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 2009  luglio 28 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

L’Italia politica ha il record del­le stravaganze, ma quelle che stanno per concretizzarsi il prossimo agosto rischiano di ri­sultare davvero imbattibili. In pratica: è possibile che certe san­zioni comminate agli automobi­listi nel percorso dell’andata in vacanza siano completamente diverse o forse addirittura can­cellate al ritorno. Il giorno 8 agosto – incidentalmente la da­ta peggiore dell’anno per la poli­zia stradale – entreranno in vi­gore le norme contenute nel di­segno di legge sulla sicurezza (il numero 94 di quest’anno). Ma una quindicina di giorni dopo saranno invece già valide le re­gole di un disegno di iniziativa parlamentare – di cui abbiamo già parlato e che la Camera vo­ta oggi – che modifica il dettato della 94, pretende più soldi e to­glie meno punti, obbedisce in de­finitiva a una logica diversa. Lo sconcerto è tale che il governo ha per ora rinviato la presenta­zione di un disegno di legge dele­ga per una riforma organica dell’intero codice della strada: sarebbe stato un terzo passag­gio in poco tempo sullo stesso territorio. Del resto, dal 1993 a oggi il codice della strada è sta­to ritoccato 1146 volte; l’artico­lo 43, che disciplina patenti e certificati dell’automobile, è sta­to modificato 43 volte (e 19 cen­surato dalla Corte costituziona­le); le leggi che hanno integrato il codice della strada sono state finora 58.

Che senso ha? Portare la mac­china alla fine sembrerebbe una faccenda non tanto com­plicata.
Ci campano sopra però una quantità di burocrazie e di lob­bies . Gli interventi del legisla­tore non sono mai solo per mi­gliorare, ma anche per dare a questo e togliere a quello, se­condo logiche impossibili da ri­costruire e che non hanno ne­cessariamente rapporto con l’efficienza del sistema. Il caso delle multe è, da questo punto di vista, esemplare.

Di che si tratta?
Lei ricorderà, perché ne abbia­mo parlato parecchie volte, che molti Comuni, special­mente piccoli, si sono fatti ric­chi piazzando gli autovelox in certi punti strategici, per esempio rettilinei dove ci vie­ne naturale spingere sull’acce­leratore. Ieri il Sole 24 ore cita­va il caso di Comabbio, Comu­ne di mille abitanti in provin­cia di Varese, che nel 2007 è stato capace di tirar su con questo sistema tre milioni di euro, dieci volte la somma in­cassata dalle Province che ge­stiscono una rete di 150 mila chilometri. Beh, le nuove nor­me destinano i ricavi da auto­velox e macchinette similari ai proprietari delle strade e non più ai Comuni. In pratica metteranno le mani su quel te­soro proprio le Province. Però a quel punto i Comuni non avranno più interesse a piazza­re rilevatori di velocità e il ri­sultato potrebbe essere con­troproducente. vero infatti che certi rilevatori stavano in punti cervellotici. anche ve­ro però che molte volte hanno costretto gli automobilisti ad andar piano, con vantaggio per la sicurezza. Caduto l’inte­resse, non diminuiranno gli autovelox e la sicurezza?

Ho letto però che poi, di tutte queste multe comminate, i Co­muni non riuscivano a incassa­re che pochi spiccioli.
Beh, «pochi spiccioli» non di­rei. Almeno non sempre. An­che qui valgono le solite rego­le Nord-Sud, e cioè le ammini­strazioni meridionali sono me­no capaci di farsi dare i soldi a cui hanno diritto dopo aver multato gli automobilisti. Il ca­so limite è Reggio Calabria: 5,5 milioni di multe per un in­casso effettivo di 91.600 euro. In media, il rapporto tra multe comminate e multe incassate è di 3 a 2.

Cioè per tre multe comminate se ne riescono a incassare so­lo due?
Sì. Se si fa eccezione per tre città super efficienti che hanno recu­perato un mucchio di arretrati – Pisa, Trieste e Ascoli Piceno ”, i Comuni multano per 2,65 miliardi e incassano per 1,9. Un’idea venuta a Roma ha fatto introdurre nella legge che la Ca­mera voterà oggi una sanatoria: i Comuni che lo vorranno potran­no chiudere i contenziosi per le sanzioni comminate fino al 2004 accontentandosi di incassare l’accertato più un interesse del 4%. L’automobilista risparmie­rebbe sanzioni e interessi.

Secondo me, l’automobilista resisterà e, se non ha pagato finora, tenterà di continuare a non pagare.
E’ possibile. A Roma, però, spera­no di incassare 300 milioni e di liberarsi di un mucchio di cause. Roma ha un indice di riscossione più infelice di quello medio: per ogni multa comminata riesce a farsene pagare mezza. L’idea del condono qui attecchirà subito ed è probabile che altre città segui­ranno. Napoli, per esempio: una multa pagata ogni tre e un arre­trato di 200 milioni. L’assessore alla Legalità, Luigi Scotti, l’ha spiegato con quattro parole: «Ab­biamo bisogno di soldi». [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 28/7/2009]

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