremo solo vivendo, e guardando la tv, se La 7 si confermerà una pista di ri-lancio.