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 2016  agosto 14 Domenica calendario

OSTANA, BORGO ALPINO VENDESI A 120MILA EURO

Si ingrossa la fetta d’Italia che si mette in vetrina per non rischiare di scomparire. Lungo la strada tracciata otto anni fa da Salemi ( Trapani), che mise in vendita a un euro case disabitate e da ristrutturare, si sono incamminati altri borghi che lo spopolamento ha messo in serio pericolo di chiusura. Secondo un’inchiesta del tedesco Der Spiegel, sono 1.500 i borghi abbandonati in Italia. Nel 2014, la stessa Uncem, l’Unione dei Comuni montani, mise alcune borgate alpine (Calsazio in valle Orco, Lunella e Viù nelle Valli di Lanzo, Gilli e Perosa Argentina in Val Chisone) in vendita sul canale online ebay. Lo scopo era trovare acquirenti che sapessero rivalutare e rivitalizzare le vecchie case abbandonate, magari ricavandoci alberghi diffusi e centri di cultura valligiana.
Ora a provarci è Ostana, in provincia di Cuneo, inserito nel circuito dei borghi più belli d’Italia, attestato che però non è riuscito a salvare il paese dal declino demografico. Dai 1.400 residenti di fine Ottocento, dediti ad attività agricole, zootecniche e artigiane, Ostana è scesa fino ai cinque residenti del 1985. È allora che nell’amministrazione nasce l’idea di mettere in campo iniziative per far rivivere il borgo. Trent’anni dopo, il segno della rinascita è il sorriso vispo di Pablo, nato sei mesi fa, 28 anni dopo l’ultimo bambino. Il piccolo è il più giovane degli ottanta residenti, impegnati a resistere su questo balcone naturale a 1.250 metri di quota con splendida vista sul Monviso, a novanta chilometri da Torino.
«Nell’immediato dopoguerra – racconta il sindaco, Giacomo Lombardo – Ostana ha rischiato di scomparire. Erano rimasti in cinque. Ma in tanti, subito dopo la pensione, sono tornati. E, rimboccandosi le maniche, hanno deciso di far rivivere il paese». L’arrivo del piccolo Pablo ha riportato un po’ di ottimismo. «Ormai non ci speravamo più – scherza Lombardo –. Per quasi tre decenni da queste parti non è nato nessuno. Anzi. Le persone andavano via, dirette a Torino o a Cuneo». Con Pablo il paese ha così riacquistato fiducia.
«Grazie all’apporto di tecnici competenti, del Politecnico di Torino e di profondi conoscitori della realtà alpina – ha scritto Maurizio Dematteis sulla rivista online dislivelli. eu – Ostana ha cambiato faccia: un ingresso al paese ridisegnato con materiali a basso impatto architettonico, un rifugioalbergo gestito da una nuova famiglia, una palestra di arrampicata, illuminazione stradale con pannelli fotovoltaici, due centraline idroelettriche sulle captazioni dell’acquedotto. Un “miracolo” che ha cominciato a richiamare persone disposte a spendersi all’interno della comunità».
E Ostana non ha intenzione di fermarsi. Dopo la ristrutturazione della borgata Sant’Antonio, dove, con due milioni di fondi europei del Piano di sviluppo rurale, è nato un centro culturale con foresteria e ristorante, ora l’amministrazione punta a far rivivere anche borgata Ambornetti. Nei giorni scorsi, sul sito www.borghialpini.it è apparso il bando di vendita dell’intero borgo per 120mila euro. Le domande dovranno essere presentate in Comune entro mezzogiorno del 6 settembre.
«Per noi questo bando significa riqualificazione culturale e ambientale e posti di lavoro», ribadisce il primo cittadino, che spera che l’eventuale acquirente voglia trasformare borgata Ambornetti in un albergo diffuso. «Speriamo che questo percorso di valorizzazione di beni abbandonati sia di esempio ad altre realtà», commenta Marco Bussone, vicepresidente dell’Uncem Piemonte.