M. Val., ཿIl Sole-24 Ore 28/7/2009;, 28 luglio 2009
ANCHE LA CAMERA FRENA SULLA SANIT
Sono i "cani blu" ad azzannare la riforma sanitaria di Barack Obama. Una coalizione di democratici conservatori forse poco conosciuta ma che alla Camera conta su almeno 51 deputati, un quinto della maggioranza. E che, nella sostanza se non nei toni, sposa molte delle obiezioni avanzate dall’opposizione repubblicana: dalla critica ai costi eccessivi della riforma agli aiuti troppo generosi promessi alle famiglie più povere. Dalla denuncia del pericolo che nuovi obblighi assistenziali soffochino le piccole aziende fino al deciso no alla proposta più radicale, un piano pubblico che competa con le assicurazioni private per garantire davvero una copertura universale.
L’ultimo guanto di sfida al presidente è stato lanciato da Jim Cooper, cane blu del Tennessee: ha dichiarato che la sua corrente, per negoziare compromessi, potrebbe far slittare qualunque voto alla Camera. Questo dopo che già il Senato, sotto pressione di esponenti moderati, è stato costretto a rinviare ogni lavoro sulla sanità all’autunno. Cooper ha detto che anche i deputati potrebbero aggiornare ogni discussione al Labor Day, la festa del Lavoro, che negli Stati Uniti cade agli inizi di settembre. Un rinvio che, se non condanna la riforma, rappresenterebbe uno smacco per Obama e i leader democratici, impegnati a convincere l’opinione pubblica di essere in grado di varare la riforma. La speaker della Camera Nancy Pelosi, con il conto alla rovescia verso la pausa estiva di agosto ormai scattato, da ieri ha avviato frenetiche trattative per andare a un voto in settimana.
L’influenza dei Blue dog nel partito deriva dai successi conquistati alle urne, soprattutto nelle regioni meridionali dominate dai repubblicani ormai dall’era di Richard Nixon. Nel 2006, ancora sotto la presidenza di George W. Bush, fece scalpore la vittoria del 35enne Joseph Heath Shuler, imprenditore ed ex stella del football americano, in North Carolina. E quella di Brad Ellsworth, ex sceriffo 48enne, in Indiana. Shuler oggi è il capogruppo dei cani blu.
Eredi di vecchie correnti conservatrici nel Sud, quali i Boll Weevils (da un insetto del cotone) che disertarono per appoggiare la rivoluzione conservatrice di Ronald Reagan, i Blue Dog sono nati nel 1994. Ovvero all’indomani di una débâcle: nelle elezioni parlamentari i repubblicani ottennero per la prima volta in 40 anni la maggioranza al Senato e alla Camera, sotto le bandiere del Contratto con l’America di Newt Gingrich e infliggendo una sconfitta cruciale al presidente democratico Bill Clinton. Lo stesso Clinton era il prodotto di un’organizzazione democratica moderata, il Democratic Leadership Council. Ma nei primi due anni di presidenza lanciò un ambizioso tentativo proprio di riforma sanitaria, che fallì e causò la disfatta alle urne. Lo stesso nome, cani blu, deriva dalla denuncia di una generale deriva progressista tra i democratici, nell’economia, sul fronte fiscale e su questioni sociali quali il porto d’armi,il diritto d’aborto e l’immigrazione: l’ex deputato del Texas Peter Geren, adesso alto funzionario del Ministero della Difesa, divenne noto per l’accusa alla sinistra di voler «strangolare fino a far diventare blu» il partito. Il termine "cane" è popolare tra i conservatori del Sud fin dai "Yellow dog democrats" all’epoca della guerra civile, quando il nord vinse guidato dal presidente repubblicano Abraham Lincoln: leggenda vuole che avrebbero votato per un cane giallo piuttosto che per un repubblicano. I Blue dog hanno ancora profonde radici nel sud, dalla Georgia all’Alabama, dall’Oklahoma al Mississippi. Cuccioli blu, come definiscono i loro neofiti, sono però stati eletti anche in stati quali New York e California, Colorado e Pennsylvania.