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 2009  luglio 28 Martedì calendario

Il barone Karl supera Angela- Il ministro dell’Economia Guttenberg è il politico più amato BERLINO – Ha la facilità na­turale di fare politica senza su­dare

Il barone Karl supera Angela- Il ministro dell’Economia Guttenberg è il politico più amato BERLINO – Ha la facilità na­turale di fare politica senza su­dare. Soprattutto, non fa suda­re gli elettori. Anche per questo Karl-Theodor zu Guttenberg è la stella nascente della politica tedesca. In un sondaggio della televisione pubblica Zdf ha su­perato anche Frau Merkel come politico più amato di Germa­nia. da soli cinque mesi al go­verno, capo di un ministero, quello dell’Economia, in questo momento tra i più complicati da gestire, ma il giovane baro­ne, 37 anni, ha già acceso i so­gni della sua Csu: finalmente, i cristiano-sociali della Baviera hanno l’uomo che può puntare alla Cancelleria nel dopo-Ange­la Merkel. «Ogni cattolico può diventa­re Papa», sostiene Hans-Peter Uhl, uno dei parlamentari più autorevoli del suo partito. Ma se un bavarese della Chiesa è davvero arrivato a San Pietro, non è ancora successo che, in 60 anni di Bundesrepublik, un bavarese della Csu – partito fratello della Cdu – sia arriva­to a guidare il governo tedesco. Ora, a Monaco, hanno la possi­bilità sul radar. L’ex presidente della Csu Erwin Huber ha detto al settimanale Spiegel che un exploit del genere non si è mai visto nella storia della Germa­nia moderna. Il politologo Klaus-Peter Schöppner sostie­ne che Guttenberg è il nuovo Politikertypus , il nuovo genere di politico che trasmette l’idea di giustizia.  curioso che un barone piac­cia tanto nella democratica e di­sincantata Germania del 2009. Eppure, nel sondaggio della Zdf – in una scala che va da meno cinque a più cinque per misurare quanto i politici siano apprezzati – Guttenberg pren­de 2,1 punti, Merkel 2, il mini­stro delle Finanze Peer Stein­brück 1,1 e lo sfidante socialde­mocratico alla cancelliera, il mi­nistro degli Esteri Frank-Wal­ter Steinmeier, 1. Conta il fatto che il barone non sembri mai fuori luogo. Brillante in televi­sione ma non sopra le righe. A suo agio nello smoking a un ri­cevimento. Umile e modesto quando, dieci anni fa, faceva uno stage al quotidiano Die Welt . Ma oggi duro sulle sue po­sizioni quando tratta con gli al­leati- avversari della Spd. Karl-Theodor Maria Nikolaus Johann Jacob Philipp Franz Jose­ph Sylvester barone von und zu Guttenberg sembra insomma il perfetto personaggio mediati­co. Famiglia antica, suo padre Enoch è direttore d’orchestra e sua madre Christiane è impa­rentata con la nobiltà di mezza Europa. Soprattutto, la famiglia ha radici antifasciste: il nonno paterno, del quale porta il no­me, fece la resistenza al nazi­smo e lo zio Karl-Ludwig parte­cipò all’attentato a Hitler del lu­glio 1940. Sua moglie Stepha­nie, contessa von Bismar­ck- Schönhauser, è pronipote del cancelliere di ferro Otto von Bismarck. C’è molto altro, però, nel suc­cesso di Guttenberg. E più im­portante. Appena arrivato al mi­nistero dell’Economia ha dovu­to gestire l’affare Opel. Della scelta fatta dal governo di Berli­no a favore della cordata rus­so- canadese guidata da Magna non è mai stato convinto e lo ha detto, fino a minacciare le di­missioni davanti a un’irritata Frau Merkel. Oggi le cose gli stanno dando ragione: l’opera­zione è ormai considerata debo­lissima. In genere, si è opposto a dare soldi pubblici alle grandi aziende, ad esempio al grande gruppo commerciale Arcandor. E questo piace immensamente ai tedeschi. Se n’è accorta la Spd quando ha montato una campagna contro «il barone ne­ro di Baviera»: ha dovuto fare una retromarcia repentina per non perdere ancora più voti. Per un barone cattolico della Ba­viera, non è male.