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 2016  agosto 14 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Mezzo agosto è un buon momento per parlare di scuola.

Mamma mia.
Gli argomenti ci sono. La storia dei maturati del Sud che sono dei geni rispetto ai maturati del Nord. La storia dei professori cosiddetti deportati al Nord che qualche giorno fa hanno protestato perché loro la cattedra la vogliono al Sud, non importa se al Sud non ci sono più studenti.  

La sento un poco razzista.
No, il ragionamento va fatto con i dati alla mano e guardando in faccia la realtà. Sulla maturità, c’è da registrare un dato generale che mi permetto di definire quasi criminale: il 96% degli studenti è stato ammesso agli esami, il 99,5% poi è stato promosso. Che esame è se vengono tutti promossi? Come mai questi promossi, quando poi vanno all’università o cercano un posto di lavoro, risultano tanto spesso dei mezzo analfabeti? Ho affrontato questa discussione sulla mia pagina di Facebook e ho scoperto un sacco di gente che la pensa come me (bisogna bocciare di più, la scuola deve reintrodurre dei princìpi di severità), e un sacco di gente che invece mi dà contro, sostenendo più o meno che il problema è un altro. Non so se c’è da andare orgogliosi di questa promozione generalizzata. Se sono tutti da promuovere, direi, aboliamo l’esame e risparmiamo qualche denaro e qualche fatica.  

Stava dicendo del Sud.
Sulla questione degli insegnanti meridionale deportati al Nord (come dicono loro) i dati sono questi: i docenti meridionali sono 30.692 ma i posti a disposizione al Sud sono solo 14.192. Maestri e professori in eccedenza nel Mezzogiorno sono complessivamente 16.500, quelli che mancano al Centro-Nord 17.628. Di qua quasi il 67% in meno, di là quasi il 54% di troppo. E mi pare che questo dovrebbe chiudere il discorso. Quanto alla maturità, al Sud è successo questo: in Puglia e in Campania ci sono state 1.647 promozioni con lode, un numero che non si raggiunge nemmeno se si mettono insieme le lodi di Lombardia, Veneto e Piemonte. Il caso della Puglia è esemplare: 934 lodi (+2,6% rispetto al 2015) contro le 328 lodi dell’Emilia Romagna e le 222 della Toscana. In Calabria più dell’8% dei candidati s’è maturato con 100 e il 2% con la lode. Lombardia, Veneto e Lazio sono state doppiate. Via, è ridicolo, e bisognerebbe andare a conoscere questi professori uno per uno.  

Non potrebbe essere che quelli del Sud sono effettivamente più bravi di quelli del Nord?
E come mai ai test internazionali - che sono uguali per tutti e adottano correzioni standard - gli studenti meridionali risultano quattro volte meno preparati di quelli dell’Azerbaigian? Esiste un Programme for International Student Assessment (Pisa) organizzato dall’Ocse proprio per valutare, e confrontare tra loro, la preparazione degli studenti del mondo. Dieci anni fa, fatta una scala da sei (i più bravi) a uno (i più scarsi), i siciliani sull’uno erano il doppio della media Ocse. Nel rapporto Invalsi 2015 è scritto questo: «Il quadro generale delineato dai risultati delle rilevazioni, che non è particolarmente preoccupante a livello di scuola primaria, cambia in III secondaria di primo grado, assumendo le caratteristiche ben note anche dalle indagini internazionali (...): il Nordovest e il Nordest conseguono risultati significativamente superiori alla media nazionale, il Centro risultati intorno alla media e il Sud e le Isole risultati al di sotto di essa». Altro che valanga di lodi.  

A che scopo i professori del Sud sarebbero di manica più larga rispetto a quelli del Nord?
Le faccio rispondere dal professor Giuseppe Pignataro, rettore dell’Università di Catania: «Nelle scuole del Sud si tiene conto del contesto. Spesso, per evitare una dispersione scolastica ancora più massiccia, nelle aule si abbassano gli standard di valutazione e, a ricasco, chi va semplicemente bene ottiene valutazioni superlative. I problemi, tra l’altro, si ripercuotono sulle nostre università: le matricole che arrivano da noi sono spesso impreparate. Hanno deficit seri, soprattutto in italiano e in matematica».  

La cosa, naturalmente, non ha nessuna conseguenza pratica, vero?
No, ha anche qualche conseguenza pratica. Il punteggio della maturità condiziona l’accesso all’università, la graduatoria dei concorsi pubblici e le borse di studio. In Veneto la questione è stata bollata come «un’emergenza», con la regione guidata dal leghista Luca Zaia che parla di giovani del Nord-Est ingiustamente penalizzati. E che lancia un appello al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: si invocano controlli a campione sugli alunni, ispezioni a sorpresa negli istituti di tutta Italia, commissioni ministeriali formate da esperti che possano in qualche modo garantire uniformità, quando vengono assegnati i voti in classe. Il ministro Giannini ha risposto a questo putiferio con la consueta soavità: «È sicuramente una questione che dobbiamo accertare, e lo faremo attraverso la valutazione dei professori. Finalmente stiamo cominciando a farla, pur tra tanta reticenza». (leggi)

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