Mario Pasi, Corriere della sera 28/7/2009, 28 luglio 2009
Addio a Cunningham il grande coreografo «Einstein della danza»- Allievo della Graham, partner di Cage MILANO – Merce Cunningham, il coreografo americano che ha rivoluzionato la danza contemporanea, uno dei più grandi ballerini del Novecento, è morto a New York
Addio a Cunningham il grande coreografo «Einstein della danza»- Allievo della Graham, partner di Cage MILANO – Merce Cunningham, il coreografo americano che ha rivoluzionato la danza contemporanea, uno dei più grandi ballerini del Novecento, è morto a New York. Aveva 90 anni. Soprannominato l’«Einstein della danza», negli ultimi anni costretto su una sedia a rotelle, Cunningham ha rivoluzionato il balletto indagando il movimento «nello spazio e nel tempo» e proponendo la scissione fra danza e musica. stato l’ideatore e sperimentatore di Life Forms , primo software di notazione dei movimenti di danza. Celebri i suoi Events , serate nelle quali il materiale coreografico veniva selezionato nel momento stesso di andare in scena e assemblato alla musica in modo estemporaneo. Più volte di scena in Italia, fu premiato con il Leone d’Oro della Biennale Danza di Venezia. A breve distanza da Pina Bausch scompare quindi uno dei grandi ribelli della danza del ”900. Artista versatile, nella sua lunga vita - era nato nel 1919 vicino a Washington - ha spostato per primo i confini della danza moderna entrando in tutti i movimenti di avanguardia e nutrendo le sue creazioni di nuovi ideali spirituali. Si dice che è stato il padre de post-modern e che si è nutrito della filosofia Zen: è vero ma non basta a definire la sua personalità di uomo di pensiero e d’invenzione, nemico delle avventure solitarie, amico di tutti coloro che hanno dato vita alla più colorata della culture, la pop-art. In particolare è stato molto vivo, sul piano figurativo, il suo rapporto con Andy Warhol. Collaborò anche con gli astrattisti Robert Rauschenberg e Bruce Nauman e la sua posizione «a uovo» gli veniva dalle sculture di Brancusi. Fu uno dei migliori allievi di Marta Graham, madre della danza moderna americana, della cui compagnia fece parte fino al 1946. Ma per Cunningham la Graham era troppo legata a un americanismo pionieristico, quello della «Bibbia e fucile». Così l’artista decise di andare oltre, di perlustrare sentieri meno facili, di essere più libero e più astratto nelle creazioni dove lo spazio e la luce si confondevano e il movimento finiva per assumere una corale disponibilità a più alti pensieri. L’amicizia con John Cage, compositore tra i più innovatori dell’avanguardia americana, suo partner anche nella vita dal 1940 alla morte del compositore nel 1992, fu fondamentale per Cunningham. Dal 1947 anno in cui Merce fondò un suo gruppo la collaborazione fra i due artisti fu pressoché totale. Il primo titolo fu Le stagioni , seguito da capolavori come Field Dances , Land Rover , Duetti . Il rigore di Cunningham e la fantasia di Cage, inventore del pianoforte preparato, si fusero in modo straordinario: dal ”64 al ”92 nacquero gli Events , opere aperte, intercambiabili. Presente in scena quasi fino all’ultimo: a 70 anni partecipava a ogni performance della sua compagnia, a 80 anni, ormai costretto ad appoggiarsi alla sbarra, aveva ballato un duetto con Baryshnikov al New York State Theater. E quest’anno, dopo aver coreografato un nuovo balletto Nearly Ninety che ha debuttato per i suoi 90 anni alla Brooklyn Academy of Music con i costumi di Romeo Gigli, ha continuato a lavorare per i suoi ballerini dicendo a quanti venivano a salutarlo che lui continuava a danzare nella sua testa. Premiato in Italia Duettò ottantenne con Baryshnikov. In Italia fu celebrato dalla Biennale