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 2016  agosto 14 Domenica calendario

MANIACO DI PILLOLE O SEI BIO-VEG-ZEN? BASTA APRIRE LA VALIGIA

Dimmi che farmaci hai in valigia e ti dirò che turista sei, se quello impanicato con gli ansiolitici o quella precisetta che prende la vita in dosi omeopatiche. Poiché l’uomo è ciò che mangia, pasticche comprese, ecco una decina di profili vacanziero-farmacologici.
PREVENIRE È MEGLIO
Gli amanti della profilassi si dividono in due categorie: quelli che si sparano quattro settimane di pastiglie antimalariche prima di partire per Tropea e quelli che si sparano quattro settimane di pastiglie antimalariche prima di partire, punto. Sono pesantissimi, di fegato soprattutto: per sopportarli basta farsi una dose simile di clorochina o qualsiasi altra cosa finisca in -ina (le droghe non valgono).
PARTIRE LEGGERI
Il vero globetrotter viaggia leggero: niente farmaci in valigia ché poi Ryanair gli fa pagare il sovrapprezzo; niente flaconcini nello zaino ché poi al metal detector lo perquisiscono; niente pillole nel portafogli ché poi vanno a male. Tra i più spavaldi ci sono quelli che partono per l’Africa senza nemmeno un’aspirina o una gabbia per leoni.
TORNARE LEGGERI
I viaggiatori loro malgrado si spostano con tutta la casa appresso: hanno le borse piene d’iradiddio, solo per le bestemmie lanciate per trasportarle al check-in. La loro trousse di farmaci è una valigia a parte, ma al rientro i chili in più sono stati smaltiti: questi saggi hanno preferito scofanarsi anche il blister piuttosto che tornare al gate col carroattrezzi.
MAI SENZA CORTISONE
Questi sono terrorizzati dagli animali da spiaggia: i vitelloni, gli insetti, le meduse. In montagna temono le vespe, le vipere e le mucche pazze; al ristorante le spezie, la frutta, i crostacei. Per loro la vacanza è un appuntamento al buio con le specie velenose; perciò girano sempre col kit salvavita, che toglie pure la paura del buio.
SALVA PANCIA
I turisti emotivi portano con sé tutto l’indispensabile per stomaco, intestino, fegato e vescica: quel che attiva i visceri, quel che li disattiva, quel che stimola la minzione, quel che la blocca, quel che facilita la digestione, quel che ammazza la bile. Come i filosofi antichi, pensano che il cervello stia nella pancia.
SALVA GIROVITA
Questi invece pensano alla panzetta e viaggiano con beveroni energetici e/o snellenti. Al benessere prediligono il bell’essere, al Campari soda la tisana che rassoda, all’amaro centerbe le erbe depurative.
NO PANIC
Qui ci stanno gli amici dello Xanax et al. La scorta aumenta durante i viaggi esotici o pericolosi, tipo il tour a Gardaland. Poi c’è quello che non rinuncia alle lacrime artificiali, perché di lacrime vere è sempre a corto, e l’adrenalinico a fasi alterne, che non puoi parlargli prima che l’euforizzante faccia effetto e 20 minuti dopo che l’effetto è finito.
NO CHIMICA
Specie rara, ma ben protetta, i mistici hanno rinunciato a curarsi con la chimica pur di non abdicare ai loro ideali bio-veg-zen: quando partono per il Gange sono equipaggiati solo di vitamine, integratori e farmaci omeopatici. L’arnica è il massimo consentito.
PANACEA PARACETAMOLO
Dalla febbre ai dolori mestruali, dal mal di schiena al mal di denti, questi pensano che la tachipirina risolva tutto. Non provate a contraddirli: il paracetamolo ha blandi effetti psicotropi e non si sa mai se il soggetto sia in fase up o down. Loro compagni di avventura sono i drogati di antidolorifici, i fan dei Fans, i nostalgici dell’Aulin a stomaco vuoto, soprattutto le zie.
UNA PRECE
Questi in borsa hanno solo il rosario tibetano, l’amuleto scacciafantasmi o la misericordina di papa Francesco. Anche in viaggio premio all’inferno, si aggirano serafici e garruli, con la benedizione di dio, certi che la preghiera possa guarirli da tutto. Alla peggio, telefonano allo sciamano locale.
di Camilla Tagliabue, il Fatto Quotidiano 14/8/2016